𝐅𝐎𝐑𝐄𝐕𝐄𝐑 𝐑𝐀𝐈𝐍 • 雨

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◌ 𝚍𝚒𝚎, 𝚍𝚒𝚎 𝚖𝚢 𝚍𝚊𝚛𝚕𝚒𝚗𝚐

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◌ 𝚍𝚒𝚎, 𝚍𝚒𝚎 𝚖𝚢 𝚍𝚊𝚛𝚕𝚒𝚗𝚐.








Yoongi amava la pioggia. L'amava davvero.
Di un amore vivo e viscerale, capace di andare oltre gli imprevisti e i tradimenti.

L'amava quando accompagnava la melodia malinconica del suo animo che accarezzava i tasti del pianoforte; quando le dita correvano furiose su di essi per uccidere l'odio che farneticava dentro di sé; quando nulla c'era, fuorché la musica del cielo piangente. E l'amava quando usciva di casa per comprare le sigarette, ma fumare era impossibile perché aveva dimenticato l'ombrello.

Le sorrideva spesso, mentre si lasciava cullare dalle lacrime che gli poneva sul viso. Sperava di alleggerire la sua collera, e che un giorno gli sorridesse anch'essa.

«Anche a me piace la pioggia.» gli disse lui quel giorno, nudi sul suo letto.
«Sì?»
«Sì.»
«Non ti credo.»

Yoongi non credeva mai alla subdola amabilità delle parole di Jimin.

«Cosa fai quando il cielo piange?» gli chiese poi. Jimin si mise a cavalcioni su di lui.
«Aspetto che smetta.» rispose, mentre le mani scorrevano lungo il petto dell'altro e le loro intimità riprendevano a indurirsi. Come animali insaziabili, bestie guidate dall'unico piacere di soddisfarsi. Ma Yoongi guardò Jimin senza peccato, perché solo amore trascendeva dal suo essere. Gli sfiorò i fianchi, fino ad arrivare alle guance e alle labbra.

«Sei un bugiardo, Jimin» parlò «È per questo che non credo alla dolcezza della tua bocca, né al calore della tua lingua.»
Le dita che prima accarezzavano le sue labbra, poi cercarono l'interno, che Jimin gli regalò con sguardo languido.
«Sei troppo bello per dire il vero.»

Mai peggior verità gli sfiorò il palato e gli trafisse il petto. Jimin sorrideva, furbo e senza cuore, come la più capace delle puttane. E Yoongi desiderò strangolarlo, ucciderlo, farlo a brandelli e poi dargli fuoco. Perché moriva anch'egli nella stessa sofferenza quando l'altro lo toccava, lo baciava o si faceva scopare come se lo amasse.
Voleva fosse solo sua la bambola di porcellana che nessuno osava toccare per la bellezza disarmante che possedeva.
Voleva vivesse senza amore. Senza il suo amore. Ma solo col suo viso, così bello da prosciugarlo e renderlo vuoto quanto un vaso senza rose. Anch'io aspetto che tu smetta, Jimin. Aspetto che tu smetta di fare l'amore col mio corpo per sentirti più vero.

Gli accarezzò la pelle nonostante le bugie.
Ansimò sulle sue labbra nonostante altro non fosse che lussuria.
Lo amò nonostante la pioggia fosse presente e osservatrice.

Jimin aveva mentito, la pioggia non gli piaceva.
Ma bugiardo era divenuto anche Yoongi, innamorandosi del Sole.

 Ma bugiardo era divenuto anche Yoongi, innamorandosi del Sole

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