Uno

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Le mani sanguinavano.
Erano le tre di notte, in mezzo al nulla, nel buio più totale, eppure lui si sforzava ancor di più di concentrarsi su quei tagli dovuti al vento gelido che sferzava contro una cosa così tenera come la pelle umana.
Faceva talmente freddo che le nocche gli si erano spellate, le mani erano screpolate, ruvide, inerti; il sangue dentro pompava fino ai capillari, bruciava a contrasto con il gelo fuori. Lui sentiva dolore fino alla punta delle dita, arrossate per il flusso sanguigno ma allo stesso tempo cianotiche per il freddo che le aveva intirizzite, non accennavano a muoversi, e, proprio per questo motivo, lui spingeva ancora più forte, perché non poteva assolutamente fermarsi.
Nel frattempo canticchiava Fast Car, come faceva sempre in quei momenti, una delle canzoni che aveva incontrato per caso e che poi erano diventati il suo amuleto portafortuna, ogni volta infatti che in quei momenti si ritrovava a canticchiarla, poi andava tutto bene. Nella sua testa:
"So I remember when we were driving, driving in your car
Speed so fast it felt like I was drunk
City lights lay out before us
And your arm felt nice wrapped 'round my shoulder
And I-I had a feeling that I belonged
I-I had a feeling I could be someone, be someone, be someone"
E si ritrovò all'improvviso a pensare che aveva sempre trovato quella canzone un controsenso, perché ogni volta che la utilizzava le cose stavano andando evidentemente male, eppure quella canzone parlava di amore, parlava di illuminazione, di speranza. Era a tutti gli effetti un controsenso, come molte delle cose che si ritrovava a fare, come tutta la sua vita ribaltata sottosopra soprattutto da quando era nato suo figlio, come tutte le cose che ha provato, poi pentendosene, come quelle che non ha fatto, poi pentendosene uguale.
Ed era ancora più ironico il fatto che avesse imparato quella canzone perché al corso di primo soccorso gli avevano dato un elenco di canzoni con il ritmo a 180 bpm, tra cui quella, che erano quindi utili da imparare per indovinare il ritmo più efficace per effettuare una Cardio pulmunary resuscitation. E quindi lui la cantava sempre nella sua testa quando doveva rianimare qualcuno di incosciente, perché era ormai una delle sue preferite, perché era un gesto scaramantico, perché finora non aveva mai fallito, perché, negli ultimi tempi, non si era accorto che pensava sempre a qualcuno mentre la canticchiava.
E forse avrebbe dovuto cantargliela in un contesto diverso un po' tempo prima, perché adesso invece Eddie si trovò costretto a sussurrare Fast Car a un Buck completamente incosciente sotto le sue mani che, a palmo aperto, al freddo, intirizzite, sanguinanti, cercavano a fatica di fargli ripartire il cuore.

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