Capitolo 12

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Veronica

«scusami, non avrei dovuto farlo. È stato uno sbaglio» Edward si alza togliendo della sabbia dai pantaloni. Rimango ad osservarlo ancora incredula da quello che è appena successo.

Ci siamo appena  baciati. O meglio.
Edward mi ha baciato.

«Si è fatto un certo orario, ti riporto da tua madre» Dice schiarendosi la voce.

«Tranquillo. So tornarci anche sola» Mi alzo e lo sorpasso. Non mi piace il clima che si sta creando. È tutto così difficile ora.

Arriviamo davanti il ristorante dove ovviamente i nostri genitori non ci sono più.
«Dove cazzo- aspetta. Chiamo mio padre»
Edward tira fuori il telefono ed io provo a inviare dei messaggi a mia madre.

«Sei uno stronzo. E ora come credi che tornerò a casa io? E Veronica? Sua madre sa che è con me? Ah. Ecco, bene.»

«Vuoi che ti accompagno a casa?»
Il suo tono ora è così freddo. Pensavo fosse diverso con me. Ma mi sbagliavo.

«No. Tranquillo. Posso tornare a casa da sola, prenderò un autobus» Mi volto e inizio a camminare senza sapere dove stia andando.

«Andiamo Veronica non ti lascerò andare in giro da sola a quest'ora» Edward sta ancora camminando dietro di me.

«Veronica? Mi vuoi ascoltare? Se ti accadrà qualcosa la responsabilità sarà mia»
Mi blocco e mi volto verso di lui.

«Che pensi di fare? eh? Prima mi baci, fai il carino, poi torni a essere lo stronzo di sempre? Mi dispiace Edward ma io non sono come le altre, se pensi questo allora hai sbagliato proprio persona. Non giocherai con i miei sentimenti!» Alzo la voce e gli occhi diventano lucidi. Tiro su il naso e mi siedo sulla panchina della fermata.

Edward rimane in silenzio e si siede affianco a me. «Sei più di una ragazza qualunque»
Sono così arrabbiata che faccio fatica a credergli. «E mi dispiace averti baciato, è stato un errore mio» Ti prego Edward. Smetti di dire che è stato un errore.

La gola mi va a fuoco ma mi faccio forza per non scoppiare a piangere da un momento all'altro.

Finalmente arriva l'autobus.
Mi alzo dalla panchina e senza dire
una parola salgo.

Mi poggio al finestrino e lo vedo ancora lì. Seduto. A guardarmi.

Dᴜᴇ ᴘᴇʀғᴇᴛᴛɪ sᴄᴏɴᴏsᴄɪᴜᴛɪ ☾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora