Capitolo 14

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Le giornate cambiavo e si susseguivano lentamente, da talmente tanto non stavo con persone a cui volevo bene che adesso mi sentivo rinata.
Stare a contatto con la natura, guardare anche solo le foglie muoversi in armonia con il vento e sentire che appartenevo un po' di più a questa vita.
Camminare per ore, giorni, ma non sentire la stanchezza sulle gambe. Il cuore che pompava sangue e il sorriso che mi faceva stare bene.
Stavo bene.
Eppure credo che non stavo bene solo con chi avevo intorno, ma la sensazione più bella era sentire di stare bene con me stessa. Con qualche smagliatura in più, con qualche brutto ricordo di troppo. Ciononostante non mi appesantivano, sentivo di trovarmi nel mio picco più alto di pace interiore, una stabilità che non avevo mai raggiunto.
Ero serena.
Sentivo una connessione con me stessa che era totalmente nuova. Spesso durante l'orario di pausa, prima di pranzo, mi piaceva fermarmi e allenarmi, stare da sola con me stessa e il mio Chi.
Che spostava la polvere e smuoveva l'erba. Che riusciva a farmi sentire più leggera di quello che ero e che cattura a ogni luce riflessa come colore.
"Aisaka? Tutto bene?"
"Si, tutto bene. Stavo solo ascoltando"
Sorrisi a Yamato, che in questi ultimi giorni mi faceva molta compagnia. Gli altri due a volte si trovavano nel loro mondo, a sfidarsi e decidere chi era il migliore.
Non avevo mai visto Kakashi in questo modo, era... Bello. Rilassato, spensierato, una persona nuova.
"Allora ti rifaccio la domanda. Stagione preferita?"
"Mmh, non è una domanda difficile, mi piace l'autunno"
"Autunno? Che strano"
"Perché?"
"Avrei detto primavera"
Lo osservai, la sua strana bontà non mi destava sospetti, era solamente se stesso. Le persone sincere sono genuine, e lui era una di quelle. Non era maligno, e fare qualche chiacchierata su argomenti stupidi non era un brutto passatempo.
"A te?"
"Mi piace l'estate, anche se è un po' troppo calda"
Ridacchiai, erano delle domande così insolite. Privé di senso eppure mi piaceva, pensarci e decidere se era quella la risposta che volevo dare.
"In tal caso, ti faccio io una domanda: hai un ricordo a cui ti piace pensare nei momenti di stress?"
"Bella domanda"
Lo lasciai riflettere, intanto guardavo Gai e Kakashi. Quest'ultimo leggeva senza nemmeno prestare attenzione a quello che diceva il suo amico. Era così preso, ma non dal libro, sembrava distratto. Uno sguardo un po' perso nelle parole, le sue iridi grigio scuro non facevano che riflettere quello che vedeva, ma non quello a cui pensava. Chissà.
Sorrisi immaginando a cosa poteva pensare
"Io ne ho molti, ora che ci penso. Mi piace pensare a tanti piccoli attimi. Te invece?"
"Io ne ho uno, anche se è insignificante. Ma voglio tenerlo per me"
Gli feci la linguaccia come una bambina e allungai il passo verso l'uomo dai capelli grigi. Feci segno a Gai di lasciarmi parlare con Kakashi, giusto per dargli un po' fastidio e farlo tornare tra noi. Gai voleva intromettersi nel suo modo energico e a volte invadente, ma adesso volevo tenerlo per me.
"Cosa leggi?"
Chiuse velocemente il libro e mi guardò sorpreso, probabilmente non si era accorto che mi ero avvicinata a lui. No, impossibile, davvero era così distratto?
"Avanti, non giudico mica"
Tuttavia non mi mostrò nemmeno la copertina.
"Piuttosto, come sta andando il viaggio, sei stanca?"
Ripose il libro nella tasca interna del suo giubbotto e poi infilò le mani in tasca.
"Bene dai, la sera non sono mai esausta, quindi direi che va bene. Te come stai?"
"Bene bene, grazie"
Rimase in silenzio, e guardava avanti. Era decisamente afflitto da qualcosa. Oppure è una di quelle persona cui piace stare in silenzio e contemplare ciò che lo circonda. Possibile? Che Kakashi Hatake sia un pensatore?
Anche io non parlai per un po', non ero sicura di che cosa dire, per di più avevo notato che era molto silenzioso. Così pensai fosse meglio assecondarlo.
"Ti vedo serena in questi giorni, sono contento"
Mi sorrise, era veramente contento per me. In quel momento sentì una dolce sensazione attraversarmi il petto, era delicata e accogliente. Sentivo di aver trovato una persona fondamentale.
"Sono, in tregua con me stessa. Mi sto concedendo del riposo"

