Continuai ad urlare contro mia madre dicendole che ormai sono maggiorenne, quindi posso badare benissimo a me stesso, posso decidere chi essere e dove andarmene. Urlai a mia madre che lei in tutti questi anni non se ne era fregata neanche un pochino di me. Le sbraitai contro cose forse neanche sensate, magari sì o magari no. Doveva essersi sentita davvero uno schifo. Non odio mia madre, ma in quel momento l’ho fatto, ho scagliato tutti i miei pensieri, rabbia e cose insensate su di lei e quel che è stato fatto è stato fatto.
Le dissi che era la peggiore del Mondo, che doveva andare a farsi fottere e che non vorrei mai essere nato qui, in questa catapecchia con lei che si ubriaca almeno cinque giorni su sette. Tutto quello che c’è da fare in casa lo faccio io, lei invece, sta sul divano a bere birra, alcool o ancora peggio un misto dei due. Se ci crediate alle mie parole o no, potete tranquillamente trovare mio padre a farsi quella puttana della nostra vicina Cora o Ina, vabbè, non me ne frega un cazzo. Non capisco perché non abbiano ancora divorziato questi scansafatiche che si credono ancora degli adolescenti che fanno la bella vita. Sono solo delle persone di mezza età che non hanno un lavoro, o almeno mio padre sì. Fa il direttore di un’associazione che produce pezzi di ricambio per le auto e cose che non farei neppure se fosse l’ultimo posto di lavoro rimasto sulla Terra.
Tutto quello che passavo io come stress, droga e rapine ai discount era colpa loro.
Se sono un drogato del cazzo non è niente meno che a causa loro. Infatti, da quando mia madre ha deciso di non essere più quella di una volta ho cercato conforto nelle pillole. Ecstasy e Cocaina erano i miei migliori amici, però ho smesso. Non gli interessava a nessuno che io potessi andare in epilessia o qualche altra stronzata che mi avrebbe fatto rischiare la vita. Io la guardavo puntandole il dito contro e stavo impazzendo. Non mi sono mai sentito così arrabbiato in vita mia, neppure quando quella stronza della mia ex migliore amica mi rubò come $80 dalla carta di credito. Io da bravo idiota le ho fatto vedere il PIN della carta e lei se li è presi in un batter d’occhio perché gli servivano per una cosa “importante” e ha promesso che me li avrebbe restituiti. Cosa divertente si è trasferita e non so più dove sia. I miei $80 del cazzo rubati da una ragazzina del cazzo.
Per tutte queste cose dicevo che erano suoi errori e che era meglio se non avesse mai conosciuto quello stronzo di papà. Le ho urlato dei suoi tradimenti eppure non ha reagito. Lo sapevo che lo sapeva già.
Se ogni settimana spendevo $60 in Ecstasy era colpa sua.
Se sono un fallito del genere… Non l’ho detto di chi era la colpa, lo poteva già intuire.
Andai avanti per almeno un’ora e mezza, perché doveva capire il motivo per cui io sono così adesso. Io non ho più cinque anni, io sono quasi maggiorenne, ho diciassette anni, posso fare quello che mi pare. Se non ho vestiti nuovi da almeno due anni, se non ho più amici, non ho più i nonni, non mi è rimasto nulla, era colpa sua.
Lei non mi degnò neanche di uno sguardo, stava solo a sorseggiare la sua birra schifosa ancora e ancora, come se non finisse mai. Vedevo che nel suo sguardo c’era un tono di amarezza, come se si stesse per mettere a piangere, ma non lo fece perché era troppo concentrata a bere.
Nessuno la voleva veramente, neppure mio padre e glielo ripetei come altre sei volte dei vari tradimenti di cui lei sapeva, ma di cui non gliene fregava niente.
Era un essere inutile che mi ha messo al mondo solo per divertimento, solo per avere qualcuno che la supportasse, gli facesse le faccende di casa e mai per volergli bene.
Se ero ferito o senza emozioni non lo so, sentivo… Che cosa sentivo? Non me lo ricordo già più.
Questo urlai a mia madre prima di scappare.