Se solo qualche settimana fa le avessero detto che Taehyung sarebbe uscito definitivamente dalla sua vita, Jieun non ci avrebbe creduto. Se qualche settimana fa l'avessero provocata dicendo che Jungkook sarebbe tornato ai suoi affari, magari all'estero, dimenticandosi di lei, Jieun non avrebbe dato troppo peso a quelle malelingue. Se qualche settimana fa non avesse concluso la sua serie podcast preferita, Kim Jieun non si sarebbe ritrovata senza nulla da fare, ritrovandosi ad osservare la sua stessa figura di fronte allo specchio riuscendo solo a disprezzarsi per come, in tutta questa situazione, avesse reagito nel peggiore dei modi, cercando stupidamente di sparire dalla vita di tutti.
— Te la senti? — le chiese Namjoon, visibilmente preoccupato dall'espressione confusa e corrucciata della sorella, prima di ricevere come unica risposta un suo cenno di assenso col capo che lo convinse a mettere in moto l'auto senza più aggiungere altro fino all'arrivo alla meta di quella sera.
Jieun non era minimamente pronta ad affrontare una serata al noraebang più famoso di Hondgae con suo fratello e gli altri, ma sapeva perfettamente che Hoseok le avrebbe tolto il saluto se solo avesse provato a chiamarlo per dirgli che per "cause di forza maggiore" non sarebbe potuta essere presente, visto quanto aveva insistito nei mesi precedenti per organizzare una serata di questo tipo. Rabbrividì solo al pensiero, cercando di scacciare da sé l'immagine di un Hoseok arrabbiato, perchè onestamente non aveva mai conosciuto quella parte di lui né voleva provare il brivido di fare un'esperienza del genere proprio in quell'occasione.
Una cosa doveva ammetterla: il modo con cui lui si era impegnato per organizzare quella specie di festa a sorpresa per celebrare le dimissioni di Jungkook dall'ospedale era stato davvero lodevole. La sala che aveva scelto era ampia e spaziosa, le luci soffuse per creare la giusta atmosfera e sui due tavoli circondati da morbidi divani il giovane poliziotto aveva già fatto predisporre alcune bottiglie di soju e qualche stuzzicheria. Jieun si appuntò mentalmente di doverlo ringraziare, perchè già più che consapevole che quella sera l'alcool sarebbe stato il miglior amico di gran parte dei presenti, lei compresa.
Non dovette infatti attendere molto a lungo prima che qualche bicchiere di soju iniziasse a fare un certo effetto sul suo stomaco vuoto. E come se il nervosismo, l'ansia e l'alcool non fossero già ai massimi livelli, il fatto che - nonostante le numerose chiamate di Yoongi e Jimin - Jungkook non si fosse nemmeno degnato di presentarsi alla festa era stato un motivo più che sufficiente per convincere Jieun ad alzarsi di scatto dal divano della sala su cui era rimasta seduta per chissà quanto tempo e dirigersi a passo lento verso l'uscita. La notte era già calata da un pezzo e, nell'inspiegabile vuoto creato dal silenzio che si era creato una volta messo il piede sul balcone poco distante da quella sala rumorosa ma ricca di sorrisi distesi e piacevoli risate, Jieun si rese conto di non aver fatto una scelta molto saggia quando, prima di uscire di casa insieme a Namjoon quella sera, aveva deciso di non portarsi alcuna giacca per coprirsi.
Non aveva freddo, ma la sensazione di avere le spalle scoperte, all'inizio piacevole, stava iniziando a darle più fastidio di quanto non avesse voluto. Rimettere piede nella sala però era decisamente fuori discussione visto che Namjoon e Hoseok avevano deciso di unirsi a Seokjin nel loro concerto a tre voci. Decise quindi di rannicchiarsi semplicemente verso il pavimento nella speranza di poter godere di quella leggera brezza primaverile per ancora qualche minuto. E sarebbe rimasta immobile ad osservare i tetti più o meno illuminati della sua adorata metropoli ancora per un pò se non fosse che, all'improvviso, una piacevole sensazione di calore avvolse completamente il suo corpo.
Avrebbe potuto riconoscere il profumo di cui era impregnata quella giacca senza nemmeno prendersi la briga di aprire gli occhi, ma ogni cosa sembrava contrastare con la certezza di non aver visto Jungkook quella sera. E allora perchè quell'odore continuava ad inebriarle i sensi? Sollevò di malavoglia lo sguardo solo per incrociare quello rilassato e divertito di Jimin, in piedi accanto a lei, le mani incrociate sul petto e la schiena appoggiata alla parete esterna del locale.
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BLACK INK [BTS]
Hayran Kurgu«Volevo davvero riuscire ad odiarti per aver pensato a cosa fosse meglio per me quando eri tu il meglio per me» © bridgetvonblanche