Capitolo 3

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[In contemporanea con il capitolo della collega]

Appena Anita varca la soglia dell'Inferno divento una bestia incontrollabile, e Caronte cerca di tenermi al guinzaglio, e mi tira verso la barca, ammetto che non avrei immaginato il fatto che aveva forza sovraumana, nonostante la sua espressione impassibile sembra nervoso, arrivati davanti alla barca prende il lungo scettro che sta in mezzo a fluttuare che ha la funzione da remo, è argento con un cerchio e una sfera bianca che fluttua all'interno di esso, fa salire me e poi sbatte lo scettro sul pavimento della barca che poi parte.

Mi siedo disperata e gli chiedo:

"Perché proprio lei?"

"Secondo te lo so?"

"Vuoi sapere la risposta Carontuccio caro, SI"

"MA SE TI HO DETTO CHE NON MI CALCOLANO COME FACCIO A SAPERLO MANNAGGIA A TE"

"PERCHÉ E OVVIO CHE LO SAI, CEH TU SAI TUTTO DI TUTTI PER CARONTE"

Da arrabbiato diventa stranito manco il tempo di un secondo e gli chiedo:

"Perché mi guardi così?" - "Che ho detto?" , dopo un pò il mio cervello bacato ci arriva e dico:

"Ah...giusto...sei tu Caronte, perdonami devo ancora togliermi alcune abitudini da umana"

Lui fa un ghigno e dice:

"Non preoccuparti passerà"

Dato che il caso ha voluto calmare le acque per fortuna, ribatto:

"Sei davvero sicuro che non lo sai?"

Caronte risponde:

"Ma allora sei proprio dura di comprendonio"

"Più di un asino" dico sorridendo

Allora lui rassegnato si siede al mio fianco aiutandosi con lo scettro e mi guarda con quegli occhi che dicono:"Ti prego abbi pietà di me, non fare danni"

Vedendo quello sguardo ammetto che mi sto preoccupando il triplo, e mi dice:

"Durante il trascorrere del tempo Lucifero ha sempre scelto una ragazza che viene dalla stirpe della tua migliore amica, per fargli da concubina, a quanto pare hanno i suoi standard, quel lurido arrapato, ma solo se accettano, quindi sta tranquilla dipende da lei"

"Oh merda"

"EHY"

"SENZA EHY MO SI CHE SONO PREOCCUPATA "

"MA SE TI HO DETTO CHE DIPENDE DA LEI"

"ED È PROPIO QUESTO CHE MI PREOCCUPA IDIOTA"

"Eh?"

"Si quella è una pazza essetata di sesso in maniera compulsiva e....

"No, io parlo del fatto che mi hai dato dell'idiota, comunque bella compagnia"

"Ehy lurido deficiente, bada a come parli "

" E tu bada a come ti comporti perché spedirti da qualche parte è un attimo"

Io non posso fare altro che stare zitta, però poi penso al fatto che mi lamento per Caronte ma qui il vero stupido è uno solo, quindi mi viene da ridere:

"Ma perché stai ridendo?"

" Ahiai porello, si può scordare la pace, che pena che mi fa"

"Addirittura pena"

"Si, perché sono più che convinta che passerà le pene dell'Inferno AHAHAHH, capita?"

"*fa una finta risata* si "

"Non fa ridere vero?"

"No, figurati...l'importante è provarci"

"Quando fai così ti odio lo giuro, ma comunque sappi che mi darai ragione, penso che sentiremo le sue urla da quanto sarà disperato"

"Pensa quanto lo sono io" dice piano e cominciamo nuovamente a litigare.

Arrivati al Purgatorio ci sono nuove anime da indirizzare dove gli tocca, e così manco il tempo di salire nella barca ci risaliamo di nuovo, dopo un pò delle anime stramazzano e vedo che sono una coppia di anziani, dalla prua mi sposto da loro :

"Che avete, perché litigate?"

"Perché non capisco che ho fatto di male per meritarmi sto qua per marito che a posto di un cervello ha un rottame"

"NON SEI TU SONO IO, IO CHE NON SO CHE HO FATTO, E ADESSO DEVO SOPPORTARTI PURE QUA, CHE DISGRAZIA, MA QUEL GIORNO NON POTEVO ROMPERMI UNA GAMBA?"

"AH TU, TU LO DICI, NON IO CHE SE SIAMO MORTI È SOLO COLPA TUA, LURIDO RELITTO"

"Perché che ha combinato?"

"Ha fatto esplodere la casa mentre si stava scaldando il latte"

Trattengono una risata e dico:
"Abbè dai non l'ha fatto apposta"

"Ma che mi importa, siamo morti così, potevamo tranquillamente vivere la vecchiaia, ma no, siamo dovuti morire in un modo così patetico, MISERIA GIURO CHE SE ANCORA AVREI IL BASTONE TE LO DAREI IN TESTA COSÌ TE LA SPACCO PER VEDERE SE È VUOTA O SE NON C'È MANCO LO SPAZIO PER IL CERVELLO"

il vecchio sta per ribattere quando si sente un botto con un fischio, e la barca si ferma:

"SILENZIO"

Mi giro verso Caronte e lo vedo come non l'ho mai visto, ha una pelle marrone chiaro con delle venature marrone scuro e i capelli neri, e il cerchio del suo scettro sembra essere diventato dello stesso materiale di una falce, e il collo di esso é diventato nero e ci sono delle ossa e la sfera diventa nera.

Dopo qualche minuto ritorna normale e ripartiamo.
Arrivati lì, le porte dell'inferno sono aperte, e le anime scendono dalla barca e vanno verso il loro destino, io guardo sia le porte che Caronte e improvvisamente mi dice:

"Possiamo solo stare davanti alla porta senza valcare la soglia, e la tua amica che ormai é un demone puó uscire dalla porta all'estremo dell'Inferno e andare sulla Terra, e rimanere all'entrata senza valcare la soglia, le anime non possono, restano dentro l'Inferno per l'eternità .
Stessa cosa per quanto riguarda il Paradiso."

"Capisco" dico senza distogliere lo sguardo dalla porta, poi lo guardo e gli chiedo:

"Tutto bene riguardo a prima?"

"Ancora mi sto chiedendo perché proprio a me é toccata questa sorte vedi un pó tu"

Faccio un ghigno e poi vedo che guarda verso i due demoni nella porta, e noto che uno mi sta fissando, guardo Caronte e sembra arrabbiato :

"Che hai da guardare tu, torna nel forno"

Mi cinge il braccio alla vita e mi costringe a girare i tacchi.
sorrido e ritorniamo in barca, seduta sulla prua guardo le porte chiuse pensando ad Anita.

La Divina Commedia (per noi) Sfortunata (per loro)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora