𝟏𝟑~𝐍𝐞𝐰 𝐅𝐥𝐚𝐦𝐞

30 4 4
                                    

Uscii dal bagno con il vestito apposta per la nottata addosso. Appena Aurora puntò gli occhi su di me, saltò dal letto e iniziò a battere le mani euforica.

«Poi mi chiedono perchè sono bisex! sei sexy da paura. Ti mette in risalto le tue curve migliori, sembra stato creato apposta per te! Devi solo fare attenzione a non farti uscire il seno dal vestito» si complimenta lei venendomi in contro.

«Se continuerai ad adularmi sarò costretta a pensare che provi qualcosa per me» scherzo facendola ridere.

«No tesoro, tu sei mia sorella e l'unico incesto che riesco a malapena ad accettare è quello dei Lannister» esclama ovvia, mentre mi supera per entrare in bagno e cambiarsi anche lei. Così ne approfitto per truccarmi e definire leggermente i miei boccoli, già naturali e perennemente scompigliati. Uscì anche lei, con un tubino bianco, senza spalline e questa volta senza scarpe con il tacco alto, probabilmente rammentando il fiasco dell'ultima volta in cui siamo state nel locale.

«Non vedo l'ora di vedere Max sbavarmi dietro. Uh la piastra! fammi spazio la uso anche io» commenta sempre più euforica provocandomi una risata. Mi isolai leggermente, sdraiandomi sul letto ed evitando di stropicciare il vestito, per poi azzardare di scrivere ad Harry per prima. La noia fa fare brutte cose e a volte, in questo caso annulla anche l'orgoglio. Dopotutto gli voglio scrivere una cosa molto semplice, non voglio provocarlo o rivelargli che sta sera starò a pochi metri da casa sua. "Ti sei già pentito del patto che abbiamo fatto questa mattina?" scrivo semplicemente, togliendo subito la sua chat e buttando da parte il telefono, osservando Aurora applicarsi in modo troppo perfetto l'eyeliner sia sopra che sotto l'occhio.

Poco più tardi ci incontrammo tutti e quattro nei parcheggi, davanti alla macchina di Joseph. Provammo a convincere anche Cole, ma ovviamente invano, giustificandosi e dicendo che la sua ansia sociale non glielo permetteva e che sarebbe stato un peso. Anche se non era affatto vero. Magari avremmo potuto farlo ubriacare per la prima volta, così da farlo rilassare e magari anche fare cazzate, buttarsi per meglio dire.

Tuttavia fu irremovibile e di conseguenza ci trovammo per la seconda volta davanti all'Atomic. Istintivamente mi girai verso la via che portava alla casa di Harry e una parte di me avrebbe voluto percorrerla, ma un'altra che prevalse seguì gli altri dentro il locale, per poi scendere di nuovo nella parte più interessante. Percorrendo gli scalini, i miei polmoni si riempirono di quell'aria di fumo e alcol, che infestava tutto lo spazio circostante e per un attimo mi rilassai. Il mio sguardò andò sul bancone vicino alle scale dove conobbi veramente Harry. Poi venni lievemente spinta dalla mia amica, la quale aveva appena visto "la sua ragazza" dietro il bancone che per l'appunto stavo osservando anche io. Sia io che Andrew e Joseph, gli facemmo un cenno con la mano per salutare sia lei che la bionda. Perfettamente a conoscenza del fatto che Aurora non ci avrebbe più prestato attenzione, una volta aver visto quella ragazza.
Non volendo essere un peso per i miei amici, che avevano ovviamente intenzione di starsene per conto loro, così inventai una scusa e mi allontanai da loro, dicendogli che avevo voglia di ballare da sola, per conoscere qualcuno di interessante. Inizialmente non ne avevo manco tanto voglia, ma poi pensai che sarebbe stato meglio, che stare da sola a bere, cadendo in depressione.
Mi faccio versare i primi drink, parlando amichevolmente con il barista, il quale prese il posto di Max al bancone. Si rivelò piuttosto simpatico e socievole, nonostante non gli prestassi molta attenzione, che fu rubata dalla suoneria del mio telefono, facendomi vedere comparire un nuovo messaggio da parte di Harry sul display.

"Ho avuto delle riunioni di lavoro. Anche se non potevo rispondere, ti assicuro che dopo questa mattina, sei stata in cima ai mei pensieri" leggo sorridendo leggermente, per poi rispondere dei secondi dopo un'ulteriore messaggio, ma questa volta vocale.
"Sai stavo per tornare a casa mia, a Londra. Però mi è venuta una strana gran voglia di guidare e l'ho fatto per molti chilometri, credimi! così tanti, che non so come mi sono ritrovato a percorrere le stradine di Cambridgeshire e mi chiedevo se mi volessi accettare nelle tue stanze? siccome ormai sono piuttosto vicino" così terminò l'audio, che per miracolo riuscii ad ascoltare per intero, malgrado la forte musica presente qui sotto. Cercai di non sorridere al suo stupido gesto, ma non c'è la feci. Pensando a quanto siamo contrapposti. Se è arrivato fino a lì vorrà dire che ho fatto seriamente colpo su di lui! infondo Cambridshire e Londra non sono per niente attaccati, mi stupisce che l'abbia fatto seriamente, senza avvertimento. Il barista mi guardò di sfuggita e si riavvicinò a me

𝐓𝐨𝐱𝐢𝐜 𝐋𝐨𝐯𝐞 𝐎𝐫 𝐍𝐨𝐭 [𝐇.𝐒.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora