In un qualsiasi giorno nella vita di Leonard, il maggiordomo entrò nella sua camerada letto e disse con tono solenne:"Signorino Leonard si svegli, suo padrel'aspetta tra 10 minuti nella sala da pranzo per la colazione." Il padre diLeonard era un uomo arrogante,maniaco del controllo ma lui voleva l bene persuo figlio, era stato difficile dopo la morte della sua amata così cercò disistemare Leonard nella società francese ma era troppo impulsivo e cercava di trovare costantemente la libertà. Dopo la chiamata del maggiordomo Leonard emise versi incomprensibili e si girò dall'altra parte così il maggiordomo spostò le tende dagli enormi finestroni facendo entrarela luce nella camera tutta cervi, uccelli e altri animali, poi aprì le finestree una leggera brezza entrò dalla finestra raffreddando i piedi di Leonard cheritirò immediatamente nelle coperte del suo letto a baldacchino, allora ilmaggiordomo afferrò le coperte e con un veloce scatto gliele tolse scoprendo ilcorpo ancora caldo di Leonard che un po' seccato si alzò e disse:"Va bene Jonathan hai vinto tu, mi alzo ... Puoi andareora, mi arrangio, grazie." Jonathan chinò la testa come segno che avevacompreso e se ne andò a passo spedito per i lunghi e illuminati corridoi delcastello. Dopo poco Leonard era pronto eancora in camicia da notte si diresse verso la sala da pranzo a piedi nudi mentre pensava a cosa gli avrebbe dovuto dire suo padre che non era mai a casae gli parlava a malapena dopo la morte di sua madre. Arrivato alla sala dapranzo si sedette al lato opposto a suo padre, nel lungo tavolo di legno scuro,la tavola era apparecchiata c'erano la cassata gelata alla siciliana, la cotognata e le bocche di dama così tra un dolce e l'altro, il padre spezzòquell'inquietante silenzio di tomba dicendo con tono deciso:"Come hai dormitofigliolo?" Leonard non in vena di parlare rispose:"Bene padre." Allora il padre per cercare di mandare avanti la conversazione disse:"Anche io, ti ricordi diElena? La figlia del mio amico, giocavate insieme da piccoli, la sposer-"Leonard alzando di scatto dal tavolo arrabbiato lo interruppe:"NO! Non lasposerò voglio sposare una persona per amore! Padre non potete decidere la MIA vita così! È la MIA e solo MIA vita non potete deciderla voi padre!" Leonard sialzò e se ne andò senza neanche finire di mangiare, Jonathan cercò di seguirlo ma il padre lo fermo dicendo:"Gli passerà, non sprecare la tua energia." E continuò a mangiare, intanto Leonard in una crisi di rabbia e stanco che diessere comandato da suo padre si precipitò nelle stalle sellò il suo fidato Lampo e se ne andò senza avvisare nessuno e senza prendere nulla, galoppando verso il bosco vicino a casa sua dove andava con sua madre quando era piccolo,dove morì sua madre. Leonard rimase in una piccola radura all'ombra di un salice piangente, si distese con le mani incrociate dietro il collo mentrepensava a cosa fosse giusto e cosa no e si addormentò con il canto degli usignoli e delle cicale mentre Lampo brucava l'erba verde smeraldo.
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La mia vita
General FictionLa nostra storia inizia in un castello tra le colline al nord della Francia, in qui un diciotenne nobile impulsivo ed estroverso odiava la vita "da nobile" . Leonard (il nostro protagonista) era alto e snello, aveva i capelli mori e scuri come la no...