30 - Uno spiraglio in fondo al tunnel

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<<Dai, non è possibile che sia successo davvero>>.

La ragazza iniziò a ridere dopo il racconto di Nicolò.

Erano lì da quasi trenta minuti e in quel lasso di tempo non avevano fatto altro che parlare di tutto e di più, ridere e stuzzicarsi di tanto in tanto come se fossero vecchi amici, anche se ai loro occhi, questo cambio di atteggiamento, l'uno nei confronti dell'altro, sembrava strano.

<<Te lo giuro, poi si è rialzato come se niente fosse, iniziando a fischiettare, secondo me voleva evitare di far ricordare a tutti la sua figuraccia>> concluse Nicolò.

Stava ricordando un aneddoto di quando era ancora nella fase adolescenziale, Ciro era andato a trovarlo a casa come di consueto per la loro solita partita domenicale alla playstation, solo che non sapeva che si era messo d'accordo prima con Lorenzo per fargli uno scherzo.

Lorenzo era famoso anche per quello, organizzava scherzi a chiunque gli stesse un po' a genio, ma il suo passatempo preferito era sempre stato quello di far spaventare Ciro, suo migliore amico e vittima perfetta visto che si spaventava anche della sua stessa ombra a momenti. Fatto sta che quel giorno si era appostato dietro un cespuglio, lui essendo di bassa statura, era difficile vederlo e nel momento esatto in cui Ciro passò di lì, intonando una canzone napoletana del momento, Lorenzo uscì allo scoperto, urlando e sbraitando, tant'è che Ciro cadde a terra sotto le risate di alcuni passanti, ma si rialzò un attimo dopo fischiettando come se non fosse successo nulla, ma una volta soli, gli promise di fargliela pagare. Promessa che poi non fu mai stata mantenuta ovviamente.

<<Di sicuro non potrà mai battere quello che è successo a Federico l'estate scorsa>> pronunciò Hayley, se ci ripensava, ancora rideva.

<<Racconta>>.

Nicolò si mise comodo sul divano, non che avesse molte altre alternative visto che era costretto a stare seduto la maggior parte del tempo, Hayley si posizinò meglio vicino a lui, incrociò le gambe e iniziò a raccontare.

<<Eravamo al mare, l'acqua era decisamente sporca, ma lui aveva tanto insistito per fare lo stesso il bagno, lo accontentai, ma non ero tanto convinta. Comunque, dopo circa due minuti che eravamo in acqua, lo vedo saltare e urlare "qualcosa mi ha toccato, c'è qualcosa sotto l'acqua" e senza darmi il preavviso, mi si lancia addosso. A momenti affoghiamo tutti e due>>.

Finito il racconto, l'espressione seria di Nicolò, si tramutò dapprima in un sorrisino divertito, per poi esplodere in una risata vera e propria.

Questo gesto lasciò di sasso la ragazza, non l'aveva mai visto ridere prima d'ora e un po' ne rimase colpita, aveva proprio un bel sorriso, avrebbe dovuto ridere più spesso, pensò tra lei e lei.

<<Dovrò ricordarmi di quanto mi hai detto>> esclamò Nicolò asciugandosi una lacrima all'angolo dell'occhio, era da tempo che non rideva così e mai si sarebbe aspettato di farlo grazie alla ragazza al suo fianco.

<<Ti prego, non dirgli niente, se sa che te l'ho detto mi uccide>> lo supplicò Hayley, ma in risposta ottenne solo un'alzata di spalle.

<<Comunque sei simpatica>> esordì il ragazzo di punto in bianco, tant'è che anche la ragazza non poteva credere a quanto sentito, era davvero lui che parlava? Che fosse vittima di qualche esperimento? O semplicemente era ancora sotto effetto della morfina? Le sembravano tutte ipotesi molto concrete, ma poco plausibili.

<<E ti ci sono voluti ben diciassette anni per capire che sono simpatica? Modestamente sono fantastica>> ironizzò lei spostandosi una ciocca di capelli da un lato, per poi farlo finire sull'altro.

Nicolò soppesò le sue parole.
Erano passati davvero tutti quegli anni? Anni fatti di odio, di incomprensioni, di battibecchi, litigi, insulti. Anni passati a odiarsi senza essersi conosciuti veramente e tutto per una strana abitudine che aveva lui nel selezionare le persone che gli giravano intorno. Era ovvio che poi rimanesse da solo se tendeva ad allontanare tutti quelli che cercavano di avere un contatto con lui. Ma lui era fatto così, c'era poco da discutere.

<<Ora non esageriamo>> rispose Nicolò avvicinandosi un po' di più alla ragazza, prese tra le mani una ciocca dei suoi capelli e glieli posizionò dietro l'orecchio, tutto senza toglierle mai gli occhi di dosso.

I suoi occhi parlavano e in quel momento le stavano comunicando quanto era contento di averla lì con lui, anche se non lo avrebbe mai ammesso davanti a lei, nè davanti a nessun altro.

Proprio in quel momento, la porta di casa di Nicolò si spalancò e il moro fu costretto a smettere di fissarla per puntare lo sguardo su chi era appena entrato, lo stesso fece Hayley che rimase quasi di pietra quando si accorse che Federico era lì davanti a loro con una busta tra le mani.

<<Ho interrotto qualcosa?>> chiese il castano puntando i suoi occhi marroni prima su uno, poi sull'altra.

<<Fede, è sempre un piacere rivederti>> esordì Nicolò tentando di alzarsi in piedi con l'aiuto delle stampelle <<ma il fatto che ti abbia dato le chiavi di casa mia per facilitarti le cose, non ti esclude dal fatto che potresti avvisare. Non so, un messaggio, una telefonata...>>.

Gli occhi di Federico si mossero ancora da una parte all'altra, non capiva cosa stava succedendo, ma sperava che non fosse quello che pensava già da un po' e che gli aveva messo in testa anche Matteo. La sua migliore amica e il suo migliore amico insieme? No, era una cosa del tutto fuori dal comune, ma come gli era venuto in mente questo?

<<Tu che ci fai qui?>> chiese questa volta rivolto alla ragazza, che si era già alzata in piedi e gli stava andando incontro.

<<Ero solo venuta a vedere come stava, mancavo solo io>> rispose in tutta onestà <<comunque ora stavo andando, mi ero dimenticata di avere delle cose da fare, spero comunque che ti rimetterai presto>> comunicò a Nicolò che se ne stava in piedi, una mano a reggere la stampella e l'altra posata sul suo fianco, le rispose con un semplice cenno del capo e un sorriso di poco conto.

<<Lily aspettami fuori, vengo con te>> esordì Federico.

E così fece, la ragazza uscì ed attese che il suo migliore amico finisse da Nicolò, per poi raggiungerla e iniziare con la solita ramanzina, tanto sapeva che era questo il suo intento, altrimenti perchè chiederle di aspettarlo?

Non che ci vedesse qualcosa di male, apprezzava il fatto che Federico si preoccupasse per lei, ma era anche vero che era grande abbastanza e non aveva di sicuro bisogno del babysitter che la mettesse in guardia su ogni essere umano di sesso maschile che le attraversava la strada.

Federico uscì da casa di Nicolò e si precipitò a passo spedito verso la ragazza, che, come promesso, lo stava aspettando ai lati della grande staccionata che ricopriva la casa del moro.

Una volta arrivato di fronte a lei, la guardò per un tempo lunghissimo, poi le sorrise.

<<Allora...>> iniziò e lei già sapeva che non sarebbe finita bene.

Dimmi che ne vale la pena || Nicolò BarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora