Tutte le fiabe iniziano sempre con una principessa, una strega cattiva, una fata buona ed un principe coraggioso ed indomito pronto a sostenere qualunque sfida per amore della sua bella. Draghi mostruosi, deserti e foreste oscure, montagne innevate spazzate da inverni perenni ed i malefici più spaventosi non possono nulla contro la forza del suo amore: combattendo contro innumerevoli nemici, alla fine il principe è destinato a trovare la sua principessa e risvegliarla da un sonno simile alla morte con un bacio, per poi vivere con lei una vita lunga e felice.
Anche questa storia inizia con una principessa.
C'era una volta una ragazza che si era fatta Dio, e così facendo aveva abbandonato ogni cosa per salvare le persone che aveva sempre amato.
Il suo sacrificio era stato necessario e coloro che erano rimasti indietro avevano guardato alla sua figura evanescente ora con speranza e fiducia, dove un tempo c'erano stati timore e disperazione.
Ma c'era stata anche una persona che non era stata in grado di accettarlo, crogiolandosi giorno dopo giorno nel senso di colpa di non aver potuto fare nulla per salvarla, dopo aver viaggiato ancora ed ancora rinunciando ad ogni brandello della propria umanità per lei. Il dolore l'aveva resa cieca e l'amore che un tempo aveva provato per lei aveva a poco a poco corroso il suo cuore, fino a trasformarlo in un nero abisso di tenebra.
E così era nata la Strega.
Odiata da tutti, temuta dai più, ormai destinata ad essere perduta per sempre in un'illusione d'amore irraggiungibile.Ma c'era anche, una volta, una ragazza che i suoi genitori avevano chiamato principessa. La sua famiglia non era ricca, ma l'amore che ognuno di loro riversava su di lei la facevano sembrare la più felice che mai fosse esistita.
Le giornate erano dure e a volte la fatica era tanta, forse troppa per una bambina della sua età, ma quando ogni sera suo padre la invitava con un sorriso ed un cenno della mano ad andarsi a sedere sulle sue ginocchia, la bambina non avrebbe potuto immaginare una vita migliore.
Accarezzandole dolcemente i capelli, muovendo di tanto in tanto la mano per farle il solletico dietro l'orecchio, cosa che non mancava mai di farla ridere tanto forte da dare l'idea che l'intero paese potesse sentirla, suo padre le sussurrava che lei era la cosa più bella che fosse mai capitata loro, la loro piccola principessa.
Lei sorrideva, e ci credeva con tutto il cuore, perchè amava suo padre e la sua famiglia. Se le avessero chiesto di esprimere un desiderio, così da ottenere in cambio una vita migliore, avrebbe risposto che non avrebbe potuto neppure immaginarne una che fosse più bella di quella.
Con gli anni la principessa era cresciuta fra racconti di coraggiosi cavalieri e guerrieri pronti a qualunque sacrificio in nome di un bene più grande. Il suo animo si era nutrito di quei valori, e si era fatto luminoso e ardito. La sua sete di giustizia era stata ardente come le fiamme che brillavano fra i suoi capelli.Ma in questa storia c'era anche un maestro, che aveva accolto sotto la sua ala la piccola principessa fattasi guerriera e l'aveva addestrata, affilando con consigli gentili e voce ferma le sue abilità, sino a renderla pari a quei cavalieri delle cui imprese tanto aveva anelato nelle notti trascorse a rigirarsi irrequieta nel letto, dopo la buonanotte sussurratale dal padre.
Per molto tempo, maestro e principessa avevano combattuto fianco a fianco, orogliose portatrici di giustizia in un mondo in costante pericolo. A quei tempi, avevano pensato che il loro legame non avrebbe mai potuto spezzarsi e che un giorno, con le loro azioni, avrebbero potuto salvare l'intera umanità.Ma in ogni fiaba esiste sempre una tragedia, e la piccola principessa ora fattasi ragazza aveva visto il suo mondo andare in frantumi insieme alla sua innocenza e alla sua felicità.
Gettata in un universo privo di illusioni dalla crudele realtà del mondo, aveva riso amaramente di fronte alle sue fantasie di amore e giustizia ormai ridotte a meri cenci nella polvere.
Il maestro aveva temuto che quell'ultima tragedia avrebbe potuto spezzarla, e disperatamente aveva teso la mano nella sua direzione, cercando di ricordarle che nonostante tutto non sarebbe mai rimasta sola.
Ma la mano aveva incontrato solo dolore e rabbia, ed una schiena curva sotto il peso di mille e mille peccati che si allontanava nella nebbia, mentre il fuoco che sempre aveva divampato negli occhi della principessa si spegneva a poco a poco, fino a lasciare dietro di sè solo ceneri e braci soffocate.