Capitolo diciassette
Eravamo appena arrivati a Coverciano, dovetti tirare un pugno letteralmente a Chiara che stava ormai dormendo da ore per farla alzare da quel dannatissimo sedile del bus. Per fortuna mia mamma mi aveva regalato le airpods per il compleanno, avevo sparato al massimo la musica che mi aveva fatto compagnia per tutto il viaggio, sennò probabilmente sarei morta dalla noia.
Appena arrivati fuori stava letteralmente diluviando e faceva un freddo cane. Io, Chiara e la nostra compagna specializzanda Amanda andammo subito a sistemare le nostre valigie ed i nostri affetti nella nostra camera, la 227.
- Tutti gli azzurri sono qui! - Esultò Amanda, nonostante fosse a tutte le partite con noi, non avevamo mai avuto un dialogo serio, non mi ispirava tanta simpatia. - Ma voi non siete eccitate? - Chiese pimpante.
- Li conosciamo già. - Risposi semplicemente mentre mi toglievo il cappotto.
- Oh beh, fortunate voi. Stasera li conoscerò anch'io allora! -
- Invece di perdere tempo, sbrigatevi! - Ci interruppe Chiara. - Matteo mi ha detto che tra cinque minuti ci vuole nella sala al piano terra per ringraziare l'associazione che ci ha convocati ed iniziare il buffet. -
- Dio... - Borbottai guardandomi allo specchio. - Ma io faccio schifo! -
- Dobbiamo cambiarci assolutamente. - Aggiunse Amanda iniziando a tirare fuori dalla valigia maglioncini e jeans di tutti i colori.
Così dovetti abbandonare la mia amatissima e comodissima tuta, indossai dei jeans bianchi ed una maglietta a maniche lunghe marroncina abbinata a delle air max 90 completamente bianche. Spazzolai i capelli alla velocità della luce e non riuscì nemmeno ad applicare un minimo di mascara perché Chiara mi trascinò letteralmente fuori dalla stanza per non fare ritardo.
Appena arrivati nella sala rimasi sbalordita dal numero di persone che erano presenti.
- Grazie a tutti per averci raggiunto qui, ragazzi! - Iniziò Roberto Mancini impugnando il microfono al centro della sala. - Grazie anche a quelli che vengono fuori dall'Italia! Per noi azzurri è un piacere avervi qua, nonostante voi non siate italiani. -
- Mister, mi sa che non ti capiscono... - Borbottò Insigne in dialetto napoletano, riferendosi ai francesi della squadra medica del club di Gianluigi Donnarumma e Marco Verratti che giocavano nel Paris Saint-Germain.
Notai solo dopo le parole di Insigne che tutti gli azzurri erano dietro di lui, cercai con lo sguardo di Federico, ed appena lo incrocia, notai che mi stava già osservando.
Miami un "ciao" con le labbra e lui mi fece un cenno semplice e banale con il capo.
- Hai visto? - Sussurrò Chiara. - C'è Marco. -
- Ed è accanto a Federico. - Borbottai.
Dopo le qualificazioni ai mondiali, Chiara e Verratti erano finiti per ubriacarsi insieme e scomparire in bagno assieme.
La mattina dopo mi aveva raccontato che non avevano fatto altro che baciarsi tutto il tempo e scherzare come degli stupidi.
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FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESA
RomanceDove Federico Chiesa si innamora inaspettatamente di una semplice specializzanda di un ospedale di Torino. ❗️Tengo a precisare che la storia è solo ed esclusivamente frutto della mia immaginazione, tutto quello che leggerete, tutti i dialoghi, gli a...