Il Natale che cambiò loro la vita

28 2 0
                                    

Era stato liberato dal controllo del Hydra qualche tempo fa ma si era preso del tempo per sé e si era rifugiato in una casa in montagna. Il suo migliore amico lo stava cercando ma sapeva che aveva bisogno del suo tempo.
Ed è così che il nostro caro James Buchanan Barnes, o per meglio dire Buky, si è ritirato in una casetta di montagna. Ogni tanto esce per prendersi del cibo o per respirare un po' d'aria fresca.
Ogni giorno ripensava a quante vite innocenti avesse tolto loro la vita e a quante ancora avrebbe potuto toglierla se non l'avessero salvato. Continuava a incolparsi e i giorni passavano e il rimorso si faceva avanti sempre di più con la paura costante di essere stato un grosso errore.

Erano passati ormai mesi e Steve aveva trovato delle possibili tracce di Buky. Era partito per cercarlo insieme alla rossa Romanoff e al moro con la corazza di latta. Arrivarono in una casa di montagna isolata, Steve bussò e non ottenendo risposta varcò la soglia seguito poi da Nat con la sua solita tuta nera e da Tony con la sua armatura. «Buky sei qui?» «stai in allerta Steve» disse la Romanoff  al biondo, che aveva appena parlato.  Il diretto interessato annuì e lo cercò nelle stanze fino ad arrivare alla camera da letto, aprì la porta e si ritrovò Buky addosso. «Sono io Buky, sono Steve ricordi?» «si mi ricordo di te, cosa vuoi da me?» «aiutarti, vieni con noi alla Tower. Li starai bene e non dovrai preoccuparti di nasconderti» disse il biondo al moro che non si tagliava i capelli o radeva la barba da mesi, era rimasto lì e usciva poco per evitare che lo scoprissero. Buky rimase lì a pensare mentre lo teneva fermo. «Barnes stiamo provando a chiedertelo pacificamente, altrimenti dovremo costringerti»  «Tony! Ti avevo detto che saresti intervenuto poi» lo riprese il biondo ancora bloccato. Buky ci pensò ancora un po', non aveva nulla da perdere quindi tanto valeva andare con loro. Si spostò e aspettó che Steve si alzasse seguendoli in seguito dove avevano lasciato l'auto. Rimase dietro con Steve mentre Tony e Natasha erano davanti.

Erano arrivati alla Tower e fecero strada a Buky verso camera sua. Era una semplice camera, aveva un letto...un armadio...un comodino, l'essenziale insomma. «potrai metterci tutto ciò che vorrai, ah e qui c'è un bagno» disse indicandogli la stanza per poi uscire dicendo di lasciargli del tempo.

Nei giorni a venire Buky si allenò con Steve buttandolo quasi sempre a terra. L'Hydra l'aveva reso un mostro, con il suo braccio in vibranio era anche più forte ma si sentiva lo stesso debole, infatti si era fatto manipolare facendogli fare cose di cui non andava fiero. «Direi che per ogni basta, che ne dici? Mi sembri assente» disse Steve notando che era perso nei suoi pensieri e Buky annuì.

All'ora di cena si presentò insieme agli altri e Peter Parker, un ragazzino comune, capelli castani occhi del medesimo colore tranne per il fatto che non tutti hanno poteri perché sono stati morsi da un ragno radioattivo. «Domani andiamo in montagna come al solito?» tutti annuirono e cominciarono a parlare entusiasti mentre Buky si ritirava nelle sue stanze, «tu vieni Buck?» chiese Nat e lui annuì.
Il giorno seguente andarono in montagna dove c'era la neve e si misero a scendere con lo slittino, a fare pupazzi di neve, a giocare a battaglie di neve come i bambini. Buky invece si era andato a fare un giro perché non avrebbe giocato, non era da lui. Arrivò in un punto in cui c'era una linea di foresta dove al di là si poteva vedere ancora la neve quindi Buky andò avanti e vide qualcosa a terra. Si avvicinò cauto e più si avvicinava e più vedeva i suoi lineamenti, era una ragazza e non aveva vestiti pesanti così Buky corse da lei e vide che era piena di graffi sulle braccia, le si avvicinò ancora ma lei si spostò subito. Era spaventata, era da molto che non vedeva qualcuno e ritrovarsi Buky lì non era proprio una cosa di cui essere felici, per quello che ne sapeva lei poteva volerla morta. Buky rimase a pensare a cosa avrebbe potuto fare per non spaventarla, così decise di parlarle «sono James Buchanan Barnes ma puoi chiamarmi Buky» disse parlando cosa strana da parte sua aspettando una risposta che non arrivò «riesci a parlare?» lei scosse il capo. Lui le sorrise appena, poi in fondo non dimostrava molto le sue emozioni tranne con Steve «vuoi venire in un posto sicuro?» le chiese e la ragazza annuì allora lui le si avvicinò e lei rimase ferma guardandolo felice ma allo stesso tempo spaventata non sapeva se poteva fidarsi. Quando fu abbastanza vicino Buky le toccò il braccio ed era molto fredda così si tolse la sua giacca e gliela mise addosso. In fine mise il suo braccio in vibranio sotto alle ginocchia della ragazza e il braccio destro attorno alle spalle. Buky poteva sentire quanto fosse leggera e aveva visto quanto mal nutrita era. Mentre tornava dagli altre si soffermo a vederla nei dettagli, aveva i capelli castani che le arrivavano appena sotto le spalle, sembrava avere un'espressione serena forse perché si era addormentata ma comunque si poteva vedere una nota di preoccupazione. Buky raggiunse gli altri e subito andarono da lui «Thor basta giocare, bimbo ragno vieni qui pure tu» disse Tony con superiorità e i due arrivarono. «Chi hai trovato Buky?» chiese il dio del tuono preoccupato «non parla ma capisce ciò che dico, credo sia svenuta» disse sbrigativo andando verso le auto «si torna alla Tower» annunciò Steve aprendo la porta dell'auto a Buky una volta che furono arrivati dove avevano parcheggiato.

Il Natale che cambiò loro la vita- One Shot AvengersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora