Lumine non credeva possibile una simile potenza, ma vedere Childe tornare in quella forma devastante le fece capire che, se si fossero scontrati di nuovo un giorno, forse non sarebbe stato così semplice batterlo.
Rimaneva un solo problema: ore prima l'Harbinger aveva detto espressamente di essere ancora ferito dall'ultima volta che l'aveva usata, quindi ora...
I golem caddero uno dopo l'altro, coprendo con i tonfi rovinosi il conto alla rovescia di Teucer, e Lumine non potè far altro che rimanergli accanto, ascoltando gli ultimi numeri con lo sguardo fisso sulla maschera di Childe. Con un cenno gli chiese di andarsene e il ragazzo sparì un istante prima che il fratello si voltasse, rimanendo estasiato dagli ammassi mezzo distrutti dei golem sconfitti.
«E mio fratello?» chiese a un certo punto, guardandosi attorno spaesato.
«Stavate...giocando a nascondino, no?» gli ricordò Lumine, che fino a quel momento non aveva fatto altro che cercare Childe con lo sguardo. Aveva una pessima sensazione.
«Giusto! Me n'ero dimenticato!» esclamò Teucer, di nuovo emozionato. «Allora aiutami a cercarlo!»
Guardandolo allontanarsi verso il fondo della sala, saltellando tra braccia abbandonate di golem e gambe stese, Lumine potè finalmente concentrarsi sul suo obiettivo.
Non fu difficile trovare Childe. La parte non facile fu vederlo in quelle condizioni, nonostante tutto quello che avevano passato.
Seduto a terra con la schiena appoggiata all'angolo, il ragazzo le rivolse un sorriso difficoltoso, tossendo un paio di volte nel tentativo di emettere una mezza risata.
«Non pensavo che sarebbe andata così male, ma dovevo aspettarmelo» gemette, premendo la tempia alla parete con gli occhi serrati dal dolore. «Non avrei dovuto usare di nuovo la Foul Legacy Transformation così presto.»
«È stato un gesto avventato, concordo» commentò Lumine in tono secco, strappandogli una risata faticosa.
«Nessuna pietà, eh? Forse me lo merito» sospirò Childe, socchiudendo gli occhi su di lei. «Ma è compito mio evitare che i sogni di Teucer vengano infranti, sono così fragili...»
«Ora devi solo vedere un dottore, non preoccuparti di questo» lo riprese la ragazza, inginocchiandosi davanti a lui per controllare che non avesse anche ferite esterne. Appena toccò terra, però, Childe la attirò a sé, facendosela cadere addosso, e la strinse in un faticoso abbraccio, nascondendo il viso nella sua spalla.
Troppo sorpresa per ritrarsi, Lumine si ritrovò ad ascoltare il suo respiro irregolare, i lamenti soffocati e tutta l'urgenza di quel gesto. Poteva sembrare crudele, sicuro di sé, dai dubbi obiettivi e aspirazioni, ma...alla fine era una persona come tutte le altre, con le sue fragilità e le sue debolezze, qualsiasi esse fossero.
Nonostante lo scontro alla Golden House e il disastro che aveva quasi distrutto Liyue, la ragazza lo lasciò fare, circondandogli il collo con le braccia e accarezzandogli i capelli. Sentiva il suo dolore, non solo quello fisico, e, anche se erano nemici, avrebbe voluto fare qualcosa per alleviarlo.
«Porta via Teucer da qui...non voglio che mi veda in queste condizioni» mormorò Childe contro la sua spalla. «Portalo a Liyue...dagli questo da parte mia.»
Lumine si scostò per guardarlo e gli vide estrarre dalla tasca il modellino di un golem. Prendendo il dono fissò apprensivamente il ragazzo alzarsi strisciando contro la parete tra i lamenti.
«Non guardarmi così, non sono messo così male» gemette scherzosamente lui, serrando gli occhi per un momento. «Sarò di nuovo pronto a sfidarti in men che non si dica.»
La ragazza si alzò di scatto, sostenendolo quando rischiò di cadere in avanti, al che Childe emise una mezza risata, posandole un dispettoso bacio sui capelli che la fece arrossire lievemente.
«Cos'è, ti sei affezionata?» la prese in giro, appoggiandosi a lei. «Non mi odiavi per quello che ho fatto alla Golden House?»
«Non posso giustificare le tue azioni alla Golden House e nemmeno voglio farlo» replicò Lumine, suonando in difficoltà. «Ma non posso nemmeno lasciare che tuo fratello venga coinvolto in questa faccenda. Qualsiasi cosa tu abbia pensato delle mie ultime azioni...faccio tutto per Teucer, perché non merita di vedere la sofferenza di questo mondo.»
Childe la ascoltò senza muoversi, annuendo alla fine di quel discorso così accorato. Un sorrisetto malizioso, però, gli piegò le labbra dopo qualche istante mentre le alzava il viso verso il suo.
«Sono d'accordo con te» mormorò, mettendo da parte il dolore per il momento. «Vorrei aggiungere solo una cosa.»
Lumine stava per chiedergli cosa intendesse, ma il ragazzo unì le labbra alle sue, zittendo ogni suo tentativo. Fu un bacio breve e superficiale, dato quasi per dispetto, ma Childe ne sembrò comunque soddisfatto.
«Ora va', Teucer starà arrivando, ormai» le intimò, sorpassandola lentamente sorreggendosi al muro.
La ragazza rimase ancora qualche istante immobile, arrivando poi a sfiorarsi le labbra mentre un lieve rossore le imporporava le guance. Quando si voltò per chiedergli spiegazioni, Childe era già sparito e le grida di richiamo di Teucer si erano fatte molto più vicine.
Arrendendosi a tornare dal bambino, Lumine si chiese cosa significasse quel gesto. Era solo un semplice dispetto, un modo per irritarla? Oppure...