L'ikigai (生き甲斐) (iki-vivere, gai-ragione) è l'equivalente giapponese di espressioni italiane quali "ragione di vita", "ragion d'essere".JIMIN
Non ho mai creduto nell'amore.
Non ho mai creduto alle parole sdolcinate e ai piccoli gesti che ti scaldano il cuore.
Per me è sempre stato difficile donare la mia fiducia alle persone e questo perché sono sempre stato un ragazzo molto fragile.
Avevo paura di essere ferito.
Sin da piccolo sono sempre stato intrattabile o almeno questo era quello che diceva la mia famiglia.
In parte era vero, mi irritavo facilmente, per qualsiasi cosa, e preferivo stare da solo.
Mi bastavano quattro mura e un tetto sulla testa per allontanarmi da tutto e tutti, almeno all'interno della mia stanza avrei evitato qualsiasi tipo di contatto con il mondo esterno e senza creare alcun tipo di problema a nessuno.
Da due anni a questa parte mi ero iscritto ad una accademia di musica, quest'ultima era la mia salvezza.
Amavo cantare e produrre tante canzoni, soprattutto per me.
Riuscivo ad esprimere tutto me stesso, la musica mi rendeva davvero felice e sapevo che nessuno mi avrebbe giudicato.
Mi sentivo fortunato perché ero circondato da un gruppo di persone che avevano la mia stessa passione, che amavano e tuttora amano cantare e anche suonare.
Condividerla con loro era così piacevole
Molti li consideravo miei amici, nulla a che vedere con i compagni del liceo, e proprio per questo io mi trovavo davvero bene, mi sentivo a mio agio.
Vivevo al decimo piano di un appartamento a Seul, a trenta minuti dalla mia accademia di musica e avevo iniziato a pagare l'affitto con i soldi che avevo incassato dallo stipendio da cameriere e, qualche volta, da cantante alle cerimonie come matrimoni e compleanni.
Non era quello che volevo fare realmente nella vita, un po' me ne vergognavo, ma tutti gli sforzi sono serviti per arrivare, finalmente, alla mia totale indipendenza
Era tutto perfetto e stava andando tutto per il verso giusto.
Finché ho incontrato lui.
***
Era lunedì e la mia voglia di uscire quella mattina era pari a zero.
Per tutto il mese di Gennaio la neve aveva deciso di ricoprire ogni angolo della città, senza abbandonare il freddo gelido causato dalle basse temperature che arrivarono a toccare i -2 gradi.
La voglia di restare a casa e di sprofondare nel mio letto comodo e caldo era tanta, ma avevo promesso a Jungkook, il mio migliore amico e compagno di corso, che l'avrei raggiunto nel nostro bar preferito per studiare insieme.
Eravamo io la mente e lui il braccio, e formavamo la coppia di amici perfetta.
Lo consideravo mio fratello.Decisi di prendermi di coraggio e di prepararmi, anche perché ero in perfetto ritardo, come sempre.
Presi il mio solito caffè al ginseng e lo bevvi tutto ad un sorso cercando di non soffocare.
Successivamente mi precipitai in bagno per pulire il viso, lavare i denti e applicare la mia maschera, quella che mi aiutava a non apparire un completo disastro e, almeno, faceva sì che le persone, potessero non notare le mie spaventose imperfezioni.
Jungkook diceva invece che la mia pelle era perfetta, ma io non facevo altro che criticare ogni parte di me.
Indossai una tuta grigia parecchio felpata, adatta per la neve, la mia felpa bianca preferita di Tommy Hilfiger e i mei tanto amati stivali Dr. Martens bordeaux.
STAI LEGGENDO
Promise [Yoonmin]
Short StoryCantare e dedicare la vita per la musica è sempre stato un sogno per Jimin. Dopo tanti sacrifici, il suo percorso all'accademia di musica, a soli due anni dal diploma, sta per concludersi. La salita è tanto dura e faticosa a causa di un esame impor...