ti rendi pienamente conto che stai crescendo quando vedi tua sorella o tuo fratello maggiore traslocare, è una sensazione bruttissima ti lascia un vuoto dentro e un groppo alla gola indescrivibile.
sopratutto quando appena tornata a casa vuoi subito raccontare cos'è successo ad uno dei due ma ti rendi conto che non ci sono, si certo ci sono le chiamate ma non è tanto oltre ad un immagine del loro viso sullo schermo e qualche frase attaccata solo per continuare a parlare.
oppure quando litighi con i genitori e ti fanno arrabbiare così tanto che vorresti solo urlare o sfogarti ma nessuno dei due c'è quindi ti limiti a prendere il cuscino e a versare tutte le lacrime dettate dal nervosismo o ad urlare fin quando ti fa male la gola.
o quando ti serve semplicemente qualcuno che ti supporti davanti ai genitori ma ovviamente devi cercare di convincerli nonostante sai benissimo che rimarrai a casa come ogni volta.
ma è un qualcosa di fondamentale che colpirà tutti gli adolescenti con dei fratelli e che dovremmo accettare col tempo.è esattamente questo che ho provato quando mia sorella Andrea incinta si è trasferita con Jimmy il suo compagno nella capitale: Roma.
siamo stati tutti presenti quando c'è stato il parto; io e Abe eravamo in lacrime, lui è mio fratello maggiore noi due siamo come cane e gatto tendiamo a litigare sempre e Andrea è quella più pacifica che cerca di portarci a compromessi.
dopo qualche settimana dal parto son dovuto ritornare a Vincenza con i miei genitori per finire scuola, ero intento a finire l'ultima anno del liceo linguistico per prendere la maturità e poter iniziare il mio sogno e cioè fare musica ma un evento scombussolo....tutti e tutto.
una serata di ottobre ricevetti una chiamata da un numero sconosciuto e così pensando che fosse uno dei soliti scherzi di halloween risposi." pronto parlo con Giovanni Damian il fratello di Andrea Damian? "
" si sono io come posso aiutarla? "
" mi dispiace dirglielo in questo modo ma abbiamo appena trovato il corpo senza vita di sua sorella Andrea e un ragazzo di nome Jimmy in un auto bianca, stiamo ipotizzando che per colpa della tempesta siano sbandati e sono andati a scontrarsi in modo violento contro un albero provocando la morte immediata di entrambi "freddo, nero, brividi, Virginia, buio, Andrea.
erano queste le parole che giravano nella testa di Giovanni, la sua espressione era apatica quasi vuota non traspariva nessuna emozione se non apatia." mi dispiace veramente tanto, l'unica notizia positiva che posso dirle è che una sola persona a sopravvissuto l'impatto e questa è una bambina di 3 anni, ha detto di chiamarsi Virgini-"
" è mia nipote. arrivo il prima possibile. " e così che chiuse la chiamata.dopo quel giorno tutto cambiò, Giovanni si trasferì lì a Roma per riuscire ad avere la custodia della piccola che grazie a mille telefonate e treni presi ricevette, si compro un appartamento molto spazioso e cerco di fare qualsiasi cosa pur di far sentire Virginia amata e per non farle mancare niente.
all'inizio fu difficile ma piano piano trovò un equilibrio tra il lavoro nella sugar, la piccola Virginia e il resto della famiglia.
cercò di fare da mamma, papà, fratello, sorella e zio, riuscendoci quasi sempre bene ma aveva anche lui dei momenti difficile aveva pur sempre perso sua sorella.non riuscì a portare nessuna ragazza a casa per il semplice fatto che aveva paura che Virginia potesse affezionarsi a qualcuna di loro e lui era un fumantino quasi tutte le sue relazioni non finirono molto bene.
nelle vacanze la portava da suo fratello e dai nonni così poteva avere dei giorni di riposo alla fine era pur sempre un ventenne e gli serviva dello svago e a lei serve il resto della famiglia.Giovanni si risvegliò dallo quello stato di trance davanti alla gelateria, sentì delle urla di stupore di Virginia e vide Giulia e la piccola avvicinarsi con due coni e tre palline per entrambe.
" gio! gio! guarda quante palline mi ha preso giu! " urlò la piccola Virginia che guardava il gelato come se fosse la cosa più preziosa al mondo.
" ma 3 non sono troppe per una bambina?"chiese un Giovanni abbastanza sbalordito da quanto fossero grandi quelle palline.
" si ma una bambina ha ballato molto bene oggi e va premiata " disse Giulia distrattamente troppo concentrata sulle sue palline di pistacchio, lime e cioccolato.
" devi imparare da Giulia Juan " esordì la piccola e le due si diedero un pugnetto ridendo e lasciando di stucco il ragazzo.
" che gusti sono? " chiese Giovanni con l'acquolina mentre guardava il gelato di Giulia con un certo interesse.
" non avevi detto che c'è troppo freddo per mangiare il gelato hahahaha" disse Giulia ridacchiando mentre leccava la pallina al pistacchio sicuramente siciliano.
" ma sono solo dettagli poi scusa se mi porti delle palline così devastanti che ci posso fare?"
" qui assaggia e dimmi che gusti sono " disse Giulia mentre piano piano gli avvicinò il gelato sotto ai quei piccoli leggeri baffi che stavano crescendo rendendolo in un certo senso più maturo.Giovanni si avvicinò mantenendo gli occhi incatenati con quelli di Giulia e leccò piano piano la pallina al lime senza malizia solo sfidandola ad arrendersi a quel gioco di sguardi, si allontanò e iniziò a fare delle smorfie alquanto buffe tanto dal portare le due a ridere a crepapelle.
" bah ma che è sta roba? è stra acida! "
" è al lime " disse una Giulia spaccata in due dalle risate.
" ma che gusti hai? " chiese il ragazzo con una faccia quasi disgustata continuando a guardare la pallina.
" ao sei tu che volevi provare non ti lamentare"
" ma se sei tu che mi hai detto di provare! " l'accusò il ragazzo.
" eh vabbè dettagli " disse la ragazza con un pizzico di ironia riferendosi alla sua risposta di prima.
" Juan. " disse la bambina con una voce piccola piccola quasi impossibile da sentire.
" si " il ragazzo continuò a guardare Giuli non riuscì di a staccare gli occhi dai i suoi, quello sguardo così intenso ma puro.
" accipicchia " disse la bambina tra se e se ma ad alta voce.
" che c'è vi' cosa è successo? " chiese il ragazzo distrattamente pensando che lei si fosse sporcata la felpa o i pantaloni.
" giuro era per sbaglio..."
" cosae? "
" ho dimenticato le chiavi di casa sul tuo comodino "Giovanni a quelle parole sbiancò.
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Eudaimonia
عشوائيquesta è una storia ambientata fuori da amici mi scuso in anticipo per gli errori grammaticali buona lettura ❤️