Io e Michael troviamo qualcosa in comune

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Korall si addormentò dopo forse un'oretta. Lo capii dal suo respiro regolare e dal modo in cui si strinse a me. Non potei fare a meno di sorridere: era così carina. Quando dormiva sembrava ancora una bambina con quell'espressione rilassata, le labbra leggermente schiuse e quel nasino adorabile.

Il cuore mi si scaldò di tenerezza. Sentirla così vicina a me mi faceva sentire bene, dando sollievo al mio cuore. Era così bella, lo era sempre stata, anche se crescendo non faceva altro che diventarlo ancora di più. Era sempre più difficile per me resisterle - e potevo imputare il mio successo fino a quel momento solo alla mia ostinazione - ma quei momenti così intimi, in cui mi cercava così rendevano tutto sopportabile e anche, sì, bello.

Nonostante tutto stare insieme a lei, farmi coinvolgere nelle sue marachelle e controllare che non si cacciasse nei guai era una delle più grandi gioie della mia vita. Avrei potuto fingere quanto volevo che avrei potuto fare a meno di lei, ma non era affatto così. Per questo non volevo dirle nulla su quello che provavo per lei.

Quello che avevamo era già così speciale di suo, perché cercare qualcosa che non avrebbe avuto una bella fine se ciò che già c'era era già così bello? Avevo paura che se le avessi detto quello che provavo il nostro rapporto sarebbe cambiato, probabilmente in peggio, e non volevo assolutamente che succedesse.

Avevo accettato i miei sentimenti per lei. C'era stato un tempo in cui avevo cercato di reprimerli, ma non era servito a nulla. Sapevo che cercare di liberarsene non avrebbe fatto altro che renderlo più forte, perciò avevo deciso di godermi quei piccoli momenti. Non c'era niente di più bello per me.

Fece una smorfia, come se stesse avendo un incubo, e si strinse di più a me. Non potei fare a meno di ridacchiare e la strinsi di più a me, facendole mettere la testa sul mio petto, dove il mio cuore batteva forte e caldo. Dopo qualche secondo si calmò e la sua espressione tornò normale, sospirando.

- Sei proprio una bambina, lo sai? - le sussurrai con un sorriso, accarezzandole i capelli. Alla luce dell'abat-jour, l'atmosfera era davvero surreale, calda e romantica. Avrei tanto voluto baciarla, ma ovviamente non potevo, così mi limitai a stamparle un bacio sulla testa, più delicatamente possibile. Non volevo certo svegliarla.

Ero stanco anche io e dopo quel giorno volevo davvero andare a dormire. Non mi piaceva affatto l'idea di dover portare Korall là sotto, dove la magia regnava sovrana. E se un'illusione ci avesse diviso? Se la magia avesse intaccato il mio piccolo superpotere, il senso dell'orientamento?

La sua sicurezza era una mia responsabilità, mi spaventava moltissimo quello che era successo quel pomeriggio con Fuoki e Thomas. Un secondo prima erano lì e quello dopo non c'erano più, se fosse successo anche con lei? Se all'improvviso non avessi più sentito la stretta della sua piccola mano nella mia, sarei riuscito a ritrovarla?

Sospirai, passandomi una mano tra i capelli. Era meglio che non ci pensassi. Dovevamo prima trovare informazioni soddisfacenti a proposito, perché altrimenti non sarei mai sceso lì sotto con lei, potevano scordarselo. Il mio compito era riportarla sana e salva a casa e non mi sarei mai perdonato se le fosse successo qualcosa.

Non volevo allontanarmi da lei, perciò allungai la mano per spegnere la lampada e mi sistemai più comodo accanto a lei, sistemandomi bene il cuscino dietro la testa. Stare così con lei era bellissimo, ma anche un po' scomodo, perciò dovevo cercare di mettermi comodo senza svegliarla.

Era la fine di settembre e cominciava a fare fresco la notte, così presi la coperta che avevamo lasciato sullo schienale del divano e ci coprii con quella. Korall sembrò apprezzare, perché sospirò e fece un piccolo sorriso. Chissà che cosa stava sognando.

Trovai finalmente la posizione giusta e chiusi gli occhi, sospirando. Era stata una lunga giornata e la testa mi faceva un po' male. Era strano, però. Soffrivo raramente di mal di testa, che avesse a che fare con la magia? Non lo sapevo, ma non volevo pensarci. Dovevo dormire e basta.

Fuoky e Korall: Missione TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora