L'inizio- Capitolo 1

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Parole: 1064

Avete presente quando vostra madre vi parla dell'amore pensando che tu non sappia ancora cosa sia, ma probabilmente ne sai più di lei? Beh, allora abbiamo già una cosa in comune.

Sono nata il 22 novembre quello che tutti riconoscono esser il mese di fine autunno e inizio inverno, e per qualche motivo strano la mia stagione preferita è l'inverno.

Sono nata negli Stati Uniti a New York, ma sono di nazionalità rumena.

Mia mamma è quasi sempre stata presente, anche se non abbiamo mai avuto quel bel rapporto che avrei voluto avere con lei. Mentre mio padre era molto perfezionista ed esigente, anche se grazie al suo lavoro ho potuto vivere benestante. Mia zia (nonché fidanzata, se non futura moglie, del fratello di mio papà) ed entrambi i miei nonni paterni, sono sempre stati presenti.

Da piccolina sono sempre stata quella bruttina, quella poco considerata, ma verso la terza media iniziai a crescere mentalmente che fisicamente.

I ragazzi iniziarono a piacermi, ma non nego di aver provato anche una forte attrazione per le ragazze.

Ritornando un secondo alla prima media, incontrai la mia migliore amica. Luna. Appena la avevo vista non avrei mai potuto pensare che saremmo diventate così amiche, ma così fu.

Avevo 3 amiche molto strette, una si chiamava Hayden (anche se noi la chiamavamo Marte), Chiara e ovviamente Luna

Ero a letto sdraiata che mi facevo gli affari miei, finché sentii il telefono squillarmi. Decisi quindi di "allungarmi" per prendere il telefono e vedere chi mi stesse chiamando alle 11 del mattino.

Era Chiara . Risposi.
Chiara : "Ciao Mary!!"

Mary: "Oh, hey Chiara!!"

Chiara: "Ti va di uscire dopo?"

Mary: "Con chi? Dove e quando?"

Chiara: "C'è Sebastian, tuo fratello, una ragazza e altri tipi carini. Ci incontriamo al solito parco per le 17, va bene?"

Mary: "Chiaro. Allora a sta sera, ciao!"

Chiara: "Ciao ciao!"

Decisi di ordinare il Mc dato che nessuno era a casa, tranne mio fratello. Quel deficiente... che l'unica cosa che sa fare è uccidere zombie, costruire case sui giochi e invitare amici a casa per rompermi le palle.

Aprii la porta della camera di quel scellerato. Stava ancora dormendo! Sto rincoglionito...

Mary: "PEZZO DI MERDA ALZATI."

Bryan: "OK MA STAI CALMA."

Mary: "Ti va bene il solito panino del Mc?"

Bryan: "Sisi."

Ordinai il Mc, ci sedemmo a tavola e iniziammo a mangiare.

Bryan: "Sta sera esci o stai sempre davanti a quei libri di merda a perderti l'adolescenza?"

Mary: "Che noia che sei. Comunque si, vengo."

Bryan: "Che strano."

Finimmo di mangiare e si fecero le 13:26. Bryan ritornò a giocare a quei stupidi giochi, mentre io ritornai a guardarmi qualche serie Tv su Netflix.

Sono le 15:05 quindi andai a farmi una doccia dato che non mi lavavo da tre giorni e perlopiù avevo i capelli sporchissimi.

Finito di lavarmi, uscii dalla doccia e mi misi davanti allo specchio mentre mi sistemai l'accappatoio.

Fatto ciò, si fece l'ora di asciugarli, quindi aprii il casseto, tirai fuori il phon e mi sparafleshai l'aria in faccia. Dopo 15 minuti finii di asciugarmi e mi piastrai i capelli.

Allora corsi immediatamente in camera mia, prima che Bryan potesse vedermi, e mi iniziai a truccare.

Misi del mascara e coprii le imperfezioni che si notavano di più del mio viso, con del semplice fondotinta.

Erano le 16:28, e mi dovevo sbrigare a vestirmi sennò avrei fatto, come sempre, tardi.

Presi una di quelle felpe che avevano tipo i giocatori di baseball delle scuole americane di color viola e bianco crema. Poi presi cappello lilla con un top bianco e dei pantaloni lunghi, skinny, neri, con dei piccoli buchi e per finire misi delle af1.

Sapevo che probabilmente sarei morta congelata, dato che era inizio novembre ma poco importava.

Uscii di casa verso le 16:50 e corsi al solito parco dove uscivamo di solito io e i miei amici.

Chiara : "Oh, ecco Mary! HEYY!!"

Mary: "Ciao gente! Piacere Mary, voi?"

??: "Piacere Alessio e ho 15 anni."

??: "Ciao, sono Alexandra e ho 14 anni."

??: Ciao, io mi chiamo Luca e ho 16 anni."

Mary:" Bene o male siete pochi."

Sebastian: "In realtà ne mancano ancora un po'."

??: "Piacere, Massimiliano e ho 15 anni."

??: "Sono Mario e ho 19 anni"

Bryan: "Mirko tu non ti presenti?"

??: "Devo perforza?"

Bryan: "Vabbè lui è Mirko e ha 15 anni."

Mary: "Va bene.."

Mi avvicinai a Chiara ed a bassa voce dissi al suo orecchio...

Mary: "Beh Mirko non è mica male ma anche Alessio sembra carino."

Chiara: "Boh si, sappi che però sta sera voglio solo divertirmi."

Mary: "Tranquilla."

Tutti stavano parlando del più e del meno ma intanto tra me e Mirko si fece una certa tensione.

Eravamo in un angolino seduti per terra che non facevamo altro che guardarci negli occhi.

Dopo circa un'ora Mirko si alzò e mi diede la mano per alzarmi a mia volta. Allora mi misi in piedi e lo seguii.

Andò vicino agli altri e iniziò a dire...

Mirko: "Bene ragazzi, per stasera io dovrei andare. Alla prossima."

Gli altri: "Ciao Mirko!!"

Si voltò verso di me e mi guardò dolcemente...

Mirko: "Mi dispiace, ma io ora devo andare. Alla prossima."

Con occhi tristi lo salutai e ritornò a casa.

Per la prima mezz'oretta ero persa tra i miei pensieri quindi Bianca, stanca di vedermi lì da sola e triste, venne da me e mi disse di venire con lei e divertirci tutti insieme. Allora mi unii a loro e iniziammo a fare di tutto e di più, tipo il trenino, obbligo o verità e tantissime altre cose.

Però poco dopo Alexandra se ne dovette andare a causa dei genitori poco permissivi. Nel frattempo io ed Alessio ci avvicinammo e ci divertivamo insieme.

Poi mi diede anche il suo numero di telefono e mi disse di contattarlo ogni tanto, allora accettai.

Ritornai a casa verso le 21 insieme a mio fratello Bryan e alle 23 mi misi a dormire.
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La mattina dopo mi svegliai verso le 7 di mattino per andare a scuola, mi vestii, feci lo zaino e corsi verso scuola.

Finite le lezioni tornai a casa a piedi e da sola.

Aprii la porta di casa e mi gettai sul letto. Il mio telefono vibrò da una notifica, allora lo tirai fuori dalla tasca e guardai che tipo di notifica era e mi scrisse una persona.

"Quell'amore impossibile". Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora