Cesare's POV
Mi sveglio.
La bocca impastata e la salivazione a zero mi ricordano di bere almeno otto litri d'acqua.
Ho una sensazione di sbocco che mi pervade, come se fossi in pieno hangover, anche se ho bevuto solo un dito di whisky.
Il primo pensiero va a Chubino che deve uscire.
Tolgo il piumino e scendo dal letto.
Urto contro qualcosa che sembra un pantalone, ma non è mio.
Mi guardo intorno frastornato: la camera di Nels! Sono inciampato sul suo pigiama perché lui non ce l'ha più...
Trattengo un urlo terrorizzato coprendo la bocca con entrambe le mani: non ce l'ha più perché gliel'ho tolto io.
Oddio cosa ho fatto?Doccia ghiacciata.
Realizzo in pochi istanti ciò che è accaduto e vengo strappato dal mio momento mattutino, quel lasso di tempo in cui ci si sofferma a pianificare le attività della giornata: dalla corsetta con il cane, alla colazione abbondante; dal viaggio in macchina con i Mumford a palla, al fare cagate con i regaz dopo aver montato i video arretrati; dalla sessione in palestra al rientro a casa stanco ma appagato.
Il ricordo della notte appena trascorsa vive attraverso una serie di immagini in movimento nella mia testa, veri e propri filmini accompagnati da una fitta, che dallo stomaco, precipita in un unico punto. Il tutto si rivela stranamente piacevole, forse troppo.
Il metterci a cucchiaio seguito dal pianto straziante e poi...
Oh oh, un brivido. Un brivido caldo mi attraversa la schiena e per quanto ci provi, non riesco a trattenere un sorriso inopportuno che vuole fare capolino. Mi risiedo sul letto, qui non c'è nessun Chube che deve fare la pipí.
Volto la testa per sgranchirmi il collo e lo vedo: un piccolo Nels, prono, braccia e gambe spalancate, come se si stesse arrampicando tra le lenzuola; la scalata che non voglio dimenticare.
Ha un'espressione così innocente, che mi spezza il pensiero di raccogliere i vestiti e levare le tende, ma è quello che dovrei fare.Provare a raggomitolarmi su me stesso, è inutile. Non riuscirò a fuggire dalla sempre più crescente consapevolezza delle ripercussioni che ci saranno dopo.
Gli attimi di poche ore fa, anche se in parte sfuocati, continuano a scorrere come una violenta cascata, cancellando, almeno per ora, le possibili conseguenze.
"Ti prego, resta!" Sono state le sue parole.
"Scappa!" Il mio unico pensiero.
Ma i miei ragionamenti e le mie azioni non matchano quasi mai, almeno non stavolta, o non sarei qui.
Vengo catturato dal fruscio del piumino: Nelson si è scoperto ed è nudo. Oh mio dio.
Mi guardo. Lo sono anch'io. Nudo come quando mamma mi ha sfagiolato.
Cosa cazzo abbiamo fatto? Cosa ho fatto? Anziché risolvere la situazione, l'ho mandata in vacca. Cosa stracazzo mi dice il cervello?
Prendo un lembo del tessuto con due dita e glielo poso sopra, per non svegliarlo, per non fissarlo. In questo momento vorrei essere ovunque tranne che qui.
Vederlo senza vestiti, mi ha tolto ogni dubbio, i ricordi da poco nitidi, ora sono cristallini.
Filmino: il mio braccio penetrato dalle sue unghie; le lacrime che mi offuscano i pensieri; lui che si agita convulsamente trascinato nel baratro dai suoi demoni, sempre più giù nell'oblio, e io, che non sono capace di fermarlo, di salvarlo, precipito con lui.Mi dispiace Nelsi, non sono riuscito a tenderti la mano, non come serviva a te.
Filmino: io che lo giro di scatto furiosamente, per farlo smettere, per sopprimere quel pianto rotto, disperato; lui che mi stringe con tutta la forza che ha in corpo e affondando la testa nel mio collo, si lascia andare. E' un secondo input dove la nuova vittima delle sue unghie è la mia schiena. Soffro, piango, gemo.
