Il Gazpacho Avvelenato

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«Rossa era la mela
che incantò la principessa,
rosso è il sangue
che unisce la promessa,
rosso è il sortilegio
che imprimo qui ed ora
rosso è il vero amore,
che il mio veleno scaccerà.
Dodici ore
prima che nel
mare vermiglio anneghi,
dodici rintocchi
della campana cremisi,
dodici rovi
che solo un bacio
ramato potrà estirpare.».
Lesse Kalya con voce tremante le parole punicee che decoravano il piatto rovesciato a terra.
Qualche minuto prima il loro amico Bastion si era accasciato privo di sensi dopo aver mangiato proprio da quel recipiente, il liquido cremisi gli colava ancora dalla bocca e la pelle iniziava a colorarsi di vermiglio dalle punte delle dita.
Kyton, accanto a lui in quel momento, non era stato molto d'aiuto: troppo preso dal compiangere l'amico non morto per trovare una soluzione, aveva iniziato a ingiuriare l'ignoto attentatore bramando sanguinea vendetta.
Sua sorella, quantomeno, aveva adocchiato l'arma del delitto. Se arma si poteva definire un piatto sporco di pomodoro. E tutto solo per nascondere il suo imbarazzo nel vedere gli addominali di Bastion.
Per quanto lo credesse morto, la sua scarlatta passione per i muscoli stava avendo il sopravvento.
L'ultimo a raggiungerli era stato il tritone Kaisō, l'unico ad agire in modo ragionato: sentendo il battito a Bastion e comprovando che era ancora vivo. In quanto navigatore, trovare la strada più semplice era una scelta obbligata, purtroppo tendeva ad avere un tono di voce alquanto pacato, infatti i gemelli Blake lo ignorarono.
Dopo aver capito che Bastion era "solo" avvelenato, da bravi Carpentieri i due si erano messi in testa di dover trovare una soluzione, peccato che un umano avvelenato non sia propriamente una nave ammaccata.
«Non so aggiustare le persone!» esclamò Kyton facendosi tornare l'ansia «Le persone non hanno pannelli di controllo o interruttori. O bulloni da smontare.».
«Devi solo baciarlo sulle labbra.» insistette la sorella cercando di calmarlo insieme a se stessa «Sarebbe la tua occasione.».
Al fratello si arrossarono le orecchie, tanto che per un attimo Kaisō pensò fosse stato avvelenato anche lui.
Per fortuna era solo imbarazzo.
«Bacialo tu, allora.» propose Kyton guardando la gemella «Se è quella la soluzione...».
«C-con me non funzionerebbe, belino!» esclamò offesa diventando più rossa di Bastion stesso «Po-potremmo chiedere a Gwen.».
«Credo ci ucciderà quando scoprirà cos'è successo.» ammise il fratello «O potrebbe uccidere Bastion perché si è fatto avvelenare.» sembrò rendersi conto di quello che aveva detto e si agitò di più «Va bene, proverò a baciarlo io.».
«Ma se...» cercò di proporre Kaisō prima di sospirare ormairassegnato dal non essere ascoltato «Ho capito, vado a chiamarlo io l'espertodi veleni della ciurma.».

Ricci d'Inchiostro  - Raccolta di Racconti Inchiostobre 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora