Questa è una ''Storia'' che scritto il 13 Luglio 2013, la postai già in altri siti e oggi voglio proporla qui. Grazie a tutti.
13 Luglio 2013
Sono sveglio, mi sento più leggero del solito ma non capisco il perchè.
Sono nel letto di questo strano Hotel, un letto matrimoniale dalle coperte rosse.
Mi siedo e mi guardo intorno sembrandomi tutto strano, sul comodino ci sono le pillole che ho usato per addormentarmi.
La notte scorsa avevo un gran mal di testa e non riuscivo a chiudere occhio dal dolore così ne presi due nella speranza del loro effetto.
Sono uscito con dei miei amici, mi sono divertito tantissimo ma sono stato tutto il tempo a pensare a lei... A Lea.
Mi mancava e mi manca da morire.
Sarò stupido, ma lei è l'amore della mia vita. Non la lascerò mai! Gliel' ho anche giurato la scorsa settimana, quando mi sono inginocchiato davanti a lei e le ho chiesto di andare a vivere insieme.
Neanche il tempo di mettermi sulle ginocchia che già avevo aveva portato Sheila a casa.
Ripensandoci, sul viso mi si forma sempre quel mezzo sorriso che lei adora tanto. La amo così tanto e solo lei sa come farmi sentire l' uomo più felice del mondo riuscendo a farmi dimenticare tutti i miei problemi.
Sono circa le sette di mattina e la prima cosa che mi viene in mente è mandarle un messaggio.
Con uno scatto veloce mi sposto sul bordo del lettone, prendo il cellulare tra le mani e provo a mandarle qualche messaggio. NON CI RIESCO! Il telefono sembra cadermi dalle mani, così senza un senso.
Quando lo raccolgo ci sono un sacco di messaggi non letti, mi sembra strano. Li ignoro e tento di scriverle un ''Goodmorning my future wife!!” La linea sembra inesistente.
Non mi preoccupo perché mi capita spesso, la linea da questa parti fa alquanto schifo. Lea capirà.
Viene spesso a Vancouver , in questa città vive la mia famiglia e a loro fa molto piacere vederla. Mia mamma l'adora!
Finalmente mi alzo da questo scomodissimo letto rosso per andare a farmi una doccia.
Mi faccio schifo e mi sento sporco. Se solo mi vedesse Lea! Già la immagino, la sua faccina imbronciata in piedi davanti a me, con lo sguardo alzato verso di me, data la mia ''troppa'' altezza confrontata alla sua, e con le braccia incrociate sul petto che mi sgrida dicendo:'' Cory! corri a darti una sistemata che così non va assolutamente bene... E togliti quella barba che sembri un barbone! Ti amo.''
Così, con un sorriso da ebete corro a lavarmi.
Sono stato lì dentro qualche minuto, giusto il tempo di darmi una rinfrescata. Ho indossato la mia maglietta preferita, quella blu e dei semplici blue jeans.
*BOOOM! *
Un grande tonfo mi fa sobbalzare e la porta cade a terra.
''Cosa volete!? Siete impazziti!!!''
Non so cosa fare, davanti a me ci sono una decina di agenti in divisa che perquisiscono la mia stanza mettendola in disordine e il bello è che non mi degnano di uno sguardo.
-Ehi! Che state facendo...?? Ehi!!
Ma nessuno mi guarda. Sono nel corridoio davanti ad alcuni di loro. Mi ignorano. Mi da fastidio.
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You say goodbye and I say hello
Short StoryNei giorni di pioggia quando ci saranno i tuoni... Loro alzeranno gli occhi al cielo e capiranno che sei tu che stai suonando la tua batteria. Così, loro capiranno che non li hai mai abbandonati e li stai proteggendo da la su.