30.

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"Come sei bella amore mio", dice la donna, che non riesco a vedere, tenendomi e accarezzandomi il viso, visto che sono appena nata.
"Che ne dici di Diana? Proprio come tua madre", propone un uomo al suo fianco. "Penso che sia perfetto. Allora benvenuta al mondo mia piccola Diana". 

...

Mi aggrappo alla culla cercando di rimanere alzata, ma non ci riesco e cado a terra. Comincio a piangere finché non vedo un bambino gattonare verso di me, ha il mio stesso colore di carnagione, capelli e occhi. Mi afferra, per quanto può, e mi aiuta a stare in piedi insieme a lui. Quelli che dovrebbero essere i nostri genitori, ci prendono tra le loro braccia e ci riempiono di baci. 

...

"Non i miei bambini! Ti prego...Per favore...loro no!".

Queste grida mi risuonano nella testa e apro gli occhi di scatto, per poi guardarmi attorno.

"Cosa cazzo le hai fatto Potter?", sento urlare da una voce a me fin troppo familiare.
"Non è stata colpa sua! Lascialo in pace! Anche lui è finito in infermeria", "Non m'importa niente di lui. Voglio solo che lei stia bene".

"M-Mattheo", dico in un sussurro, a causa della gola secca, e si gira di scatto verso di me.
"Scarlett.-", si avvicina e mi prende la mano, "-Come stai?".
Provo a parlare, ma non ci riesco, e capendo subito qual è il problema si affretta a versarmi un bicchiere d'acqua e ad aiutarmi a farmelo bere. 

"Grazie, ora va meglio", gli sorrido e ricambia.
Rimaniamo in silenzio a guardarci finché la sensazione di essere osservata non mi costringe a girarmi.
Harry, Hermione e Ron hanno gli occhi puntati su di noi, e le loro espressioni scioccate mi fanno arrossire leggermente. 

Il ricciolino sospira e chiude la tenda seccato facendomi ridacchiare. Mi sposto un po' e batto la mano sulla parte di materasso libera, invitandolo a stendersi al mio fianco. 

"Posso stare anche sulla sedia", "Vero, ma voglio usarti come cuscino".

Scuote il capo divertito e si sdraia accanto a me. Appoggio la testa sul suo petto e odoro il profumo che inala. 

"Per un attimo ho pensato al peggio", ammette dopo un po'.
"Ti sei preoccupato per me?", chiedo lasciando trasparire la mia contentezza. "Certo, sei la mia migliore amica, è normale".

Il mio sorriso svanisce pian piano facendo posto a un'espressione delusa. Magari considerarmi la sua ragazza per lui era un passo enorme, ma non credevo fossimo ancora così indietro. 

Mi scosto dal suo corpo senza dire una parola e posso sentire il suo sguardo interrogativo addosso.
"Che ti prende?", "Niente", "Dimmi la verità", "L'ho appena fatto", sbuffa e si alza. 

"Parla o me ne vado", "Cos'è? Un ultimatum? Avanti, non fare il bambino".
"Fino a prova contraria sei tu che stai evitando di rispondere", "Magari perché non mi va", "Cazzo. Smettila e comportati da adulta per una buona volta".
"Mi da fastidio che mi definisci ancora la tua migliore amica, okay?", affermo ad alta voce fregandomene dei tre Grifondoro.

Si passa una mano sui capelli ed emette una risatina nervosa.
"Sei seria?", "Sì Mattheo, cazzo! Abbiamo fatto sesso, mi sono concessa a te, mi sto fidando di te. Questo nella tua testa conta così poco?", non risponde e sento gli occhi pizzicarmi. 

"Esci da qui, per favore", annuisce con la mascella serrata e fa come gli dico. Prima che possa sbattere la porta sento che inveisce contro qualcuno, ma non ci faccio caso. 

Dopo qualche istante si presenta davanti a me Percival. 

"Ho saputo quello che ti è successo. Stai bene?", "Sì, tranquillo", si siede al mio fianco.
"Per caso hai litigato con Mattheo?", "Come fai a saperlo?", "Quando stavo entrando e si è accorto di me e ha cominciato a urlarmi contro", mi racconta con un'espressione talmente buffa, che non mi trattengo e scoppio a ridere. Ecco chi era il povero mal capitato.

"Ehi! Non è affatto divertente", "Sì invece", rispondo cercando di calmarmi fallendo miseramente.
"Ti sei ripresa alla grande noto, allora tolgo il disturbo", dice e gli lancio un cuscino che afferra prontamente. 

"In realtà lo faccio anche perché mi secca discutere con il tuo fidanzatino quando tornerà", alzo gli occhi al cielo. "Non è niente di tutto questo e poi non verrà più qui, almeno per oggi", "Allora sono salvo. Non che abbia paura di quel porcospino, sia chiaro", rido nuovamente per come l'ha chiamato e gli afferro un braccio buttandolo sul letto, accanto a me.

"Resta con me stanotte", sorride dolcemente e mi accarezza la guancia. "Certo", "Grazie", mi appoggio al suo petto e chiudo gli occhi.
Prima che possa addormentarmi però sento Percy che pronuncia una frase, ovvero:"Rimarrei con te per sempre, se tu me lo chiedessi".

Sorrido senza farmi vedere e mi stringo di più a lui, per poi cadere tra le braccia di Morfeo.

Spazio autrice
Eheheh, sorpresina oggi. Se proprio lo volete sapere ho già cominciato a scrivere pure il prossimo, sono scioccata da me stessa.
Vabbè, fatemi sapere cosa ne pensate attraverso un commento e una stellina😊
Buona serata e un abbraccio❤

You complete me || Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora