- 1 -

17 2 0
                                    

"Nell'antica Grecia il giglio era associato alla dea Era che mentre nutriva il piccolo Ercole perse delle gocce di latte; da una di esse fiorì il Giglio a cui venne attribuito il significato di amore, di fedeltà e di concepimento. Nell'Asia Minore il giglio era il custode delle anime purificate dai suoi petali interamente candidi, teneri e profumati. Nel corso del tempo il significato di questo fiore è stato accolto nelle occasioni più importanti in merito alla sua molteplicità cromatica. Il giglio, chiamato anche Lilium possiede il classico colore bianco regalato per festeggiare gli anniversari di matrimonio; il giglio giallo rappresenta la nobiltà e quello rosa la vanità. Questo fiore accompagna molte leggende e tradizioni dell'occidente e dell'oriente. Ma come può un semplice giglio essere il protagonista di una storia ricca di secoli?"  Lesse Soo-Ah ad alta voce sul libro di botanica trovato nella piccola biblioteca della nonna. Quel posto è sempre stato custodito con molta cura da quando era una giovane donna. Al suo interno è possibile trovare non solo libri di fiori, di piante e di giardinaggio ma anche un plastico di una serra in stile Art Nouveau il cui soffitto ricorda il movimento sinuoso e morbido delle edere parietali.
È da quando aveva cinque anni che Soo-Ah conosce questo spazio immerso nel verde, nei colori e dagli odori più freschi e particolari. Un luogo speciale che nessuno della famiglia può comprendere tanto quanto lei.
«Nonna ho letto che alcuni fiori possono comunicare qualcosa che accadrà nella vita delle persone. Come è possibile?» domandò la nipote alla signora rivolta verso la serra ideata da lei stessa.
«È vero. I fiori sono associati a tanti significati e per quanto possa adorarli hanno delle proprietà indescrivibili. È proprio grazie a loro se ho conosciuto il tuo defunto nonno.» rispose con un po' di malinconia, poiché la scomparsa del marito è sempre stata un tasto dolente della sua vita.
«Non rattristarti nonna, sono sicura che lui avrebbe apprezzato molto tutto questo lavoro. Ma adesso sono curiosa di sapere come ha conquistato il cuore di una giovane sarta di città.» affermò Soo-Ah verso sua nonna che tornò nuovamente allegra.
«Tuo nonno» cominciò a spiegare mentre potava alcune foglie «Era una persona molto semplice. Non gli piaceva quando si complimentavano con lui, tranne per il suo modo di porre attenzioni verso le piante! Lì era il numero uno e il tuo pro-zio cercava in tutti i modi di superarlo, ma l'amore che mostrava verso ogni singolo fiore era imparagonabile. Tutt'ora mi risulta difficile spiegarlo!» esclamò la nonna di Soo-Ah mentre posava la forbice sul tavolo di legno.
«Ma non ho ancora finito. Il bello viene proprio adesso: un giorno salì una ragazza che poteva avere massimo due / tre anni più di me con una tenda ricamata piegata all'interno di un involucro lucido. Mi chiese se fossi la sarta e con un "sì" convincente le dissi gentilmente di lasciare il tessuto sul tavolo. Dopo qualche giorno, arrivò un ragazzo che attendeva al di fuori della stanza in cui lavoravo e spinta dalla curiosità gli chiesi il suo nome. Tra una chiacchiera e l'altra seppi che era il fratello della ragazza che lasciò la tenda ricca di ornamenti in pizzo. I giorni passarono e tra un'uscita con le nostre cerchie di amici, l'invito al suo compleanno e la proposta di fidanzamento arrivò il momento anche per confermare il mio "sì" come sua moglie.» raccontò la signora con gli occhi semi-lucidi per essere tornata indietro nel tempo attraverso i suoi ricordi più belli, sinceri ed eternamente vivi.
Soo-Ah alla fine di quella breve storia non poté che avvolgere sua nonna in un tenero abbraccio.
«Nonna abbiamo parlato di fiori per un intero pomeriggio, ma non mi hai ancora detto che cosa devi fare per il tuo compleanno!» disse ad alta voce sua nipote con l'intento di strapparle una risata.
«Oh San Boh-hyun hai ragione!» esclamò la nonna in nome del caro marito che l'osserva meravigliato nei cieli quanto la sua nipotina in Terra. «Ascolta Soo-Ah, devi chiedere a tua madre di prepare una torta come solo lei sa fare, mentre al resto ci penso io e la tua adorata pro-zia che deve passarmi la ricetta del suo kimchi! Dato che secondo suo marito lo faccio meno saporito rispetto al suo. Quell'uomo è incontentabile!» affermò la nonna di Soo-Ah con due guance rosse come pomodori, prima di spostarsi verso la cucina per cercare i prodotti che le servono per la preparazione del piatto.
