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Le strinsi la mano.
9 ottobre 2022.
Tutto cominciò il 9 ottobre 2022.
Quel giorno cominciò il "sogno" che cambiò la mia vita.

- Driiiin. Driiiin. Driiiin.

Il suono della sveglia mi scosse. Guardai l'orologio, e vidi che erano le 6:00. Mi alzai faticosamente dal letto e mi preparai per andare a scuola. Arrivato alla fermata del treno mi sedetti su una panchina. All'improvviso una sagoma nera si avvicinò. Appena la luce illuminò meglio la figura, i contorni diventarono più nitidi, e apparve una ragazza. Avrà avuto si e no 15 anni, la mia età. Si sedette vicino a me, e posò lo zaino vicino alle scarpe. Mi guardai attorno e vidi come minimo altre due panchine vuote. Perché si era seduta vicino a me? E soprattutto, perché si è seduta sul posto centrale e non su quello laterale?
Era un po' imbarazzante, ma bello. Arrivò il treno. Appena le porte si aprirono entrammo. Mi sedetti nel mio solito posto, in una piazzetta per due. Appena mi girai vidi la ragazza guardarmi in piedi con lo zaino tra le mani. Scruttai attorno a me. C'era tutto il vagone libero. Io a malincuore la feci sedere accanto a me, e posai il suo zaino vicino al mio. Ripresi a guardare il telefono, ma subito sentii la sensazione di essere osservato. Spensi il telefono e guardai la mia vicina.
Lei mi sorrise, e cominciò a parlare.

- Ciao, mi chiamo Raya. Scusa se ti ho disturbato, ma volevo parlarti. Ti ricordi cosa è successo ieri?

- No, non proprio. Ricordo vagamente di essere andato a scuola, e poi è successo qualcos'altro. Non riesco a ricordare quello che è successo dopo, mi spiace.

Risposi vagamente. Ripensandoci mi ricordo di essere andato in stazione ma poi nulla. Era strano. Avevo l'impressione che fosse successo qualcosa d' importante, ma non riuscivo a ricordare. Mi sembrava di essere caduto in un lungo sogno.

- Sinceramente io pensavo potessi darmi qualche risposta. Non so il perché, ma sento che noi due siamo collegati.

Mi disse Raya.
- Comunque, per caso ti piacciono gli anime? Ho visto la tua felpa della Toman, e sinceramente ci vuole coraggio ad andare a scuola vestito così. Non sai quante accuse ho ricevuto per il logo che portiamo. Secondo me la gente ignorante dovrebbe starsene zitta piuttosto che parlare per niente.

- Hai ricevuto? Quindi anche tu ce l'hai?

- Certo, se vuoi domani la porto.

Non avrei mai immaginato ti poter parlare con una sconosciuta di queste cose, e soprattutto in modo così confidenziale.

- Il tuo anime/manga preferito?

- Ottima domanda. Vediamo... Credo Attack on titan. Soprattutto per il finale strappa lacrime. E invece il tuo?

- Sono indeciso. Opterei per Boku no Hero accademia. Attack on titan mi ha fatto piangere, è vero, però mi sta piacendo tantissimo.

- Si vede che sei un bambino ahahahahahahah.

- Cosa vorresti insinuare?

Dissi con aria amichevole.
Il treno giunse in stazione. Scendemmo dal.nostro vagone e ci avviammo verso scuola.

- Io faccio il tecnico. Nel raggio di qualche metro c'è il sociale e lo scientifico. Un chilometro più a sud c'è il linguistico. Tu quale frequenti?

- Io sono arrivata ieri, non so quale sia il mio. Mia sorella me lo ha scritto. Adesso controllo.

- Come fai a non sapere che scuola vai a fare?

- In realtà ha scelto mia sorella per me. Le ho chiesto quale fosse il più adatto a me, e quale porterebbe a guadagnare di più. Lei mi ha consigliato questo, e io ci sto andando.

- Allora devi essere davvero brava a scuola. Spero che tu ti possa trovare bene qui. Io ora entro. In teoria dovrei uscire alle 13:00. Se hai bisogno di aiuto sono in stazione.

- Aspetta!

Urlò ad alta voce.
-Ti posso dare il mio numero? Così dopo mi salvi e mi chiami.

Era strano che una bella ragazza come lei volesse dare il suo numero a uno come me. Non mi feci tante domande e accettai.

- Ora io entro davvero. Appena esco ti chiamo.

Entrai in classe. Preso matematica e cominciai a ripassare l'argomento precedente. Appena suonata la campanella il classico " fighetto" mi andò in contro e mi buttò i libri per terra. Io gli raccolsi senza dire niente e ripresi a studiare. Lui si mise a ridere e andò al suo posto. Eravamo in venticinque in classe. Cinque femmine e venti maschi. Quella " bella " era al centro della stagione, vicino alle sue due amiche. Io non avevo un compagno di banco, perché eravamo in dispari. I banchi erano disposti in tre file:
- Destra: 4 coppie di banchi
- Centro: 2 da una coppia e 2 da 3
- Sinistra: 4 coppie di banchi, tra qui il mio è quello vuoto.

Il prof entrò in classe, e si sedette sulla cattedra. Subito dopo entrò una bellissima ragazza. Tutti i maschi la guardarono come se fosse un qualcosa di divino, invece le femmine con superiorità e gelosia.

- Ragazzi questa è la vostra nuova compagna. Cercate di andarci d'accordo, ok? Bene, presentati pure.

Disse il prof.

- Ciao a tutti, mi chiamo Raya. Ho vissuto per circa 5 anni in Giappone, e ora sono tornata qui. Vivo in un paesetto tranquillo a qualche chilometro da qui.

Appena mi vide mi fece un sorriso smagliante, e agitò la mano in segno di saluto. Io risposi al cenno con un rapido gesto della mano. Appena distolsi lo sguardo da lei vidi che tutti mi stavano guardando sbalorditi. Io in men che non si dica divenni tutto rosso. Raya venne verso di me. Fece una cosa che inaspettata. Mi abbracciò e si sedette sul posto vuoto vicino al mio. Io da rosso divenni bianco. Ci guardarono tutti con imbarazzo e stupore, anche il prof.
Io le chiesi perché lo avesse fatto, ma lei non rispose. A metà lezione soffiandomi nell' orecchio mi disse:

- Dobbiamo stare uniti, lo abbiamo deciso noi, perché siamo i padroni delle nostre scelte.

Io presi un colpo.
- O-ottima la citazione di " Voglio mangiare il tuo pancreas".

Mi girai. Aveva gli occhi in lacrime.
- Scusa, non vole...

- Sono orgogliosa che tu lo conosca.
Hai la mia stima.

Le lezioni proseguirono fino alle 13:00.
Appena suonata la campana uscimmo da scuola. Guardai Raya, e la vidi un po' strana.

- Stai bene?

- Si, sto solo pensando. Ancora non capisco il perché io mi senta collegata a te.

- Sai che anch'io ho la tua stessa impressione?

- Davvero?

- No, ahahahahah

- Si vede che sei un baka, ahahah.

A quelle parole smisi di ridere. Involontariamente mi scese una lacrima che mi rigò il viso. La guardai.
- Scusa non è niente.

- Ora io scappo. C'è mia sorella che mi aspetta. Ciao.

E partì in quinta verso il centro città.

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Angolo autore.

Ciao a tutti, spero che questa storia vi piaccia. Parto già dal fatto che commetterò un sacco di errori grammaticali, quindi per favore non imprecate contro di me. Infondo io faccio lo scrittore solo per divertimento
(。•̀ᴗ-)✧

~ Saitama ( One-punchman )

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