22. Lasciato pubblicamente

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Capitolo ventidue

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Capitolo ventidue

Pov's Federico

- Ero serio quando ho detto che mi stavo innamorando di te. - Trovai finalmente il coraggio di dirglielo, guardandola negli occhi.

- Ed io quel giorno ti ho detto che se tu mi avessi amato come io amavo te, avresti dovuto fare qualcosa per far cambiare la situazione. - Aveva gli occhi lucidi. - Non hai fatto niente. Mi hai tagliata fuori, un'altra volta ed io sono stufa, Federico. -

Rimasi zitto, non c'era nemmeno un motivo per il quale avessi ragione io. Eravamo dieci a zero per lei praticamente, come se mi avessero appena fatto tunnel o rubato il pallone durante il derby.

- Perché ti allontani sempre? Ammetti che in verità non provi nulla per me e basta. Facciamola finita una volta per tutte, cazzo. - Alzò il tono di voce.

- Io provo qualcosa per te ed anche tanto. -

- Allora che porca puttana di problemi hai? - Alzò il tono di voce, si stava innervosendo.

- Ho paura cazzo, in queste due settimane stavo per lasciare Benedetta, ben due volte. - Spiegai.

- E perché alla fine non l'hai fatto? -

- Ho visto le foto tue e di Manuel che avevano fatto i giornalisti... Quelle al ristorante... - Abbassai il tono di voce. - Mi sono ingelosito. -

- Bene. Adesso capisci cosa provo io ogni volta che ti vedo con quella? Detto ciò vaffanculo, non verrò a letto con te stasera sappilo. E non ho nessuna intenzione di venirci fino a quando non vedrò un tuo cambiamento. - La voce le si spezzò. - Non puoi prenderti gioco di me così... - I suoi occhi divennero di colpo lucidi. - Sei uno stronzo Federico... -

- Appena torniamo a Torino la lascio. Giuro. - Mi avvicinai a lei. - Voglio stare con te, Ale. Davvero. - Posai una mano sul suo viso. - Spero che tu possa perdonarmi... Una volta per tutte. -

- Come posso crederti? - Domandò mentre le lacrime iniziarono a fuoriuscire dai suoi occhi rigandole quel perfetto volto angelico.

- Mi crederai appena torneremo a Torino. - Le baciai la fronte. - Non voglio farti stare così. - Le asciugai le lacrime con il polle. - Ehi... - La obbligai a guardarmi negli occhi. - Dai, smettila di piangere. Ti si rovina il trucco. - Le rivolsi un sorriso dolce e sincero.

- Hai ragione. - Tirò su col naso e finì di asciugarsi le lacrime. - Si è sbavato qualcosa? - Indicò i suoi occhi truccati.

- No, tranquilla. - La scrutai. - Sei bellissima stasera. - Mormorai. - Non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso in sala. -

Lei roteò gli occhi trattenendo una sorriso. - Non mi seduci così, sappilo. -

- Sei una bugiarda. - Abbozzai un sorrisetto malizioso.

FARESTI CON ME | FEDERICO CHIESADove le storie prendono vita. Scoprilo ora