le lezioni

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Erano già passati due giorni. Due giorni stupendi. Ero amica di tutti e quel bellissimo ragazzo mi piaceva sempre di più. Ormai mi siedevo su una sedia al balcone solo per sentire le canzoni che ascoltava (gli piacevano tanto Coez e Salmo) e avevo scoperto che era di Milano. Era così lontana da Firenze? Abbastanza, ma non troppo. Chissà, forse ci saremmo conosciuti. Saremmo diventati amici, poi iniziavano i film mentali con tanto di matrimonio.
-Raga, svegliatevi, cacchio! Siamo in ritardo! La tutor ci ammazzerà!- urlò Adriana.
-Cavolo!- rispose Emma.
Io e Ginevra, seppur davvero stanche, si sforzammo e andammo in bagno, ad alternanza, a prepararci. Il bagno era grande, per essere una stanza d'hotel.
La tutor ci portò nella Stanza Blu, dove ci spiegarono che a breve sarebbero iniziate le lezioni di inglese. Eh già, questa vacanza prevedeva per legge 3 ore di inglese con una pausa ogni ora e mezza. Il nostro corso era di pomeriggio, nella seconda settimana ci saremmo scambiate con quelli della mattina e avremmo iniziato di mattina. Poi, per confermare le nostre capacità, ci fecero fare un breve test d'ingresso. Ero da B1, così le altre. Eravamo tutte in gruppo insieme, eccetto Adriana, che era in un altro corso sempre di pomeriggio.
Il ragazzo era stato invece spostato di mattina. Ciò significava che potevamo vederci solo a cena, a pranzo e a colazione e durante le pause.
Quella sera, tutti erano eccitati solo per la partita dell'Italia, che sfidava l'Inghilterra agli Europei.
Quella sera, il mio unico obiettivo era guardare sempre quel ragazzo, che non mi stancava mai.
Proprio lui aprì le danze nei balli di gruppo. Si muoveva così bene, persino il modo in cui faceva i cuori mi affascinava.

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