Quest'anno la signora Kim compirà ottant'anni e stente ancora a crederci tanto quanto i suoi parenti.
«Va bene nonna. Ti prometto che assaggerai la torta più buona del mondo e preparerai il kimchi più piccante dell'intera città.» disse contenta la nipote prima di salutarla e lasciare l'abitazione per raggiungere il suo posto di lavoro.
Soo-Ah è una studentessa "part-time" poiché occupi una parte del suo tempo in un negozio di alimentari dalle 16:00 alle 20:00. Una volta terminato il suo turno giornaliero dedica la sua serata all'interno dell'università più conosciuta e frequentata del Paese: la Yonsei. 
Una struttura di quattro piani e ciascuno di essi ospita quattro diverse facoltà: letteratura e mediazione linguistica coreana, economia e statistica della Corea e dell'estremo Oriente, restauro e storia dell'arte orientale e l'ultimo e solo aggiunti due anni fa di comparazione della musica tradizionale e moderna.
Un edificio ricco di storia che è stato trasformato in un luogo ricco di opportunità giovanili. Soo-Ah aveva preso posto alla solita fila di metà seduta tra le principali e le ultimali, in modo tale da sentire o ripetere in mente dei concetti scritti nelle sue pagine di quaderno. Mentre attendeva l'entrata del professore di mediazione rifletteva su quanto raccontato dalla nonna in quello stesso pomeriggio. Nei suoi pensieri tornava sempre il concetto di quanta passione avesse suo nonno verso i fiori e di come abbia condiviso e passato tutto ciò a sua nonna. "Forse è l'unica possibilità di sentire ancora vicino a sé il nonno"  pensò intensamente la ragazza prima di essere disturbata dalla presenza di qualcuno vicino alla suo posto. «Scusa per avere interferito nel tuo ragionamento, ma non riuscivo a passare.» ammise dispiaciuto il ragazzo che aveva preso posto a pochi centimetri da Soo-Ah che notò solo dopo la sua affermazione quanto l'aula si fosse riempita di studenti pronti a sentire la lezione.  «Non ho mai visto così tante persone in questo corso serale.» affermò la ragazza con la voglia di rompere il ghiaccio e scusarsi per il piccolo inconveniente. Soffermò il suo sguardo per qualche minuto sul ragazzo dai capelli scuri, corti e leggermente rasati all'estremità con un solo cerchietto all'orecchio e un caldo dolcevita nero abbinato al suo jeans. «Hai ragione (hahahaha) non le ho mai viste anch'io. Comunque, è la prima volta che vedo anche te. Io sono Nam-Joon. Tu?» chiese lui mentre sistemava la montatura degli occhiali sul proprio viso. « Io sono Soo-Ah. Sinceramente è la prima volta che ti vedo anch'io, forse non ho prestato la giusta attenzione le sere precedenti.» esprime Soo-Ah prima di vedere il professore salire i gradini verso la cattedra. In men che non si dica ognuno prende posizione al rispettivo posto come se stesse per parlare il Presidente Moon della Casa Blu. «Sarà meglio che lui non lo sappia.» disse a bassa voce Nam-Joon indicando con la mano il professore di una certa età, prima di ridere insieme per l'intonazione usata da lui e per il contesto formatosi all'interno dell'aula. 
Al termine della lezione entrambi proseguirono verso l'uscita della struttura. Sia Nam-Joon, sia Soo-Ah dialogarono molto, nonostante fosse stato il loro primo incontro e un argomento in particolare risultò interessante a Nam-Joon: la lettura.
Egli confidò il suo piacere nel leggere libri di ogni genere, tra cui quelli sull'arte del giardinaggio. «Anch'io lavoro ma in un negozio di fiori.» affermò il ragazzo dall'alta statura vicino a Soo-Ah che restò sbalordita dai molteplici interessi di quest'ultimo.
«Wow! Deve essere bellissimo lavorare quasi in una piccola serra. Mia nonna verrebbe a trovarmi ogni giorno, con l'opportunità di cercare i semi delle piante più interessanti e complicate da nutrire.» ammise tutto ad un fiato la ragazza mentre gesticolava con le mani l'intera vicenda.
«(Hahahaha) nutrire? Sono delle piante Soo-Ah mica dei neonati. Loro possono assorbire acqua, luce ed energia solare in modo autonomo.» sottolineò un po' divertito Nam-Joon, prima di ricomporsi.
Soo-Ah si limitò solo ad annuire con il capo all'affermazione del ragazzo, dato che la passione di sua nonna era definibile solo per chi come lei adora starle accanto nel suo mestiere stagionale.
«Nam-Joon la mia casa è proprio lì» indicò con l'indice della mano la ragazza.
Vista la distanza del suo palazzo al punto di sosta, per Nam-Joon era ancora un po' distante la sua dimora. Decisero di salutarsi in quel punto con l'accordo di trovarsi al prossimo corso serale.

LILIUM - GIGLIO TIGRATO -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora