ed erx lì ferma in piedi, si erx rintanatx in bagno e per l'ennesima volta si erx fermatx davanti a quel maledetto specchio, il quale rifletteva un immagine distorta di lxi, un immagine nella quale vedeva solo il peggio di se.
Si erx guardatx e aveva pensato quanto in questo mondo fosse sbagliatx, a quanto fosse riuscitx a mandare tutto a puttane, di nuovo.
Sentiva il respiro farsi pesante e gli occhi pizzicare.
Il suo sguardo cadde allora prima sul suo braccio, stranamente pulito, e poi sul mobile, dove era accuratamente posata quella vecchia lametta. L'argento del metallo scintillava nei suoi occhi. Lo sconforto e la tristezza la portarono a impugnare quell'oggetto che lx faceva stare così male e così dannatamente bene allo stesso momento.
Il suo viso era rigato da lucenti lacrime, simili alle strisce degli aerei impressi nel cielo,si osservò per un ultima volta e affondò quella lama nella chiara pelle.
Una parte di lxi se ne era andata, adesso solo lo sconforto e il dolore lx pervadevano.Finito il suo lavoro,rimase lì fermx, con gli occhi puntati su quei lunghi segni rossi che xlx solcavano le sottili braccia, come lunghe stradine che si addossavano l'una sull'altra, le quali sgorgavano sangue senza sosta.
Ripose il suo sguardo su quello specchio, dove per mesi si era osservatx, finendo con l'odiarsi, l'odiarsi per il proprio fisico troppo magro, per la propria pelle non perfetta, per il proprio viso che veniva scavato dalle continue lacrime e per il suo sguardo che ormai era perso totalmente nel dolore arrecatogli dalla propria famiglia mancante.
Riportò lo sguardo sulla porta, in attesa di qualcuno che lx venisse a salvare, ma come sempre, nessuno arrivò mai, e arrivò a desiderare di chiudere gli occhi e sparire per sempre, annegando nel suo malessere.Con una lentezza disarmante, si alzò e si diresse verso la doccia, sperando di calmare la sua anima irrequieta, che oramai non cercava altro se non dolore.
l'acqua calda che scorreva sul suo corpo, il vapore che appannava i vetri e la musica a un volume troppo altro circondavano una ragazza con il cuore distrutto, lx quale si chiedeva che cosa avesse fatto di male per meritarsi tutto ciò e, rannicchiatx su se stessx, strinse forte i pugni e continuo a soffrire in silenzio, fino a perdere quelle poche forze che xlx rimanevano.
Fu a questo punto che comprese di aver perso tutto, anche se stessx.