Capitolo 27

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Veronica

«che stai facendo?» Chiedo tra un misto di sorpresa ma allo stesso tempo con la bava che mi scende mentre continuo ad osservare il suo petto scolpito. Possibile che sia così bello?
No, deve avermi stregato come fa con tutte le altre. Non può davvero piacermi un tipo come lui.

Giusto?

«Che c'è? non avrai mica paura che ti mangio no?» Sdrammatizza lui probabilmente, sperando perché mi abbia visto in difficoltà.
Beh Edward James Jones, che io abbia paura che tu mi mangia poco mi importa. Fa di me ciò che...Ok. È il mio subconscio a parlare non io, lo giuro.

Il moro si tuffa nel lago e mi metto ad aspettare che torni in superficie. «Ma sei ancora lì? pensavo ti fossi già tuffata» Mi osserva dalla testa ai piedi ed io porto le braccia al petto.
«Se tu ti aspetti che io mi spoglia davanti a te rimanendomene in intimo, te lo scordi»
Ringhio sperando mi ignori.

«Non ti guardo dai, nell'acqua dopo tutto non penso riuscirei a vederti anche se lo volessi»
Sbaglio o all'ultima frase sembra essersi azzittito subito?

Ci penso un po'.

«Girati. Non guardare» Sbuffo e il ragazzo fa un sorrisetto girandosi.

Quando sto per entrare in acqua il moro si avvicina a me e mi prende per i fianchi.
Un brivido mi percorre tutto il corpo.
«Non pensavo fosse così alta»
«Non dirmi che Veronica Smith non sa nuotare» Non so se mi irriti di più il modo in cui lo ha detto o il suo sorrisetto stampato in faccia.

Ma si diverte così tanto a vedermi in difficoltà e a prendersi gioco di me?

«Hai sempre la battuta pronta eh»
«Visto? almeno ti sorprendo sempre»

Il moro mi fa l'occhiolino. Immediatamente mi spunta un sorrisetto ma mi riprendo subito iniziando a schizzarlo con l'acqua.
Mi pento subito della mia azione perché quando mi allontano troppo perdo la concentrazione e sto per affogare.

Grande figura di merda Veronica. Non sai nemmeno nuotare alla tua età.

Edward mi afferra subito dai fianchi portando le mie gambe intorno la sua vita. Sento il mi viso andare a fuoco. Sono davvero così vicina ad un ragazzo per la prima volta?

«Ver, sai che non potremmo fingere per sempre che tra noi non ci sia nulla vero?»
Mi sale un groppone alla gola.
Cosa mi ha appena detto?!

«Tu pensi che tra noi ci sia qualcosa?»
Chiedo quasi incredula. Ricordo ancora la prima volta che mi ha baciato. Che mi ha detto che per lui era stato solo uno sbaglio. Un errore. Ma ricordo anche la seconda volta. Quella volta in cui non ho resistito e l'ho baciato per prima in quello stanzino.

«Sai che non potremmo mai essere solo amici...» Sussurra.

«Penso che dovremmo tenere le distanze, non credi?» Sussurro quando il ragazzo mi sposta delicatamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Credo che forse dovremmo. Ma non lo potremo mai fare» Sussurra stavolta lui leccandosi le labbra. Sta davvero per accadere di nuovo? Quella sensazione?

Edward posa le sue labbra sulle mie. Farfalle. Immagino tante e ancora tante farfalle svolazzare per tutto il mio stomaco. Immagino come due fili unirsi. Un cuore spezzato che torna ad essere un tutt'uno. Un mix di così tante emozioni che farei fatica a elencarvele tutte.

«Sei sicura quindi di voler tenere le distanze signorina?» Dice con un sorrisetto.
Scuoto la testa cercando di trattenere un sorriso. «Bene» Mi schizza e mi tiro indietro.
«Ripensandoci penso che forse dovremmo tenerle» Dico ridendo. Da quanto non ridevo così. Sto davvero ridendo assieme al ragazzo che fino una settimana fa non mi calcolava neanche? L'ho davvero appena baciato? e per la terza volta?! Ed è stato lui però a volerlo?!

Sento la suoneria di un telefono.
Edward tira fuori il suo dal giacchetto che aveva messo sotto l'albero. Lo osservo mentre me ne sto a strizzare i lunghi capelli bagnati.
«D'accordo. Sisi ho capito, ora torniamo»
«Dobbiamo tornare?»
Sussurro mentre il moro si infila la maglia.
«Era Evelyn. Dobbiamo tornare a casa perché c'è una riunione con il registra» Faccio cenno con la testa uscendo dall'acqua.

«Edward» Chiedo mentre saliamo in macchina. Lui fa un ghigno come per dire che sta ascoltando. «Tu dirai a gli altri di noi?»
«Noi?» Chiede. Sposto gli occhi dal finestrino a lui. «Si insomma, penso che noi ormai...»
«Veronica, ci siamo baciati, ma questo non significa che noi stiamo insieme ora»

È logico. È scientificamente provato che sta solo scherzando. Si sta prendendo gioco di me ancora una volta. Non ci credo che sta parlando seriamente.

«Ma di cosa stai parlando? Se ci siamo appena baciati e per di più lo hai voluto tu?»
«Si è vero ma...senti, è complicato»
«Ah certo per te lo sarebbe? Cosa dovrei dire allora io se un ragazzo mi bacia per la terza volta e per la terza volta mi dice che è solo un cazzo di sbaglio?!» Alzo il tono di voce.

Edward se ne rimane in silenzio.
Tolgo la cinta e scendo dall'auto sbattendo lo sportello. «Veronica...» Appena mi tocca il braccio mi volto subito sbraitando.

«No. No cazzo, sono stanca di essere presa in giro da tutti sempre. Che problemi hai? vuoi dirmelo? Si può sapere perché per te è così tanto complicato accettare il fatto che magari anche tu provo qualcosa per qualcuno? Ah già, mi sono ricordata che il tuo cuore è fatto di giacchio. Non ha spazio per un po' d'amore vero? Sono stanca di sentirmi dire che tutto quello che succede, che faccio, che sono, è uno sbaglio. Mi dispiace ma non sono una di quelle che ti sbavano dietro continuando a farti da cagnolino. Questa non sono io. Quindi fammi il favore. Se non ti vado bene così, allora hai proprio sbagliato direzione. Trovatene un'altra Jones perché non sarò il tuo giocattolo che userai solo per divertirti» Dico urlando con tutte le lacrime che mi rigano in volto.

Quando mi volto rimango ad osservare tutti gli spettatori che si sono formati sulla soglia della porta di casa. Fantastico. Il mio primo giorno di lavoro e già tutti sanno dei miei problemi.

Dᴜᴇ ᴘᴇʀғᴇᴛᴛɪ sᴄᴏɴᴏsᴄɪᴜᴛɪ ☾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora