Capitolo 26

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⚠️ *Questo capitolo è scritto sotto il punto di vista di Zaccaria! Dal prossimo tornerà ad essere di Marika.

16 gennaio, ore 20:30

Sono più teso di quello che dovrei già essere. Riguardai ancora una volta quella scatolina, per poi aprirla e vedere per la milionesima volta un anello con una pietra bianca nel mezzo.

L'ansia mi stava mangiando vivo, cosa che accade poco spesso.

Mi passai le mani sui miei jeans neri, nervoso.

Mi accesi una sigaretta, aspettando la mia ragazza, visto che stranamente avevo finito di prepararmi prima di lei.

"Possiamo andare." disse, facendomi girare verso di lei.

Indossava un abito rosso fino a metà coscia, con dei tacchi neri. I capelli erano legato in una coda alta.

Ma anche da struccata, in pigiama o con indosso solo una mia felpa, è la più bella di tutte.

Le sorrisi, prendendola per mano e uscire di casa.

Il viaggio fu pieno di domande da parte sua, rispetto a dove la stessi portando e che cosa le dovessi dire.

Io ovviamente gli risposi sempre "è una sorpresa" , per poi divertirmi a vedere la sua faccia contrariata, visto che odiava le sorprese.

Ci fermammo solo dopo 20 minuti, davanti a un ristorante.

"Zaccaria." mi disse, guardandomi severa. "Lo sai che non c'era bisogno di portarmi qui."

"C'era bisogno eccome, credimi." le dissi, prendendola per mano ed entrare nel ristorante.

•••

Siamo qui dentro da circa 1 ora. Abbiamo finito di mangiare e ora siamo sul grosso balcone del ristorante, il quale si affaccia su tutta Milano.

"Wow." disse, appoggiando i gomiti sulla ringhiera.

"Ti piace?." gli chiesi, mettendogli un braccio sulle spalle, mentre lei annuiva.

"La cosa di cui mi dovevi parlare?." mi chiese, mentre io risi leggermente.

"Allora.." iniziai a dire, girandola verso di me. "Penso che tu ti ricorda le parole che ti ho detto a Capodanno?." gli chiesi, mentre lei annuiva.

"Ecco, questa cosa volevo dirtela quel giorno, ma il destino non ha voluto." dissi, facendola ridere leggermente.

"Voglio partire col dirti che non devi darmi una risposta subito. Ma io sento che devo fare questa cosa, adesso." gli dissi, iniziando a frugare nella tasca del mio bomber, mentre lei mi osservava.

"Marika, vuoi sposarmi?." gli chiesi, inginocchiandomi, mentre lei assunse una faccia stupita.

L'ansia, mischiata all'emozione era come se mi stessero mandando in pappa il cervello, facendomi contorcere l'intestino.

𝗣𝗲𝗿 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora