Capitolo 4

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"Oh, tutto bene?." mi chiese Sami, saettando lo sguardo da me alla strada.

"Si, non preoccuparti." dissi, sorridendogli.

Non so bene cosa fare adesso. Parlarne con Zaccaria o continuare a fare finta di nulla?

Nella foto è sicuramente lui, in più c'è anche Mohamed. E poi mi ha mentito, dicendomi che andava in studio.

Mentre i pensieri viaggiavano per la mia mente non mi accorsi nemmeno che eravamo arrivati a San Siro.

Scesi dalla macchina, prendendo le buste della spesa, insieme a Sami.

Ci dirigemmo verso casa e trovammo Anas seduto sulla rampa di scale.

"Ei." dissi, mentre lui si alzò.

"Posso entrare?." chiese, guardandoci visibilmente preoccupato.

"Certo." dissi, aprendo la porta e facendo entrare entrambi.

Posai insieme a Sami le buste sulla tavola, mentre Anas si sedeva sul divano.

"Che succede fra'?." gli chiese Sami, sedendosi al suo fianco.

Mi sedetti anch'io, mentre Anas si strofinava le mani sui jeans.

"Mi arresteranno di nuovo." disse, guardando il pavimento.

Spalancai gli occhi, guardando Sami, anche lui scioccato.

"Non posso andare a prendere mamma in Marocco e non voglio dirgli che andrò di nuovo dentro, morirebbe dal dispiacere." disse, singhiozzando.

Gli passai una mano sulla schiena, mentre sentivo gli occhi riempirsi di lacrime.

"Io vi devo chiedere un favore." disse. "Andate a prendere mamma e portatela qui, sono più tranquillo che lei stia qui a San Siro quando non ci sono." continuò, guardandoci.

"Là non la trattano bene, appena tornerò voglio che sia qui." disse. "Non dovete dirmi sì subito, vi lascio pensare." disse alzandosi.

"Fra' ma di che cazzo stai parlando? È ovvio che la andrò a prendere." disse Sami alzandosi.

Lo abbracciò, mentre sentii le lacrime scendermi lungo le guance e i ricordi di alcuni mesi fa passarmi nella mente.

* inizio flashback*

"Mi raccomando, non fare cazzate lì dentro." dissi singhiozzando, per poi buttarmi tra le braccia del mio amico.

"Te lo prometto, esco fuori presto." mi disse, dandomi dei baci sui capelli. "Tieniti stretto Zaccaria, ti ama sul serio quel ragazzo." mi disse, mettendo le braccia sulle mie spalle.

"Ciao novellina." mi disse, facendomi sorridere al nomignolo che mi aveva attribuito.

"Ciao Anas." dissi, dandogli un ultimo bacio sulla guancia, per poi vederlo entrare nella macchina con l'avvocato, salutando un'ultima volta tutti con il sorriso stampato in faccia.

*fine flashback*

Mi abbracciò, mentre io rivivevo tutte le emozioni di pochi mesi fa, piangendo.

Andò via, sorridendoci un'ultima volta.

Guardai Sami, il quale finalmente fece scendere le lacrime dai suoi occhi, venendo verso di me.

"Shh, tranquillo." dissi, accarezzandogli leggermente la testa. "Ci sono io, tranquillo." continuai, cercando di tranquillizzarlo.

A tempismo perfetto, fece capolinea nella casa Zaccaria, il quale vide la scena e alzò un sopracciglio.

Mentre stette per dire qualcosa, lo fulminai con lo sguardo. Sbuffò e richiuse la porta, aspettando che Sami si calmasse per entrare.

•••

Sono oramai passate alcune ore da quando Anas ci ha dato la brutta notizia.

Sami è tornato a casa sua e Zaccaria è qui, stranamente in silenzio.

"Com'è andata oggi in studio?." chiesi, osservandolo.

"Mh, bene." disse, non alzando lo sguardo dal telefono.

Io annuii solamente, per poi dirigermi in bagno.

a  numero sconosciuto:
dimmi la verità e il perché mi stai dicendo tutto ciò.

da numero sconosciuto:
non è compito mio, io ti sto solamente avvisando che la persona che hai accanto non è la persona che credi...

𝗣𝗲𝗿 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora