fredda mattina

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tutto ebbe inizio quando il brivido del vento che mi trapassò sotto le coperte per la finestra aperta mi svegliò.Mi alzai senza dire niente e mi avviai verso il salone dove trovai quell'alcolizzato di mio "padre" se posso definirlo tale, lo trovai ancora mezzo dormiente che farneticava ubriaco sulla vecchia poltrona usurata.Io gli diedi uno sguardo breve un po schifato poi lasciai la stanza.Mi preparai e uscii di casa per andare a scuola. Mi misi gli  auricolari che la mia madre defunta mi regalò. Per me andare a scuola era straziante non tanto meno per lo studio ma per chi c'era... li mi odiavano tutti e io odiavo loro, avrei potuto ucciderli io stessa, certe volte sognavo a occhi aperti i loro corpi da me maltrattati.Loro non avevano un motivo valido per odiarmi erano i soliti bulletti che prendono di mira,una ragazza normalissima.Neanche abbastanza popolare.Ero emarginata;come se non esistessi in quella scuola.La maggior parte del tempo la passavo in una biblioteca; il percorso per andarci, normalmente si percorreva in una stradina vicino una pizzeria fallita; prendevo i libri in prestito e poi andavo in un bosco che scoprì per caso e li c'era una casa abbandonata in buone condizioni, davvero per niente scarsa.L'interno era composto da un lungo tappeto bordeaux un po' sporco di fango e foglie, alcuni quadri appesi ma la vernice era sciupata dal tempo che la consumava. Poi girando a destra c'era un salone grande con un divano e delle poltrone anche loro un po sciupate dal tempo di un verde scuro in pelle e al muro una grande libreria dove mettevo i miei libri.Attraversando un corridoio poi c'erano cucina e bagno però bloccati,da assi di legno inchiodate. Era come una piccola casa mia. L'adoravo; sull'ingresso c'era una scopa un po vecchia però in compenso pulivo casa, certo non era come pulire con sapone e acqua però era meno sporco.Arrivata a scuola entro in classe e mi siedo all'ultimo banco. Dopo le lezioni esco fuori per l'intervallo nel cortile e mi siedo in un angolo isolata e inizio a leggere.Subito dopo però cerco nello zaino qualcosa da mangiare ma probabilmente mi ero scordata quel panino preparato prima di uscire sul tavolo della cucina. Vorrà dire che non mangerò.Non era la prima volta che capitava certe volte non avevo neanche il tempo di preparare da mangiare.Avrebbe dovuto ricordarmelo lui quel panino o persino prepararlo lui, cosa quasi impossibile conoscevo mio padre non era nemmeno in grado di tenersi in piedi.Continuo a leggere quando capisco che dietro la copertina del libro che mi copriva la vista c'era qualcuno.

~THE WITCH OF SOULS~Where stories live. Discover now