Quella sera continuammo a camminare fino al Ryokan dove avremmo sostato. Giusto in tempo per la cena arrivammo in questo umile ma elegante hotel, fuori era fresco e le stelle erano ben visibili, tuttavia eravamo tutti abbastanza sposati e desiderosi di fare un sonno tranquillo. Arrivammo anche con un giorno di anticipo, così decidemmo di restare almeno fino a metà pomeriggio del giorno a seguire. Il riposo tanto meritato era finalmente arrivato. Forse aver continuato a camminare tutta la notte la sera precedente non era stata una scelta poi così brutta in fondo, adesso la scelta di sostare qui non era per niente mal vista.
"Ci vediamo domani mattina, vado a farmi una doccia!"
"Buonanotte Aisaka"
Finalmente in camera, andai a farmi un bel bagno, anche se era un bagno pubblico era ben curato e accogliente.
In accappatoio andai verso la porta scorrevole che dava sul giardino, con un bel libro. La notte era buia, illuminata dalle fievoli luci del Ryokan e dalla luna non del tutto piena. Le cicale accompagnavano soavemente la mia lettura e i miei occhi quasi si chiudevano.
"Ehi, cosa leggi?"
Alzai lo sguardo vedendo Kakashi sporgersi sopra di me che cercava di leggere le pagine del mio libro. Lo chiusi come aveva fatto lui quella mattina, ma solo per prenderlo in giro e giocare un po'.
"Nulla di che, che fai sveglio? Leggi?"
Si sedette accanto a me guardando il giardino, ordinato, pacifico, rilassante e anche molto piacevole, come il resto del luogo dove ci trovavamo.
Il vento mi accarezzava il viso e spostava dolcemente i capelli che sfioravano l'accappatoio con leggerezza.
"Si, diciamo che leggevo"
Restammo in silenzio, ognuno con i propri pensieri. Ma questa volta sentivo una porta aprirsi da parte sua, mi stava dando una possibilità di entrare in contatto con lui. E non volevo lasciarmela perdere.
"Se vuoi puoi sederti qui"
Così fece, il silenzio regnava sovrano, era fastidioso, come se non ci conoscessimo come pensavamo.
"Siamo davvero a questo punto?"
Lui sorrise e quando i nostri sguardi si incrociarono cominciammo a ridere. Mi avvicinai a lui e gli mostrai il libro che stavo leggendo. Provai ad accennare la trama del libro, senza entrare nel dettaglio, così da non essere troppo pensate.
"Aisaka, posso essere sincero?"
"Certo"
"Non me ne frega niente di questo libro, per di più è noioso. Dai, che razza di trama è mai questa? Trita e ritrita."
"Cosa? Che ignorante! È un libro appassionante!"

