Il giorno dopo mi svegliai presto sapendo che la mia cara amica che sarebbe potuta arrivare da un momento all'altro.
La sera prima, una volta a casa e messa a dormire Ariel, la chiamai dicendole solamente che avevo bisogno di parlarle di una cosa nel modo più serio possibile e lei mi rispose che il mattino seguente si sarebbe presentata da me con sua sorella così lei avrebbe intrattenuto la bambina e io avrei potuto parlare con la mia migliore amica con tranquillità e senza timore che Ariel possa sentire la nostra conversazione.
Mi alzai sentendo il citofono suonare, aprì senza nemmeno rispondere sapendo già chi fosse.
<< buongiorno tesoro mio>> disse Kimberly abbracciandomi e stampandomi tanti bacini sulla guancia.
<< buongiorno anche a te >> le dissi guardandola, spostandomi di lato per farla entrare.
<< ciao Eli >> salutai anche la sorella allo stesso modo facendo entrare anche lei.
<< Ariel?>> chiese Kimberly togliendosi il cappotto e poggiarlo sopra al bracciolo del divano.
<< dorme>> le risposi sedendomi su una sedia.
<< se vuoi andare a svegliarla fai pure, le faresti una grande sorpresa, non sa della vostra visita>> dissi ad Eliza che si avviò subito verso la camera di mia figlia.
<< tutto bene?>> mi chiese la mia amica poggiandomi una mano sul ginocchio.
<< più o meno>> le risposi guardandola negli occhi.
<< zia Kim!>> la voce melodiosa di mia figlia risuonò in tutto il salotto.
<< ciao principessa >> disse lei prendendo in braccio Ariel mettendola poi giù.
<< guarda cosa ha portato la zia per voi due >> disse prendendo un sacchetto dalla sua borsa.
<< brioches! Mamma, la zia ci ha portato le brioches!>> mi disse entusiasta Ariel addentando la sua brioches al cioccolato sporcandosi anche i lati della bocca.
<< perché non fai vedere alla zia Eli il tuo album dei ricordi e il libro da colorare che ti ha preso la mamma?>> le chiesi dicendole che io e zia Kim dovevamo parlare di cose da grandi.
Lei annuì prendendo dal frigo in estathè al limone insieme alla cannuccia poi prese per mano Eliza e andò in camera sua.
Per un po' ci fu silenzio, mi alzai per prendere un bricco di thè alla pesca << vuoi?>> chiesi alla mia amica, lei scosse la testa e tornai a sedermi di fronte a lei.
<< sono tornati >> dissi bevendo un sorso di thè.
<< cosa?!>> esclamò lei.
<< come e quando>> mi chiese categorica lei.
<< ieri sono stata tutto il pomeriggio con Youngjo, l'ho accompagnato a prendere i vestiti per l'outfit che aveva in mente per la nuova esibizione e poi siamo andati in Duomo>> iniziai a raccontare gli avvenimenti del pomeriggio precedente.
<< poi voglio sapere tutti i dettagli su questo>> mi interruppe lasciandomi poi continuare il discorso.
<< mi ha offerto un bubble tea e abbiamo iniziato a parlare di Ariel, del perché loro non sapessero nulla di lei>> presi un sorso di thè.
<< gli raccontai che Gunhak venne a conoscenza per pura casualità di Ariel e che se fosse stato per me sarebbero passati mesi prima che gli avrei presentato mia figlia. Ed è qui che ho iniziato a rendermi conto dei sintomi: battito accelerato, respirazione irregolare, gli occhi mi si fecero lucidi...>> finì di raccontare.
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•Incomplete•
أدب الهواةSkylar è una ragazza madre abbandonata dai genitori, costretta a lasciare il suo paese natale si trasferisce in Italia, dove inizierà un nuovo capitolo della sua vita. Youngjo è un giovane ventiseienne che ha paura di amare e di innamorarsi. Cosa ac...