Capitolo 15 - Ti raggiungerò

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“Quante cose ti insegnai lì dentro eh Legoshi?” Colto di sorpresa Legoshi aveva immobilizzato il braccio di Gohin “Vedo che sei rimasto in forma. Ora vedi di lasciarmi il braccio lupo.”

Gohin gli invitò ad un bar che si trovava nelle vicinanze, tutti insieme ci andarono ma non c’era più tanto tempo per parlare “Dr. Gohin arriviamo al punto. Conosci una giovane gazzella di nome Yukue?”. Colto di sorpresa Gohin sputò rumorosamente il the al bambù che stava bevendo ed esclamò: “Certo che lo conosco! Mitico Yukue! Allora in che guai si è cacciato?” Era particolarmente entusiasta “Il problema è che noi non sappiamo dove sia finito. Puoi descriverci in modo un po’ più dettagliato le attività che lui sviluppava all’interno di questo luogo?”

Gohin la sapeva lunga “Vedi Legoshi, Yukue è un contabile davvero molto bravo. Gli era facile gestire sia l'azienda che i suoi traffici. Devo dire che il prodotto che commerciava gli porta tanta ricchezza quanta criminalità...” Legoshi era particolarmente teso “La polvere d’ossa è molto richiesta dalle gang mafiose, Dokugumi e Inarigumi principalmente.” La polvere d'ossa, quell’incubo che risvegliava il peggio del corpo dei carnivori. “Queste gang giocano con il guadagno su questa droga, da poco avevano incaricato un ragazzo per gli scambi, si parlavano spesso, mi sembra fosse un lupo grigio come te, però più giovane.” Non poteva essere, Yukue e Kenshin erano in contatto!? Forse poteva prenderli entrambi: “Signor Gohin lei mi è sempre stato di grande aiuto, e anche in questa situazione non ha peccato in esperienza! Arrivederci!” Si alzarono velocemente dal tavolo, si allontanarono dal bar a passo spedito: “Stanno seguendo il piano, entriamo in azione!”

Legoshi e suo nonno uscirono dal mercato nero, era l’una di notte e Il giovane lupo decise di scortare suo nonno a casa e una volta arrivato da lui si assicurò che si chiudesse in casa al sicuro. Solo a quel punto Legoshi si incamminò verso casa sua dove Louis lo stava attendendo.

L’istinto in Legoshi era qualcosa di ben sviluppato, era noto qualcuno lo stava seguendo e per questo aveva deciso di lasciare suo nonno a casa. Questa precedenza per lui era molto importante: “Andiamo è già da 2 isolati che mi segui, vieni fuori!”. Il fruscio veniva da sopra i palazzi, un nuovo odore si palesò al naso di Legoshi, lo registrò ma non era abbastanza per conoscerne l’identità “Cavolo mi hai beccato, dal signor Beastar c’era da aspettarselo!” Legoshi si stava irritando “Rivela la tua identità!”, la figura rimaneva immersa nell’oscurità “Non c’è dubbio! Vienimi a prendere se ci riesci!”

Maledette quelle parole che furono pronunciate da un feccia giusto qualche mese fa, il monotono inseguimento tra Legoshi e Melon, le parole che disse erano proprio quelle, che sia un nuovo criminale, temibile o spregevole come era tale ibrido? Questo Legoshi non lo sapeva, ma il suo incarico era quello di scoprirlo e salvare tutti nel caso si fosse avverata nuovamente quella precedente tragedia.

Legoshi si arrampicò sul palazzo, fortunatamente era basso e con la sua atleticità riuscì a salirci abbastanza facilmente, mentre l’altra figura si era già lanciata in una corsa sfrenata. 

I palazzi erano l'unica base d’appoggio per le loro gambe, chiunque avesse commesso un passo falso sarebbe caduto nel vuoto, senza aver avuto altre possibilità di ritorno.

Quanti brutti ricordi tornavano a sbloccarsi nella mente di Legoshi, quel terribile mostro che 2 mesi fa terrorizzava la città, il suo sosia stava probabilmente correndo di fronte a lui, la replica dei morti, le perdite dei cari, tutte cose che rasentavano i livelli più cupi del terrore fatto a persona.

Avevano percorso un altro isolato, i due iniziavano ad essere stanchi. Tra arrampicate e salti la figura specialmente stava iniziando a perdere tonicità nei movimenti, diminuendo così la distanza che lo separava da Legoshi: “So che sei un carnivoro. Ti prenderò fosse l’ultima cosa che faccio!” Urlò in preda alla disperazione Legoshi.

L’attimo non venne nemmeno percepito. La figura si era fermata istantaneamente, Legoshi preso dalla corsa non se ne era minimamente accorto. Il carnivoro si girò di scatto tendendo la gamba verso la pancia del Beastar. Il calcio che gli scagliò fu definitivo per il fiato di Legoshi, non riusciva più a respirare e si accasciò per terra tenendosi stretta la pancia. Gli veniva da vomitare.

La figura rimase ferma e lo guardò soffrire “Ti avevo detto di non seguirmi, pensavo che il mio avvertimento fosse sufficiente, non volevo farti del male. Chiedo scusa.” Legoshi era confuso, gli aveva chiesto scusa? Un criminale che chiede scusa? Non era possibile. Cosa stava succedendo? era stordito non ci capiva più nulla.

Doveva rimanere cosciente, doveva ricordarsi quell’odore, ma gli serviva qualcos'altro che derivasse direttamente da quella persona per poterlo identificare: “D-Devo farcela...” una forza si sprigionò dentro di lui “DEVO FARCELA!” La figura si stava lentamente allontanando, non sapeva che Legoshi era testardo e tenace. Allungò un braccio cercando di raggiungere il suo desiderio di vittoria.

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