Io che me lo stacco di dosso, lo guardo e mento, sapendo di mentire: "Andrà tutto bene Nels!"L'incontro dei nostri occhi: liquidi diversi che si fondono ed come se non ci fossimo mai guardati prima d'ora.
Effettivamente mai così.
E' stata la nostra prima volta.
Una gocciolina di saliva che svicola via e si mescola ad una lacrima quando lui si morde nervosamente le labbra; le mie guance infiammate e io che tento di non darlo a vedere.
In quel momento qualcosa è scattato nella mia testa e non saprei dire cosa. Ci siamo avvicinati, ho inalato il suo respiro e mi sono scoperto a volerne sempre di più, fino a quando spinto dalla curiosità non ho assaggiato le sue labbra: un tocco, uno sfiorarsi quasi impercettibile e i miei occhi si sono chiusi. Il contatto più dolce, più salato, più effimero eppure più solido della mia intera esistenza.
Stringo la testa tra le mani con la speranza che esista qualcosa in grado di liberarmi da tutti questi pensieri. Non mi era mai capitato.
Ogni immagine si accompagna dalle maledette fitte malandrine al basso ventre e la cosa mi terrorizza nel profondo; non esiste ragazza che mi abbia fatto sentire, provare, vivere, questa sensazione.
Mi viene da piangere, ma mi trattengo, non voglio rischiare di svegliarlo; non voglio affrontarlo, ma neanche muovermi da qui.Oh no, ancora fitta. Ancora film:
Io che mi stacco da lui; la fame e la voglia di saziarmi che non mi danno tregua; lui che mi stringe, si aggrappa a me; la mia lingua sulle sue labbra; il suo ansimarmi nell'orecchio; il mio avvicinarmi e allontanarmi dal suo viso per negargli un bacio; il suo stringermi i capelli e prenderselo mordendomi.Missione fallita. Ripeto. Missione fallita. Lasciare le posizioni soldati.
Tutto per una goccia di salivae una lacrima che hanno deciso di amarsi e morire sulle sue labbra...non potevo nondissetarmi di quella magia.
Freni inibitori, andati.
Paranoie e seghe mentali, svanite.
Non avrà capito nè il perchè nè il percome, solo io so, e questa cosa miatterrisce.
Filmino: gli occhi che vogliono restare aperti per concentrarsi su di lui; lesue espressioni impresse nella mente; i suoi versetti di piacere e i lamenti chea ripensarci mi turbano anche ora.
La chimica che nasce e rende ogni movimento fluido, complice: dita che siintrecciano per la prima volta e sono meno a disagio di te, sanno doveandare, non hanno dubbi su cosa fare, come cercare.
Vestiti che si sfilano e danzano tra le ombre in una notte che non giudica, nonpunta il dito.
Corpi tremanti che si bramano; che si scoprono e imparano a conoscersi nel modopiù dolce che esista.
Nelson, che sale a cavalcioni su di me e inizia a sfiorarmi il collo; le suelabbra a contatto con la mia pelle e io che non riesco a smettere di sorriderepensando che non è mai stato più bello di così.
Le sue mani che mi cercano, mi esplorano arrestandosi una volta raggiuntol'elastico dei boxer: "Cesi, posso?" In un sussurro quasi impercettibile.
Io che annuisco; lui che sorride; io che inizio a contorcermi; noi che cediamo e lasciamo che questo gioco proibito abbia la meglio.
Io che sento i sensi venire meno, affievolirsi, sciogliersi...Vi lascio con questa fotina tratta dal video di Space Valley (guardateli tutti)
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E io sento te
FanfictionNelson, un cuore spezzato; un'anima fragile; un continuo buco nell'acqua dopo l'altro; un continuo stato di disagio. Nelson si sente così dopo la brutta fine di una relazione, una storia che lo ha segnato profondamente, perché ci aveva messo tutto s...