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BAKUGO POV  
  
Deglutisco a vuoto e cammino affiancato ad Eijiro all'interno delle mura del castello.

Stringo il bambino al petto e mi guardo attorno.

È ora di pranzo quindi il giardino non è controllato, tutte le guardie sono dentro.

"Katsuki, cosa facciamo se non ci accettano?" domanda il rosso a testa bassa.

Sospiro e mi mordo nervosamente il labbro inferiore.

"Non lo so. Penso che l'unica possibilità che abbiamo è quella di abitare in un altro Regno, se scappiamo di nuovo di sicuro ti cercheranno e vorranno me morto" spiego pacato.

Annuisce debolmente e raggiungiamo le porte del castello.

Mette la mano in tasca e afferra una chiave.

"Non dire che l'ho rubata, ammazzerebbero anche me dopo questa" afferma mentre la inserisce nella serratura.

Rispondo con un «mmh» e lui apre la maestosa porta.

Si affaccia e mi fa segno di seguirlo.

Mi chiudo silenziosamente il portone alle spalle e lo seguo fino alla sala da pranzo.

"Lascia parlare me, non voglio mettere te e Kosuke in ulteriore pericolo" sussurra al mio orecchio.

Annuisco e lascia un bacio sulla mia guancia e poi uno sulla testolina del neonato.

Il rosso sospira e si affaccia all'entrata della sala.

Mi metto al suo fianco in silenzio e guardo l'immensa tavola ricca di persone.

"Procede bene il pranzo senza il vostro principe, signori?" domanda lui a gran voce, facendo zittire tutti.

Il re gira leggermente lo sguardo e, appena vede Eijiro, sputa il vino che stava bevendo nel calice dorato.

La moglie di questo invece sviene sulla sedia e le serve la circondano preoccupate.

Tutti gli altri rimangono a fissarci e ogni tanto si sentono dei flebili borbottii.

La tensione cresce maggiormente, Eijiro e il padre si lanciano delle occhiate che non promettono nulla di buono.

Stringo maggiormente al petto il bambino: il suo respiro è lieve, se non ci sbrighiamo morirà in pochissimo.

"Signori, con permesso" dice il corvino alzandosi da tavola.

Il rosso lo guarda con sguardo di sfida e stringe nervosamente i pugni.

"Abbiamo una bella chiaccherata da fare, signorino" afferma l'uomo appena ci raggiunge e indicando il proprio figlio.

Quest'ultimo annuisce ed esce dalla stanza seguito da me e dal padre.

Andiamo in una sala, più piccola di quella da pranzo, con colori molto scuri e cupi. Al centro c'è un lungo tavolo di legno scuro e sulle pareti sono appesi quadri che deduco appartengano a qualche loro antenato.

L'uomo si siede a capo tavola mentre Eijiro dall'altra parte, così che si potessero guardare dritti negli occhi.

Io resto in piedi e accarezzo delicatamente la schiena del bambino.

"Ti rendi conto di quello che hai fatto?! Sei scappato con la tua futura moglie, quell'inutile contadino e la tua guardia per non si sa dove! Dove diavolo siete andati?!" sbraita il corvino incrociando le braccia al petto.

Il rosso sospira e, con lo sguardo, mi obbliga a state zitto.

"Te l'ho detto che non dovevi scegliere una moglie per me" risponde semplicemente senza neanche guardarlo.

Il principe innamorato {kiribaku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora