8. Casa Chiesa

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Capitolo otto

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Capitolo otto

Per festeggiare la vittoria della Juve, il mister invitò la squadra, il team medico e le fidanzate o mogli dei calciatori a festeggiare da Café Paris.
Tutti esultavano come dei pazzi, tra cui anche io, che andai a fare degli shot al bancone con Locatelli, Chiara e Bernardeschi, che si stavano rivelando fin troppo simpatici.

- Vado un attimo fuori. - Dissi ai due calciatori ed alla mia migliore amica con un tono di voce alta a causa del rumore. - Devo prendere una boccata d'aria e mi stanno esplodendo i timpani. -

Uscii fuori dal locale e mi accesi una sigaretta per scaricare la tensione, vedere Federico ballare e baciarsi appassionatamente con Benedetta non era lo spettacolo migliore del mondo. Pensare che quelle labbra nemmeno tre ore fa stavano baciando me mi faceva rabbrividire; ogni tanto mi guardava mentre ballava con quella che era la sua ragazza, ma feci finta di non accorgermene. E mi sentivo dannatamente in colpa, ma era stato più forte di me.

- Milani. - I miei pensieri vennero interrotti da Federico che piombò fuori dal bar.

- Dimmi. - Lo guardai facendo un altro tiro della mia sigaretta.

- Fumi? -

- Tu che dici? - Chiesi con tono ovvio.

- Adesso fai la stronza? - Si avvicinò pericolosamente al mio corpo.

- Che fai? C'è tutta la squadra dentro e pure la tua ragazza. - Mi allontanai di colpo.

- Cos'è? Ti sei già pentita? - Alzò le sopracciglia e si morse il labbro inferiore.

- No, non mi sono pentita. - Abbassai il tono ripensando a quando decisi di baciarlo ed il mio corpo venne invaso da brividi. - Solo che non voglio che si sappia, tu sei fidanzato. -

- Lo so. -

- Ed io passerei per la stronza che ti ha fatto tradire. - Sarei passata per l'amante e diciamo che non è la cosa migliore del mondo. - Tu te ne penti? - Chiesi dopo.

- Ti sembro pentito? - Sul suo volto apparve un ghigno. No, non era pentono nemmeno per sbaglio. - Appena finiamo i festeggiamenti tu vieni con me. -

- Dove? - Lo guardai non capendo.

- A casa mia. -

- Cos..? Fede io domani lavoro e poi la tua ragazza, non vai a casa con lei? - Iniziai a parlare velocemente andando nel panico.

A casa sua? Io dovevo starci lontano, non andare a casa sua.

- Benedetta appena finiamo i festeggiamenti parte di nuovo. Deve andare a Roma da suo fratello che non sta bene. -

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora