Non era stato semplice fare le presentazioni e spiegare a Magnus che Grim, nonostante l'aspetto bizzarro, anzi inquietante o persino spaventoso, fosse del tutto innocuo, almeno per loro. Il ragazzino, dopo un pizzico di titubanza, aveva scelto di riporre fiducia nel giudizio del principe di Alerath e, timidamente, si era avvicinato a Grim e gli aveva teso una mano. Il Cavaliere d'Ossa aveva avuto la giudiziosa accortezza di stringere le piccole dita del bambino con le falangi ancora dotate di muscoli e pelle.
Non c'era stato il tempo di fare altro, visto che successivamente Tristan si era dato da fare per immobilizzare Reisbach legandolo a una delle colonne che sorreggevano il soffitto della stanza con le funi dorate dei tendaggi del baldacchino. Appena si l'uomo fosse riavuto, sarebbe stato interrogato per filo e per segno sulle sorti di Angor e Tristan sperava per la sua incolumità che avrebbe scelto di collaborare.
Al momento era così furioso e disperato che volentieri avrebbe voltato le spalle ai precetti di Alerath per far sputare la verità a Gilyas a suon di pugni e calci, e questo solamente prima di sottoporlo a trattamenti ben peggiori e radicali.
In teoria ogni vita era sacra e insostituibile, meritava di proseguire e così via, ma sarebbe stato un ipocrita a negare che lo avrebbe rinfrancato un bel po' vedere quell'individuo contorcersi fra atroci e indicibili sofferenze.
Scoccò un'occhiata torva all'uomo svenuto e poi tornò da Grim e dal ragazzino. Prese posto sul letto accanto a quest'ultimo e lo stomaco gli si strinse dolorosamente nel ricordare che solo ore prima lì aveva riposato quieto, in apparenza al sicuro, Angor. Angor che era stato poi condotto via con la forza per ordine del padre e forse era in pena quanto lui, nonché spaventato dalla prospettiva di esser rinchiuso in un posto orribile in nome di ciò che a Krygan era considerato un crimine, anzi una malattia.
«Magnus... io... mi dispiace farti una domanda come questa, ma devo sapere» cominciò. «Che cosa è successo?» Voleva conoscere i fatti anche dal punto di vista del bambino, non solo di Reisbach. Del primo si fidava molto di più, paradossalmente.
Magnus si dondolò piano sul posto e tirò su col naso, guardando il principe da sotto le ciglia castane. «S-Stavo dormendo nel letto dello zio» pigolò. «Ci siamo svegliati tutti quando abbiamo sentito dei rumori molto forti, i passi di tante persone. Sono entrati, erano tanti. L-Lo zio mi ha detto di scappare mentre lui li distraeva, ha detto che mi avrebbe raggiunto dopo. Ho aspettato un pochino, ma poi ho avuto paura e sono corso via, sono salito per andare da Angor. Gli ho d-detto cosa era successo. Aveva paura anche lui, non riusciva a capire. Poco d-dopo... sono saliti anche qui e Angor m-mi ha detto di nascondermi sotto il letto e di non fare rumore, che non dovevo uscire per nessun motivo da lì. Sono entrati i soldati, lui ha provato a chiedere cosa stessero facendo, m-ma non hanno risposto. Lo hanno portato via!» Magnus era scosso dai singhiozzi e quando tornò a guardare Tristan nei suoi occhi gonfi di pianto v'era una nota accusatoria e ferita. «Tu non c'eri! Perché non c'eri, Tristan?»
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𝐇𝐚𝐧𝐝𝐬𝐨𝐦𝐞 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐁𝐞𝐚𝐬𝐭 [𝐓𝐰𝐢𝐬𝐭𝐞𝐝 𝐑𝐞𝐚𝐥𝐦𝐬 𝟏#]
FantasíaRegno di Alerath, 1627. Tristan Pyranel è un principe, ultimo di sette figli. Dopo la fine della guerra che per vent'anni ha infuriato tra il regno dei suoi genitori e quello di Krygan, governato da re Caliban, finalmente viene stipulata una pace fr...