ciao, compagno di classe

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Premetto che la nostra storia non ha nulla da raccontare: eravamo sconosciuti accomunati dalle stesse passioni.

All'inizio neanche sapevo chi fosse, lui, quegli occhi terrificanti che mi accompagneranno tutta la vita, se ci ripenso mi sembra di star annaspando per cercare di respirare.
Ma lui era così.
Non ho mai capito ciò che celava dietro quel suo sorriso da schiaffi, avrei voluto strapparglielo dalla faccia, rideva, sbuffava, sogghignava sotto i baffi perché mi trovava esilarante. La nostra amicizia durò poco, come il tempo che impiegano gli acrilici ad asciugarsi, ma non piansi per nulla.
Paradossalmente non mi capacitavo di come un fesso come lui avesse il potere di influenzare così tanto la mia vita.
Eppure mi dimostrava affetto.
E io? Io ero persa. Persa nelle sue parole, persa nei suoi gesti perché da brava idiota mi lasciavo ammaliare, ma non potevo negare quanto fossero belli i suoi occhi ogni volta che posava il suo sguardo su di me. Io ancora me li ricordo i suoi occhi, dello stesso colore dell'oceano che tanto mi spaventa.

Ci furono degli screzi, ma quelli si hanno in ogni amicizia che si rispetti. Non l'ho più sentito per un'estate intera. Quello è stato il mio calvario.

Più tardi, un freddo mercoledì di dicembre a suon di ernia gli confessai che per quanto stupido fosse stato io lo ero ancora di più. Non ero in grado di discernere la realtà dai miei film mentali e le conseguenze le ho pagate tutte. Gli dispiaceva perché mi aveva inviato segnali mischiati, lui non provava nulla se non amicizia.
Uno schiaffo gelido mi svegliò all'alba dell'inverno. Ma io me lo aspettavo. A nessuno piace la ragazza apatica che vive di libri.

Ma se quello che mi dimostrava non era affetto io mi trovo ancora ad annaspare per l'aria.
Se mi capita di parlarne mi si forma un magone in gola, le parole mi si intrecciano e mi strozzano.
Ma non piango. Non piango mai. Non se le merita le mie lacrime dopo che mi ha trattata di merda, non se le merita mi ripeto eppure perché sento gli occhi lucidi e inizio a vedere le parole opache?

Mi chiedo dunque se ci sarà mai un momento in cui potrò essere felice e respirare sul serio. E intanto mi ritrovo qui a scrivere del mio primo rifiuto mentre in testa mi rimbomba V che mi intona "but i still want you" e mentirei se dicessi che non lo penso.
Perché io a lui ci penso continuamente, mi frulla in testa il periodo in cui eravamo sicuramente più di quello che sono gli amici, ma meno di quello che sono gli amanti.
Ridere assieme e piangere assieme, credo fossero tutto per me. Accadrà mai di nuovo? Io spero di non vederlo più in tutta la mia vita, ma appare in ogni mio sogno, chissà se mai lo rivedrò, gli dirò che mi è mancato.
Penso a lui, solo a lui, ballo sola sotto la neve illuminata dalla luna, che tristezza, anche la luna mi sembra sola.

Se avessi saputo che sarebbe successo tutto ciò non gli avrei mai rivolto la parola.

Nonostante tutto sono fiduciosa. Sono convinta di riuscire a superare ciò che è stato per me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 23, 2022 ⏰

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