1. Cami

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<<Cami!>>
sento a calda voce della mamma chiamarmi entrando in camera

mi mancava sentirla strillare la mattina

vivo a Parigi oramai da anni, sono poche le volte che torno a casa. insomma solo per qualche festa, come il natale, ma nulla di più 

<< senti quand'è che finirai di fare la valigia?>>
mi chiede mettendo le mani in vita

accendo  il cellulare:

10:32
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"nuovo record"
penso guardando il vuoto davanti a me

<<mamma manca una settimana..ho ancora degli impegni>>
parlo piano con la voce ancora impastata dal sonno

<<sisi certo! fai come te pare camì>>
alza le mani al cielo uscendo dalla camera. lei mi conosce molto bene sa che ovviamente finirò a fare la valigia di notte 

<<eh camì però non se po' fa così eh! fatela sta valigia. figa!>>
parlò mio padre stando fuori dalla camera

<<già settimana prossima devi partì! non se vedemo pe chissà quanto, se va bene, e Statte a casa no?>>

<< ah pà..ma do pensi che vado? vado in palestra. mica a fa la zoccola pè strada>>
dissi scocciata

<<camì non comincià! io e tua madre vorremmo che tu sia più presente>>
poi si allontanò dalla camera

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a casa si parla così, diciamo a sentimento, i nonni, da entrambi le parti sono romani, genitori cresciuti a Bergamo, quindi praticamente bergamaschi, io sono cresciuta per un piccolo periodo in Inghilterra e in Francia.  

quindi in casa si parla: Inglese, Francese, Bergamasco e romanaccio.

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pratico danza all'incirca da 16 anni.

ho iniziato a l'età di tre, la mia nonna aveva una scuola di danza mentre il nonno faceva il musicista.

la musica mi circonda.

in famiglia tutti quanti siamo degli insegnanti di danza.

la nonna era la mia, e io sarò quella di altri bimbi, in accademia mi occupo di mostrare le coreografia a i ragazzi di grado inferiore. 

io e mia sorella passavano le ore seguendo le lezioni.

mia nonna era la mia maestra.

ora mi segue ovunque.. è impressa sul mio corpo e sul mio cuore.

mi guarda da lassù.

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mi butto giù da letto, un letto a soppalco. ho rotto l'anima per averlo da piccola, ora lo odio. ma per quello che sto a casa mi interessa ben poco.

<<mà, hai visto le mie punte nuove?>>
le chiedo strillando dal bagno

<< camì se non sono in Palestrina, sono a Parigi>>

"eh?"
gli occhi mi escono dalle orbite, non è possibile

corsi in Palestrina.

la nonna, quado costruì la casa fece installare una palestra attrezzata per ballare  

<<ECCOLE! OH CRISTO CHE INFARTO>>

dice Camilla stringendole al cuore

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mi sei scoppiato dentro al cuore - christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora