Capitolo 48.1: Che sta succedendo?

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Il tragitto in auto procede in modo tranquillo, almeno per me e Can

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Il tragitto in auto procede in modo tranquillo, almeno per me e Can. C'è solo una persona un po' irrequieta: la Signora Huma.
Mi chiedo cosa le sia successo oggi, poiché i suoi atteggiamenti sono del tutto cambiati, sono diventati quasi bizzarri. Che sia l'età che avanza? Allah..
La vedo sporgersi continuamente in avanti, mettendosi esattamente con il viso tra me e Can. Che lo stia facendo per tenerci a distanza? No, Sanem! altrimenti non ti avrebbe fatta accomodare accanto a suo figlio.. Che strana..
«Bene..» sospiro tra me e me sotto voce, cercando di rilassarmi, nonostante la situazione sia molto strana. Come mi sono ritrovata in pochi giorni ad avere non solo Can accanto, ma anche sua madre intorno?
«Dov'è che stai andando?! Non ho capito molto bene!» chiede d'un tratto Can, guardando la madre dallo specchietto retrovisore.
Mi volto verso Huma, curiosa di capirci qualcosa anch'io e magari arrivare a capo di queste stranezze. Huma risponde che ha alcune commissioni da fare in banca, e per questo si è unita a noi. Ma dalla sua espressione, non so se esserne davvero convinta.
«Can..» dice d'un tratto richiamando l'attenzione di suo figlio. «Dovresti far dare un occhiata a questa macchina. Si sentono dei rumori strani..» dice preoccupata. «Non è l'auto. Sono le strade che sono dissestate. La macchina cigola per questo» risponde e proprio in questo preciso momento, ecco che Can, prende in pieno una buca provocando in Huma, un urlo di paura che inevitabilmente, allarma entrambi.
Mi volto preoccupata verso di lei, nonostante tutte le angherie ricevute da questa donna, non riesco a non preoccuparmi.
«Sta bene?» le chiedo ma lei, con il terrore negli occhi, si volta verso suo figlio, sporgendosi ancora una volta tra i due sedili anteriori.

«È successo qualcosa, figliolo?» chiede preoccupata. Vedo il viso di Can diventare confuso, mentre osserva la madre dallo specchietto retrovisore, che gli chiede di accostare e fermarsi in una piazzola di sosta sulla destra.
Can, forse preoccupato per la madre, accondiscende e poco dopo si ferma come richiesto e, non'appena l'auto si spegne, ecco che vedo la Signora Huma aprire lo sportello e uscire dall'auto velocemente. Ma che le è preso?! Allah, Allah.. Eppure è una donna ancora giovane!
Richiude con un tonfo sordo lo sportello e poi, come se fosse completamente impazzita inizia ad abbassarsi e a camminare intorno all'auto, fino ad arrivare al mio lato. La osservo sconcertata, chiedendomi cosa sia successo a questa donna, sempre elegante e precisa, sempre così fredda e distaccata.
Continuo ad osservarla quando, d'un tratto, sento il corpo di Can sporgersi più del dovuto, verso di me. «Mamma, cosa stai facendo?» dice e voltandomi, ecco che mi ritrovo il suo viso a pochi centimetri dal mio.
«Figliolo, ecco.. Scendi, guarda se c'è qualcosa che perse, se c'è qualcosa che si blocca, qualche rumore.. Andiamo!» risponde Huma, ma in questo momento, quasi niente ha importanza. I miei occhi sono inchiodati su quel viso così perfetto, così bello che niente potrebbe scalfirmi in questo momento. Neanche le stranezze di Huma! Ah, Can Divit.. Non puoi essere davvero reale..

Resisto a malapena all'impulso di protendermi per quel centimetro che ci separa, e baciarlo come desidero ormai da molto, dicendomi che non è il momento e soprattutto, che non posso. Per lui sono una vicina.. Sanem, ricorda.. Vi-ci-na!
Vedo Can voltarsi verso di me, e dalla sua espressione, capisco che si sia reso conto di quanto siano stati vicini i nostri visi.
Torna a sedersi sul suo sedile e con tono implorante, richiama la madre ma la Signora Huma, continua ad implorare suo figlio perché scenda dall'auto e controlli. «Ho una specie di presentimento, figliolo. Andiamo, ti prego! Dai un'occhiata!» continua la madre e a quel punto, mi volto verso Can, cercando di risolvere la situazione. «Se vuoi, scendi e da un'occhiata. Cosi tua madre sarà più tranquilla!» gli dico e Can, rassegnato scende dall'auto.
«Le è venuto un presentimento?» chiedo alla Signora Huma, voltandomi verso di lei curiosa. «Si, mi ha assalito così, all'improvviso..» risponde con la paura negli occhi. «Anche a me succede ogni tanto..» le dico, cercando di rassicurarla e pensando che ogni qualvolta un presentimento si è fatto vivo in me, è sempre stato a causa di suo figlio, quell'uomo che ho amato, che amo e che amerò per sempre.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora