19 desideri.

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Qualcuno di voi ha mai avuto un sogno? Uno di quelli che desideri si avverino con tutte le tue forze. Un desiderio per cui valga la pena soffiare sulle candeline ad ogni compleanno. Un desiderio importante, insomma qualcosa a cui tenere davvero. Io ho realizzato soltanto oggi che non ne ho nessuno. 

19 compleanni, 19 feste, 19 anni e 19 desideri sprecati. 

Vorrei essere una di quelle persone che possono dire: "Avevo un sogno quando ero piccolo, e ce l'ho fatta! Ora, dopo tanti anni e sacrifici, ho realizzato quello che sognavo". Credetemi vorrei dirlo, ma non è così. Mentirei a voi, ma soprattutto a me stessa.

Io non so cosa voglio. 

E' ottobre, sono le tre di pomeriggio, fuori il tempo è orribile. Una di quelle giornate tristi, nuvolose, in cui il sole si intravede a tratti da qualche spiragli di nuova meno fitta. Queste giornate non sarebbero brutte in realtà, se avessi qualcosa da fare.

Me ne sto sul divano, con la tv spenta, il cellulare bloccato, il computer scarico e mi rendo conto. Non so cosa fare della mia vita. Fisso il vuoto per dei minuti, dieci, forse quindici. Non succede nulla. Non sto rimanendo indietro ad una lezione, non sto per perdere il treno, non sto per fare tardi a lavoro. Non succede niente. Posso passare quindici minuti della mia vita seduta a fissare il vuoto e il mondo non lo saprà mai. Posso perdermi nei miei pensieri per quindici minuti e non cambierà nulla, nessuno avrà bisogno di me, non mi perderò una spiegazione o uno stupido treno. 

La mia vita un anno fa era completamente l'opposto. Uscivo da scuola e anche i secondi erano fondamentali. Il tempo mi scivolava via dalle mani; arrivavo all'ora di cena e mi sembrava di aver appena finito la colazione. La vita era frenetica, una corsa continua, un susseguirsi di eventi ad orari prestabiliti per cui dovevo sfrecciare per arrivare in orario. Ogni volta che mi sdraiavo a letto distrutta pregavo di poterci rimanere tutto il giorno seguente. 

Oggi, un anno dopo, le mie giornate non passano mai. Sono tutte la fotocopia l'una dell'altra. Lunghe, lente, noiose, grigie come il cielo di oggi.

Ricollego il cervello al corpo dopo qualche minuto. Prendo il telefono e controllo. Nessuna notifica. Niente. Non perché non abbia amici o persone che mi pensano, ma perché sono tutti impegnati, tutti tranne me. E probabilmente chiunque di loro vorrebbe fare la mia vita ora, perché avrei voluto farla anche io un anno fa. Eppure adesso che ci sono mi rendo conto che fa schifo. Ho perso il conto dei giorni, delle ore, di tutto. A volte mi sento persa pure io. 

Rimetto giù il telefono e vado a bere un bicchiere d'acqua. Tra le cose che potrei fare a casa, non mi tengo neanche in forma. Mangio male, non bevo abbastanza, non faccio esercizio. Mi sto fossilizzando. 

All'improvviso il miracolo: una notifica. Mi sembra così strano che sul momento non riconosco neanche il suono. Corro a prendere il cellulare e controllo. Il messaggio è una mail per cui non perdo neanche tempo per leggerla. Nessuno manda mail, sarà sicuramente pubblicità. 

Lancio il cellulare sul divano e torno in cucina. Mi trascino al frigorifero e lo spalanco alla ricerca di cibo. Non che abbia fame, sono annoiata, e quindi mangio schifezze. Mentre ispeziono gli scaffali del frigo mi blocco. "Non perdo tempo per leggere la mail" ho pensato, come se avessi davvero del tempo da impegnare in cose più importanti. Chiudo il frigorifero e torno al telefono. 

Mentre lo sblocco mi rendo conto che in qualche modo spero di trovare una mail da parte di qualcuno e non una pubblicità. Non aspetto nessuna mail, però ho comunque una strana sensazione.

"Nessun oggetto". "Mittente sconosciuto". 

"23.00. Sul ponte abbandonato del Fiume lungo. Porta chi vuoi."


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⏰ Last updated: Oct 04, 2021 ⏰

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