Natale

886 41 5
                                    



C'è un posto nel Mondo dove tutto questo dolore non è utile perché non esiste. Purtroppo non esistano stazioni in quel luogo, ma la sua velocità supera quella di qualsiasi treno. C'è un posto nel Mondo dove abito da mesi, ma che non ho mai visitato. C'è un posto nel Mondo dove non siamo distanti perché i nostri nomi si tengono la mano. Ed è in quel posto che sono felice.

Natale 2020. Sono già più grande di quanto credessi. Non conto più i mesi che mi separano dalle prossime candeline. Forse non ho più desideri da esprimere. In questo momento sento di avere tutto. Il tempo non è stato clemente con me, però ha saputo essere onesto: mi ha restituito tutto ciò che avevo perso.
Questo è il mio regalo di Natale, ma al tuo devo ancora provvedere.

Il lavoro sta andando peggio del previsto. I costi aumentano e le entrate diminuiscono. Non credo di poterti promettere grandi cose, ma sono pronta a scommettere tutte quelle che ho. Forse questo sarebbe abbastanza, ma voglio che tu possa stringere qualcosa di mio che non siano solo le solite parole.

So tutto di te, anche se il X Factor è iniziato da pochi mesi e il tempo trascorso insieme è stato più attraverso uno schermo che dal vivo. Io sono sicura di sapere tutto di te. Come tu lo sai di me. E nessuno che non porti il tuo nome può ammettere lo stesso.

Quindi non voglio donarti un regalo svelante: non c'è niente da scoprire. Voglio tu abbia una concreta realtà da legare alle nostre amate fantasie. Ma deve parlare più di me o di te? Saper riconoscere chi sono o ricordarti chi sei? A volte non capisco cosa sia più importante per te, ma temo ci sia un equilibrio tra questi due dirupi che posso colmare solo con un salto.

In casa c'è disordine. Piatti sporchi, panni da stirare, lacci slegati, coperte disfatte. Non so bene dove frugare, dunque rovisto un po' dappertutto. Dovunque possa esserci un singolo ordine che mi riporti a te. Non c'è niente che mi identifichi e tantomeno qualcosa con cui rammentarti. Se condividessimo questo disastro d'appartamento, però, ogni cosa ti apparterrebbe tanto quanto me. Forse un giorno, chissà. Lontano dai riflettori e vicine nel buio. È l'unico desiderio per cui valga compiere un anno in più. Tu sai quanto io odi invecchiare, anche se continui a ripetere che sono ancora giovane io voglio sottolineare che non lo saremo per sempre. Tu sorridi quando lo dico, come se non concepissi una realtà dove non potremmo avere ancora voglia di vivere. Ce l'hanno insegnato tutti i nostri libri romantici, quelli che deridiamo ma leggiamo guardandoci negli occhi.

I libri.

Mi faccio spazio nel disordine e razzolo dentro la cassetta. Quaderni di appunti, matite appuntate, fotografie platinate. Sotto trovo finalmente un segnalibro. Non lo uso mai. È il mio preferito. Sono fatta così. Non tengo mai troppo esposte le cose che amo per rischio che queste si perdano. Incollo le frasi di una canzone sul retro. Chiudo la busta e te lo spedisco. Non scrivo niente. Tu sai.

Sarà un Natale strano. La tempesta di neve non mi ha permesso di tornare a casa. Tu sei lì. Mi scrivi un messaggio per raccontarmi cosa sia cambiato positivamente a Miami e cosa ancora manca: tu. Non aggiungi altro perché anche io so. Vorremmo dieci tutto quello che ci preme sul cuore, ma il petto è troppo pieno di felicità per disperderla nelle parole. "Una farfalla è felice di volare, perché non sa che sbattendo le ali morirà". Me lo ripeti sempre. C'è più di una verità in questa frase.

La tempesta di neve dura più del previsto. Gli aerei non volano, i treni non corrono, le auto non partono. Potessi venire a piedi, affronterei anche l'intero continente per abbracciarti. Non si può. Nessuno si muove da dove è. Rimango qui e tu rimani lì. I giorni si fanno troppo intensi, però. Ti chiedo se hai ricevuto il regalo. No, non ancora. Arriverà presto. Pure io. Il programma deve ricominciare, staremo insieme. Ma i progetti sono dadi su un tavolo da gioco. Io ho sempre perso le mani importanti. E perdo anche te. Non c'è un modo per descrivere i momenti sconcertanti, si può solo incassare le spalle.  Non sai più cosa vuoi, se la musica o la tua vita. Questa distanza ti ha reso più consapevole e non esistono freni alla consapevolezza, nemmeno l'amore.

Il segnalibro non ti arriva mai. Chissà dove si è perso. Chissà in quale porto, città, vento si sia smarrito. Dovrei esserne triste, ma sono felice. C'è un basta nel Mondo con i nostri nomi vicini. Dentro di essa parte del mio cuore che non tornerà, perché è tuo. Sigillato da un bacio che sa di promessa. In quel luogo, cartaceo e piccolo, non esiste nessun addio, non conosce nessuna intima sofferenza. Sa di noi. Sa che siamo felici e che le parole non dette son come carezze appena ricevute. Quella busta non conosce ancora la realtà dei fatti e solo se arrivasse a destinazione saprebbe la verità. Ecco perché spero che non giunga mai fra le tue mani; mentre è ancora dispersa esiste un luogo, forse addirittura un universo, dove io e te siamo insieme.

Camila.

One shot CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora