Millie

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Mi sentivo la testa come se fosse poggiata su una roccia, cercavo di alzarla ma con scarsi risultati, era come se me l'avessero incollata. Provai ad aprire gli occhi ma niente, non ci riuscivo. Iniziai a preoccuparmi. Avvertii un odore strano, come di chiuso o abbandonato. Un tanfo del tipo: " ehiii, mi hanno rinchiusa in un seminterrato" e forse è andata cosi.
L'ultima cosa che ricordo era mia madre che prendeva in mano una siringa. Ora la domanda è: "da quando noi abbiamo un seminterrato?" Da che ho memoria abbiamo solo un magazzino nella stanza accanto alla cucina. Riprovai ad aprire gli occhi e piano piano riuscii ad aprirli. Per un miracolo dei santi lì in alto riuscii anche ad alzare la testa e a mettermi seduta. Ero in una stanza. Seduta su un letto d'ospedale. Le pareti erano gialle ocra, o forse color ambra, un po' rovinate, la vernice era andata via. Anche il pavimento in legno era abbastanza scuro, era polveroso, antiquato, logoro e vecchio. Le finestre, scusate, la finestra era chiusa e sbarrata con due assi di legno, intravedevo le tapparelle completamente abbassate. Da qui si spiega l'odore nauseabondo.
La mia teoria è: hanno scoperto che in realtà sono un vampiro e mi vogliono proteggere dal sole. Ma anche se fosse così, e ne dubito perché una volta ho provato a saltare da uno scivolo alto e non mi sono trasformata in pipistrello, mi sono solo rotta un braccio, dicevo che anche se fossi un vampiro sbarrare addirittura le finestre con due assi di legno mi sembra eccessivo. Il lenzuolo del letto era pieno di macchie e il cuscino...aaaah è un cuscino. Mi sembrava una roccia. Mi accorsi di avere la mano destra ammanettata al letto. Cercavo di liberarmi e nel farlo mi resi conto che anche il piede sinistro era ammanettato.
Provai a ribellarmi e iniziai a muovermi agitata. Mi guardavo attorno nella stanza e accanto al letto c'era un comodino, il cui cassetto era leggermente aperto e dentro intravedevo un dossier, dei documenti e fogli di ogni tipo un po' sparsi. La lampada sopra al comodino sembrava che stesse per morire. Aveva una luce fiacca e debole. Mi veniva voglia di incoraggiarla, di dirle : " forza, non ti spegnere, hai una vita lunga davanti a te"
Non capivo se il comodino fosse grigio o marrone, magari togliendo la quantità di polvere sulla superficie si veniva a scoprire che in realtà era bianco.
Rimasi da sola per non so quante ore, dato che l'orologio attaccato al muro aveva deciso di andare in ferie ed era bloccato.
Cercai di girarmi per guardare la parete dietro al letto. Vorrei un premio per la migliore contorsionista dell'anno se non vi dispiace. La vernice ovviamente era rovinata ma si potevano intravedere delle scritte come "i love budino" "Sayonara" e poi c'era un nome scritto in diverse parti del muro, il nome era "Jamie" con uno smile sottosopra vicino ad ogni ripetizione del nome sulla parete.
Aspettai a lungo e intanto che sopportavo l'attesa di qualsiasi cosa o persona che potesse dirmi cosa stesse succedendo, delle domande mi tormentavano la testa: chi è Jamie? Come ci sono finita qui? Perché sono ammanettata al letto? Potrei avere una stanza e delle lenzuola decenti? E soprattutto, quando mi porteranno del budino?
Passai un po' di tempo a osservare due scarafaggi che litigavano e facevo il tifo per lo scarafaggio più chiaro, ma non mi sembrava molto motivato.
Poi, all'improvviso, finalmente sentii qualcuno che girava una chiave ed entrò un' infermiera...? Okay...Mi raggiunse al letto, aperto il comodino prese il dossier e se ne andò.

Rimasi a guardare la porta per qualche secondo con un' espressioneconfusa.
Grazie della considerazione, ti voglio bene (chiunque tu sia). Ma perché non hodetto nulla? Potevo chiederle perché fossi qui, perché ero ammanettata al lettocon le finestre sbarrate, o potevo chiederle quanti gusti di budino eranodisponibili. E invece non avevo detto niente, sono stata zitta. A volte credodi essere leggermente stupida.
Mi conviene rimettermi a dormire, forse quando mi sveglierò di nuovo sarò aMiami o a Cuba. Probabilmente ho sviluppato il tele trasporto ma solo quandodormo, okayy buonanotte.


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