19. Fidati

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Jack

Sono a letto, è l'alba e sto ammirando la donna più bella che abbia mai visto, mentre dorme tranquillamente nel mio letto.
Ho impresso nella mente il volto di Emma, arrossato mentre raggiunge il culmine. Custodiro' questo ricordo gelosamente nella mia mente e nel mio cuore.

La voglia di restare a letto per tutto il giorno è veramente molta, ma so per certo, che appena Emma si sveglierà, vorrà tornare alla sua routine.

Ieri sera abbiamo parlato moltissimo, non solo al locale, anche a letto. Ho scoperto moltissime cose che mi piacciono di lei, soprattutto il suoi sorrisi improvvisi, oltre ai suoi baci inaspettati, ovviamente.

Così mi alzo, svogliatamente e vado in doccia. Le preparo sul letto una delle mie magliette, in modo che si possa mettere comoda per la colazione.

Prima di lasciare la stanza, guardo la sagoma della donna che dorme nel mio letto, un sorriso mi appare in volto ed un senso di felicita' mi pervade.

Avevo da poco messo su il bollitore per l'acqua, quando sento il rumore della doccia, capisco che Emma è sveglia.
Improvvisamente braccia sottili mi avvolgono da dietro e mi stampano un bacio in mezzo alle scapole.

Questo semplice gesto mi spiazzo' totalmente. Non sono abituato a ricevere queste accortezze. Ma cazzo che bella sensanzione!

"Buongiorno" disse poco dopo, con voce assonata ed ancora le labbra poggiate sulla mia schiena.

Brividi di piacere mi percossero la schiena.

"Buongiorno piccola, dormito bene?" le domandai mentre le posavo un tenero bacio sulla fronte.

"Vediamo, sono le 11, sono in ritardissimo, tu russi tantissimo, ma si ho dormito bene"! disse scherzosamente.

Scoppiammo a ridere insieme.

Stavo provando delle emozioni nuove, ma diamine, mi facevano sentire al settimo cielo.

Una volta preparato il the' ci sedemmo uno di fronte all'altro, restammo in silenzio.

Dopo un po', lei iniziò a parlare

"Rosmery è stata qui, è passata la mattina dopo il mio ritorno da Sydney. Io non ero in casa, ero qui. Quindi ha lasciato il suo numero a Max.
Vuole parlare...", fece una breve pausa

"Io ed Eve l'abbiamo chiamata, ci dobbiamo vedere domani....Si- si è rifatta una vita, abbiamo sentito la figlia che la chiamava in sottofondo"
Adesso la sua voce era diventata fredda.

Allungai la mano sulla sua, non c'era nulla da dire, in questo momento, finalmente stava affrontando il dolore dell'abbandono, ed io sarei stato pronto a supportarla.

Sospirò di nuovo, mi guardo' negli occhi prima di proseguire

"Ho paura Jack, ho paura di come potrei reagire. Lei si è rifatta una vita, ci ha dimenticato" nella voce c'era tristezza.

Io sono cresciuto in una bella famiglia, mio padre e mia madre ci sono sempre stati per me. Ho ricordi felici sia della mia infanzia che adolescenza.

Ho instaurato un bellissimo rapporto con mia madre, quindi per me è difficilissimo capire cosa sta passando Emma.
Ed ancora più difficile capire cosa fosse passato per la testa a Rosmery.

Avrà avuto le sue ragioni...ma quale motivazione poteva giustificare una fuga improvvisa e 17 anni di silenzio. Ma credo che la paura più grande di Emma, sia quella di scoprire che il motivo dell'abbandono l'abbia causato lei.

Sostenendo sempre il suo sguardo, le accarezzo la guancia

"Io non posso minimamente capire cosa stai passando, rivederla dopo così tanto tempo è sicuramente destabilizzante.
Ma Emma, adesso tu non sei più una bambina di 6 anni, sei cresciuta e sei diventata una donna, forte ed intelligente, ah ovviamente bellissima" dissi per alleviare la tensione, le sue labbra si inclinaro in un leggero sorriso
"Rosmery vuole parlare, probabilmente vorrà darvi una spiegazione al suo comportamento. Forse proprio perché si è rifatta una famiglia ha bisogno di liberarsi la coscienza da questo enorme peso che si porta dentro da 17 lunghi anni.
Si dice che il tempo porta consiglio, a lei ne è servito molto.
Questo non significa che devi aspettarla a braccia aperte, io stesso non avrei il coraggio per affrontarla. Ma tu ed Eve si, ascoltate quello che ha da dirvi, in modo da poter mettere la parola fine su questa faccenda ed in qualche modo voltare pagine, in bene o in male, questo dipende solo da voi. Adesso siete voi che dovrete prendere una decisione.
Sappi che per me qualsiasi cosa tu scelga di fare, ti sosterrò".

Un dolce sorriso apparve sul volto di Emma,
"Grazie Jack, come ci riesci? come fai a sapere sempre cosa dirmi per farmi sentire meglio?" Disse sottovoce.

Avrei voluto dirgli tante cose. Ma uscì solo un sorriso. Che lei ricambio'.
Restammo in silenzio per un po'.

"A che ora avete gli allenamenti?" Mi chiese mentre si alzo' per mettere le tazze nel lavandino.

Mi fermai un istante a guardare la sua figura, era di spalle, mentre lavava le nostre tazze, indossava la maglietta che le avevo lasciato sul letto, che le arrivata a metà coscia.
Mi sfuggi un sorriso quando notai che per mettere via le tazze, doveva alzarsi in punta di piedi.

Istintivamente, mi alzai per aiutarla a sistemare il resto delle cose.

"iniziamo alle 15, te invece?" chiesi posando un bacio sul collo.
Sapevo esattamente cosa volevo e dove la stavo portando.

"Io oggi ho solo nuoto, alle 17" disse sorridendo.

non fece tempo a finire la frase che le catturai le labbra, in un bacio pasionale.
L'uno nelle labbra dell'altro andammo verso la camera da letto lasciando una scia di vestiti, seppur pochi dietro di noi.

Un Amore A Cinque CerchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora