Don't run away from me

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Per Jungkook, quella prima giornata di scuola fu veramente un inferno: ormai non era tanto abituato a stare in mezzo a tutte quelle persone.
Ebbe numerosi episodi di panico che lo costrinsero ad uscire fuori dalla classe, sotto lo sguardo attonito di professori e compagni che non sapevano o capivano cosa gli stesse capitando.

A volte, bastava un rumore troppo forte che nella sua testa si trasformava in uno sparo.

Altre ancora, tutte quelle voci che parlavano insieme che diventavano improvvisamente delle grida spaventate.

E come se non bastasse, a peggiorare tutta la situazione c'era quel Taehyung che non voleva proprio lasciarlo in pace: era davvero ostinato a perseguitarlo in ogni angolo dell'edificio, motivo per cui l'ora successiva si rifiutò di entrare in classe.
Decise di nascondersi in qualche posto tranquillo ad ascoltare la musica mentre, guardava le foto scattate insieme a Jihoon quando era ancora in vita.

❝Voglio proprio farmi del male oggi.❞
Pensò fra sé e sé.
Ma il suo vicino di banco seppur inconsapevolmente, aveva riacceso  la voglia di riguardare quelle immagini; quasi come se dovesse ritornare con la mente a quei giorni per lui tanto felici.

Nel giro di un' ora ripercorse ogni momento significativo del loro rapporto:
Ricordò come si fossero conosciuti, come gli venne in mente di fondare una band, le loro giornate passate a comporre e provare  le loro canzoni.

Poi, inequivocabilmente il loro primo bacio ed i loro incontri segreti per celare
a sguardi indiscreti, quella che stava diventando molto più di un'amicizia.

Jungkook aveva amato Jihoon?
Non lo sapeva con certezza.
La vita glielo aveva portato via prima che lo potesse capire; quindi a questa domanda non avrebbe mai potuto rispondere.

Gli mancava?
Indubbiamente, si: la loro relazione  seppur così strana riusciva a mantenere lo stesso un equilibrio, nonostante  sorpassasse spesso il confine fra amore e amicizia.
Poco prima di quella tragedia entrambi non avevano idea di cos'erano esattamente, ma forse ce l'avevano su quello che sarebbero stati un giorno.

❝Alla fine non siamo diventati nulla...❞  Pensò Jungkook con amarezza: subito dopo  bloccò il telefono cercando di dare un taglio ai suoi pensieri, lo mise in tasca e lasciò che solo la musica invadesse le sue orecchie poi, la sua testa.

Ma le parole di quella canzone, erano talmente toccanti che peggiorarono  soltanto la situazione in cui si trovava: si tolse per un secondo gli occhiali da sole, sperando di non essere scambiato per uno zombie e nascose il viso fra le ginocchia.

Appallottolato così su se stesso, nell' oscurità del sottoscala di un edificio scolastico iniziò a piangere, senza riuscir tuttavia ad emettere alcun suono.

Nel frattempo, sempre più preoccupato Taehyung aspettava con impazienza il suo silenzioso vicino di banco: ma quando non lo vide tornare indietro nell'ora successiva decise di andarlo a cercare, sperando che  non si fosse perso durante una delle sue innumerevoli uscite dalla classe.

Lo aveva capito che c'era qualcosa che non andava in lui e di conseguenza, lo aveva incuriosito così tanto da non voler  lasciar perdere:  anzi, tutto questo fuggire da lui lo intrigava perché nessuno lo aveva mai fatto.

Era abituato ad essere  il centro dei pensieri di tutti: forse risultava un po' egocentrico ma gli piaceva l'idea di splendere a scuola come una stella e, quel rifiuto lo aveva un po' destabilizzato.

Taehyung  cercò Jungkook in ogni angolo della scuola, ma non gli venne mai in mente di controllare nei sottoscala; dove sicuramente lo avrebbe trovato.
Affranto e un po turbato, quando tornò indietro vide fuoriuscire uno anfibio di pelle nera proprio da uno di quegli anfratti e capí in qualche modo che fosse nascosto lì.
Si accucciò poi,sporse leggermente;  ma mai si sarebbe aspettato di vederlo ridotto in quello stato.

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