Parlammo a lungo di cose relativamente sciocche, solamente a notte inoltrata iniziammo a parlare di cose più serie ed intime.
"Quindi, non hai trovato nessuna che riuscisse a conquistarti?"
"Nessuna di interessante, te?"
"Era impossibile per me anche solo pensare ad una relazione con qualcuno. Non era possibile lì"
"Incredibile, anzi, surreale"
"Puoi dirlo che è una cosa assurda! Anche io l'ho pensato"
Mi appoggiai con la schiena al muro e le gambe piegate con le ginocchia rivolte verso fuori. Anche lui si appoggiò alla porta, solo parallelo a me, così che potevamo guardarci meglio.
"Adesso mi sento come una bambina, completamente spaesata. Che imbarazzo"
Sorrisi abbassando lo sguardo, ero ormai una donna adulta e quello che sapevo delle relazione o della vita sentimentale era troppo poco rispetto il vasto mondo che vi si nasconde dietro. Ma oltre quello avevo solo poche esperienze da giovane ribelle fatte quando avevo ancora 20 anni. Con una persona della quale parlerò più avanti.
"Dai dignità a quello che hai vissuto, non avevi molta scelta. Non pretendere da te cose che non hai nemmeno mai provato. Serve esperienza per capire certe cose"
Sentivo molta comprensione dalla sua parte, ed era rassicurante visto che mi sentivo così imbarazzata a riguardo.
"Grazie Kakashi, sei un ottimo amico"
"Quando vuoi"
Ci sorridemmo nella maniera più sincera e sentita. Mi avvicinai a lui e appoggiai la testa sulla sua spalla, eravamo malinconici ma vicini, potevo sentire il suo respiro e il suo profumo. Ma la vicinanza era un'altra, sapevo che lui era lì per me, e lui sapeva che non lo avrei abbandonato. Una complicità calda e avvolgente.
Passammo un'altra oretta insieme a parlare di qualsiasi cosa. E andando a dormire lo fermai prima che entrasse nella sua stanza avvolgendolo tra le mie braccia.
"È bello averti accanto"
Sussurrai al suo orecchio, sentivo le sue mani sui miei fianchi e il suo viso appoggiarsi nell'incavo del mio collo. Che sensazione... Meravigliosa.

La mattina seguente eccoci arrivati in questa strana isola, che di strano non aveva nulla. Sembrava uscita fuori da una favola. C'erano alberi vivaci, dalle foglie sottili e il fusto avvolto da radici muschiate e sfumate di vari gamme di marroni.
"È mozzafiato"
Montagne e grandi massi ricoperti di colori e illuminati dal sole. Rimasi incantana, ma non fui l'unica.
"Aisaka, guarda qui !"
Mi girai verso Yamato e Gai che mi chiamarono estasiati. Una volta girata notai questo strano marchingegno tra le mani di Yamato, era piccolo ma da lì uscì un pezzo di carta.
"Cosa state facendo?"
"Proviamo questo aggeggio, il tipo che porta la barca ha fiumi di meccanismi del genere. Dice che può imprimere un ricordo!"
Guardai il pezzo di carta che si vivacizzava e si definiva, fino a mostrare il risultato finale.
"Ma... Sono io"
Il mio cuore batteva stranamente forte, era incredibile.
"Guarda, Kakashi! Vieni qui!"
Gli mostrammo quella piccola macchinetta e il risultato che aveva fruttato. Io e Gai sembravamo due bambini.
"Fantastico"
Osservava attentamente quel rettangolino ma la cosa che più lo colpì fu il pezzo di carta.
"Aisaka"
"mh?"
"Sei tu.."
"Forte vero? A quanto pare riesce ad imprimere un momento su un pezzo di carta"
Gli sorrisi vedendo il suo stupore.
"Dammi, voglio fare un quadrettino anche a te!"
"Arrivooo!"
Gai saltò sulle spalle di Kakashi e Yamato si aggiunse davanti ai due sorridente. La luce era perfetta, risplendeva sulla loro pelle illuminando ogni tratto del loro viso.
"Fatta! Siete bellissimi"
Ma Kakashi non disse nulla, rimase in silenzio a contemplare quel pezzo di carta, era davvero senza parole.
"Cavolo siamo venuti benissimo! Kakashi non la trovi bella?"

"È.... Bellissima"

Ciao bell*!
Come state? Spero bene.
Festeggiatevi, rispettatevi e amatevi. Vi assicuro che imparare ad amarsi, purché difficile, è una delle soddisfazioni più belle che esistano. Ci vuole tempo, fatica, lacrime e tanto dolore, ma alla fine arriva. Qualcosa arriva sempre.

Patatozze belle, insomma, non ho nemmeno riletto, appena ho finito di scrivere l'ultima frase ho deciso di volare su wattpad a postarlo. Se ci sono sgrammaticature o parti poco chiare commentate qui
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1- Cosa ne pensate?
2- Vi piace come si svolge la storia?
3- Preferireste vedere dei cambiamenti?
4- Cosa pensate che succederà dopo?

Vi voglio bene! Rivado a scrivere.
Buona lettura, buona giornata e dite ti amo a chi amate. La vita è una e tra mille anni saremo luce eterna nello spazio senza che nessuno lo sappia

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