Ambientato nei primi due capitoli
"Evan, te l'ho già detto. Sto salendo su quel maledetto ring, solo perché hai scommesso tutti i tuoi soldi su di me. Ti avevo detto che volevo smettere cazzo." Ero arrabbiato. Molto. Troppo. Così tanto che non sapevo nemmeno se mi sarei riuscito a concentrare su quell'incontro. Ero stato chiaro sul non volere più combattere con lui: era tutto troppo rischioso e se mi avessero beccato avrei perso tutto. Lui però voleva che io continuassi, probabilmente perché da quando avevo iniziato, non ero più così scontroso. L'ultima volta avevamo rischiato troppo e quella per me era solo un passatempo, per il quale non valeva assolutamente la pena perdere tutto.
"Lo so amico. Però ti prometto che se vinci, questo sarà il tuo addio ai combattimenti. Andiamo, ho visto il tuo avversario. Anche in una delle tue giornate no potresti batterlo." Mi disse lui attaccandosi al mio collo e dandomi pacche su petto come se volesse incitarmi. Bravissimo ragazzo, ma a volte era troppo fastidioso.
Senti Mike, il presentatore ed arbitro del giro di incontri chiamare sul ring TJ, e mi venne da ridere. In effetti era molto più piccolo di me di stazza ed era troppo frenetico. Stava dando spettacolo per la folla e la gente lo adorava. Non come me. Chi mi supportava erano quelli che ci azzeccavano qualcosa con la box e sapevano che avrei vinto. Gli altri volevano uno spettacolo, finzione pura...ed io ci avevo sguazzato per venticinque anni dentro la finzione e non avrei più fatto lo stesso errore consapevolmente.
"Ed ora, acclamatelo e temetelo signori e signorine, El Diablo." Disse Mike e poi indicò il mio angolo del ring e sapevo che sarei dovuto entrare. Respirai. Mantenni il controllo e salii come se fosse la cosa più naturale di questo mondo. Il mio avversario era beffardo, veloce...ma troppo spavaldo e scoordinato. Non sarebbe stato difficile metterlo al tappeto. Mentre TJ si godeva le urla di quegli esaltati che erano ancora convinti che lui avrebbe vinto, io feci una panoramica con lo sguardo velocemente per farmi un'idea di quanto gente c'era quella sera.
E poi mi bloccai.
Lei non si accorse che la stavo guardando. Era impegnata a guardare quasi disgustata TJ. Aveva la fronte corrucciata e le labbra serrate. Non sembrava incanta per quello spettacolo raccapricciante. Non riuscivo a vedere il colore dei suoi occhi, ma erano gli unici che avevano attirato la mia intenzione. La sua amica continuava a scuoterla euforica, ma lei era impossibile. Forse mi sbagliavo, ma probabilmente stava analizzando l'incontro e sapeva, esattamente come me che quel TJ sarebbe finito presto al tappetto, anzi, con la faccia sull'asfalto.
Entrai nella mia zona, senza troppi spettacolini. Non volevo cercarla, perché sapevo che avrei fatto contatto visivo.
Riprenditi Elijah. L'ultimo cosa di cui hai bisogno è una ragazza...soprattutto una come lei.
Sì, perché già sapevo che mi avrebbe incasinato la vita se glielo avessi permesso. E mi era bastata una frazione di secondo per capirlo.
Il mio sfidante iniziò a muoversi attorno a me come una cavalletta impazzita. Agitava i pugni e tentava di avvicinarsi, ma non mi aveva ancora sfiorato. La folla urlava il suo nome, così lasciai che mi colpisse una volta, due volte. Alla terza però bloccai e caricai un gancio destro dritto in faccia che lo fece vacillare all'indietro. Alzai lo sguardo e fu lì che venni stregato. La ragazza mi guardò. Combattei contro ogni singolo impulso che mi urlava di andare là e prenderla in braccio per portarmela via, e mi concentrai sul finire completamente quel piccoletto.
Mike annunciò la mia vittoria pochi minuti dopo. I miei ammiratori urlarono felici di aver vinto e moltiplicato i loro soldi, mentre lei rimase impassibile, anche se potevo vedere che sembrava impressionata. Sapeva che avrei vinto dal primo momento, ma a differenza di tutti gli altri non si lasciò andare per far gonfiare il mio ego. Vidi tre viscidi che avevano già causato molti problemi in passato agli incontri, squadrare lei e la sua amica, ma fortunatamente le due ragazze se ne andarono.
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CHIAROSCURO
ChickLitQuando arrivi a 20 anni senza aver mai vissuto un amore che ti consuma inizi a pensare di non essere "normale". Così si sente senza volerlo ammettere Tara Stone, che dopo aver passato la sua adolescenza confinata in una famiglia disfunzionale ed in...