capitolo 2

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Dal giorno in cui sentii il lamento di un bambino, probabilmente stavo delirando, era passata su per giù qualche settimana.

Tra me e Draco andava tutto a gonfievele e per il momento nessuno aveva fatto le corna a nessuno, al meno spero, o meglio dire io non le ho fatte lui non so.

Dato che questa mattina era davvero tardi, Draco era andato a fare colazione mentre io mi cimentavo nell'impresa di vestirmi nel più breve tempo possibile.

L'inverno stava tornando e a quest'ora faceva davvero fresco, quindi per evitare di ammalarsi e dover prendere qualche strana pozione fatta da Piton per guarire, indossai una bella felpa.

Come si farebbe senza le felpe e le tute, comode, alla moda ma sopratutto che non evidenziano il fisico perfette.

Stavo andando verso la mia aula di pozioni, con la mia provetta, ero così felice di essere riuscita a farla, che soddisfazione!!!!

Stavo passando per il corridoio per andare in aula, dove si trovava anche la camera di Mischelle e Mattheo, che era l'unica a trovarsi vicino.

Come stavo dicendo stavo attraversando il corridoio quando davanti a me ritrovai una scena che solo nei miei peggiori incubi avrei potuto ritrovare.

Il mio sangue cessò di scorrere diventando blu, le mie vene iniziarono a gonfiarsi, i miei canini a spuntate fuori e anche le mie ali.

Le mie emozioni erano in conflitto tra loro, la boccietta che tenevo tra le mani, forse per la mia rabbia o per la mia troppa stretta dovuta a un infarto momentaneo, si spacco in mille pezzettini.

Tutti pezzettini di vetro volarono nell'aria e si depositarono sul pavimento mentre il contenuto della boccietta si depositò sul pavimento creando una macchia che pian piano da verde divenne rossa.

In quella macchia vidi come la scena del delitto nella quale io ero l'assassino e Mischelle la vittima, era una senzanzione così piacevole...

Tornai a guararli di nuvo Mischelle teneva questo bambino tra le braccia, era intimorita da una mia ipotetica reazione, mentre Mattheo lui aveva uno sguardo triste anzi meglio dire di compiacimento.

Nessuno mi aveva mia guardato in quel modo e nenache avevo intenzione di cominciare adesso. Nessuno poteva guardarmi con compassione!!

Istintivamente misi le mie mani come se dovessi affermare una cosa e magicamente la mia boccietta si ricompose.

Ero scioccata ma anche loro lo erano, ripresi a camminare sorpassandoli e urtando leggermente la spalla di Mattheo.

Entrai in classe e appoggiai la bocetta sulla cattedra del professor Pinton, quest'ultimo la guardò attentamente e poi spostò lo sguardo su di me.

Sociopatico? Bhe potrei amarlo lo stesso giusto?! || Volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora