Giochi pericolosi - IL TUO SECONDO DI SILENZIO

122 3 0
                                    

"E io sento te, Nelsi. Ora so cos'è questa sensazione." E conclude con un altro bacio che sa d'eterno, sa d'immenso. Sa di noi.

Nelson's POV

"Sai Nels, sei sempre stato presente nella mia vita, nelle mie giornate, ma mai in questo modo, mai così tanto prepotentemente."
Mi sfiora i capelli, giocando con qualche ciuffetto; deglutisco.
"Ho deciso di lasciarti uno spazio nei miei pensieri. Se ci penso quello che sta succedendo tra noi, sembra una follia, ancora stento a crederci" sgrano gli occhi.
Mi appoggio con la mano sul mento, per stare più comodo, per prestargli maggiore attenzione: "È davvero assurdo, Cesare."
"Il tutto è per dire che sto bene, che sei presente nelle mie giornate, mi ritrovo a pensarti nei momenti più disparati."
È un discorso serio quello che sta iniziando, non sono certo di volerlo sentire, non ho la sicurezza di saperlo affrontare, ho timore delle parole che potrebbero uscirgli, vorrei solo stare tranquillo e non pensare a niente, mi sistemo gli occhiali.
"Ho finito con la sviolinata, volevo solo dirti questo, ho notato che hai iniziato a sbiancare, non era una dichiarazione d'amore Nelsi, solo una considerazione." Annuisco tirando un sospiro di sollievo e facendo l'indifferente, bevo altro vino.
Cesare mi fissa in silenzio mentre si accende una sigaretta e come la sua nuvoletta di fumo svanisce nel buio della notte, sfuma anche il dialogo tra noi, cala un silenzio imbarazzante che non so come interrompere, un'insolita situazione di disagio.
Non sono per niente bravo in queste cose.

È lui a smorzare la tensione: "Stasera vado a casa, domani mattina pensavo di andare in palestra e poi ho un po' di cose da fare" espira un'altra nube che vedo dissolversi nell'aria, per un attimo mi sento così, il nulla cosmico: "Ah ok" mento cercando altro da spiluccare.
Appoggia una mano sul mio braccio: "Domani mattina ti vengo a prendere se vuoi..." annuisco distrattamente.
"Dai Nelsi, non fare così, domani sera se non hai impegni possiamo vederci da te" si avvicina e mi stampa un bacio in fronte.
"Si, va bene" l'ultimo sorso di vino si esaurisce scendendo giù per la gola, mi sento come la goccia nel fondo di questa bottiglia.
Devo entrare nell'ottica che al di fuori di Nels e Cesi, c'è un mondo, lui ha le sue cose e io le mie; non può passare tutto il suo tempo con me, ha una casa dove deve fare ritorno, una famiglia a cui dare conto, un cane da gestire e io? Io ho soltanto me. Mi stringo nelle spalle.

Quanta voglia hai tu del mio mondo?

Ho lasciato il freesbee perchè troppo impegnativo, da poco abbiamo iniziato ad aprire i concerti dei Pinguini tattici nucleari con i rovere e per ora le cose vanno bene, Space Valley occupa l'ottanta per cento del mio tempo e ora il restante venti è incentrato su questo ragazzotto che non smette di sorridermi ruffianamente e fissarmi.

"Eeetchì! Mannaggia Nels sarà meglio rientrare, inizia a fare freschino" Si stringe nella giacca in pelle.
"Voglio un ultimo bacio, poi ce ne andiamo" acconsente rassegnato, lo trascino sul prato con me; si dimena per liberarsi dalla mia stretta ma anche se è più grosso, l'altezza gioca a mio favore e con le braccia lo tengo giù, si fa presto paonazzo in volto e deridendolo lo aiuto a rialzarsi.
Farfuglia qualcosa che non sto minimamente ascoltando: "Shh zitto e baciami" e lo tiro verso di me, in un bacio che sa sempre più di speranza, di pace, di calma.
Riprendiamo i caschi e ci avviamo verso la moto.

Nella mia vita c'è sempre stato caos, poi sei arrivato tu e hai messo apposto le cose...

Cesare's POV

Ho la sensazione che Nelson non voglia affrontare quello che sta nascendo, ogni volta devia il discorso, l'ha fatto prima sui colli, l'ha rifatto quando ci siamo salutati frettolosamente sotto casa sua ed è corso via, e non sono stato capace di ribellarmi alla cosa.
Me ne sto qui, sdraiato sul letto sfatto a pensare e ripensare.
Lo conosco bene e ogni volta che un argomento lo tocca personalmente, si defila, si chiude a riccio e cazzo se è difficile farlo schiudere.
Non prendo sonno, sono due ore che mi giro e mi rigiro sotto il piumino; tutte le pare, tutti gli atteggiamenti che analizzo, facendomi un serio esame di coscienza, mi portano a conti fatti, a pensare che abbia iniziato lui, non io. Ed è così, io mi facevo beatamente gli affari miei, senza ledere a una mosca; però non mi sono tirato indietro...

E io sento teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora