20.~Esperienze~

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KIM NAMJOON 

Fuori pioveva, come ormai da giorni, il tempo non era dei migliori e queste erano le giornate peggiori per Namjoon, ma quel giorno non si sentiva così incazzato, arrabbiato o frustrato come al solito. Stiracchiandosi alzò il suo corpo dal letto, il profumo fruttato di quella ragazza era ancora presente, quel corpo inerme, sensuale e completamente sovrastato dal suo era un ricordo vivido. La mattina si risvegliarono accoccolati l'uno all'altra, portarono la colazione alla madre e poi lui fu costretto ad andarsene per l'arrivo di quel tipo. Seokjin se non sbagliava. Il presunto migliore amico della ragazza, non gli piaceva, troppo geloso, troppo ossessivo ed appiccicato alla rossa. Pensando a ciò un senso di angoscia pervase il suo stomaco, facendolo alzare di fretta. Il telefono vibrò attirando la sua attenzione. Era un messaggio.

*Nam ci vediamo in palestra? Ho bisogno di spaccarmi! -Kook-*

Aveva bisogno pure lui di sfogare quella sensazione strana e opprimente che lo pervase, così rispose subito dandosi appuntamento dopo mezzora. Preparò il borsone con acqua e il cambio, asciugamano e i guantoni. Arrivò in quella palestra improvvisata, dove un vecchio ring era posizionato al centro, tappetini tutt'intorno e qualche sacco da boxe appeso al soffitto. Posò il borsone nella panchina vicino all'entrata, prese il cambio e in libertà senza vergogna si spogliò rimanendo in boxer. Infilò i pantaloncini restando però a torso nudo. Cominciò a fasciare le mani, proteggendo polsi e nocche, dopo qualche minuto sentì il portone aprirsi e un rumore di passi lo fece voltare.

"Ehy Joonie" salutò il piccolo.

"Kook" salutò di rimando con un cenno del capo.

Jungkook posò il suo zaino vicino al borsone e fece tutto ciò che fece Namjoon. Il ragazzo era davvero in forma, i muscoli definiti e le spalle possenti, il busto ricadeva nei pantaloncini con una V marcata. Era davvero bellissimo, nessun dubbio. Un eterno bambino rinchiuso in un corpo da vero uomo. 

"Mi aiuti con le fasciature?" chiese a Rm porgendoli le fasce.

Prese le bende e coprì le mani secche dell'amico, cercando di non mettere troppa pressione. Furono pronti, cominciarono con un po' di riscaldamento, cinque minuti di corsa. Il fiato regolare come il battito, velocità costante e sostenuta. Fecero flessioni, addominali e qualche sollevamento pesi. I loro corpi furono al centro del Ring, alle destra Jungkook e alla sinistra Namjoon. I loro petti brillavano, la fronte e il viso pure, il sudore rendeva palese la fatica e l'impegno. Si misero in posizione.

"Allora Rm..." cominciò il più giovane con voce provocatoria "Come mai eri con Rhea?".

"Non credo sia un tuo problema" rispose mantenendo la calma dondolando sul posto.

"Bè... Lei voleva vedermi" esordì ghignando, i loro corpi cominciarono a camminare in modo circolare "Le sue mani sul mio corpo... Pensi che potrei piacerle?" canzonò.

"Non provarci" la voce roca e incazzata.

Dentro di sé vorticavano mille emozioni ed immagini, lei avvolta tra le braccia del suo amico, lui che la toccava e lei che sorrideva. Le mani piccole che studiavano attentamente il viso e il corpo di Jungkook, le guance rosse e la testa china. No. Lei non avrebbe mai toccato nessuno se non Rm, nessuno si permetterà mai di provare anche solo a parlarle. Rhea era di Namjoon e non vi era via di scampo.

"Sento già il suo profumo fruttato su tutto il mio corpo" continuò Kook, il suo unico intento era provocare l'amico.

"Smettila" sussurrò a limite Namjoon.

"Oooh andiamo Joonie..." sorrise beffardo "Una scopata e basta".

Un urto violento colpì il viso candido del moro, Jungkook cadde violentemente sul ring, la spalla andò a sbattere contro le corde facendolo rimbalzare lievemente. Il respiro di Rm era irregolare, in iperventilazione, le mani prudevano e le gambe tremavano, la rabbia ormai aveva oscurato la vista e i pensieri. Non ci vollero molti secondi, Namjoon si scaraventò sul corpo svenuto del ragazzo e cominciò a sferrare pugni sul viso, scaricando la sua ira. Kook però non rispondeva e il sangue aveva preso possesso del viso, non lasciando nemmeno un briciolo di pelle pulita. Sentire come i pensieri di quel ragazzino sporcavano la figura di lei, come avrebbe solo immaginato che lei si sarebbe concessa, come aveva solo creduto che Lui glielo avesse lasciato fare. 

"NAMJOON FERMATI!" un urlo.

Due mani nodose presero di forza le spalle del moro spostandolo con difficoltà dal corpo ormai inerme del più piccolo. fu un contatto a risvegliarlo. Due mani fredde, a coppa sul suo viso.

"Nam che diavolo stavi facendo" la voce di Yoongi rilassò istintivamente i muscoli.

Non ci fu risposta, lo sguardo sbarrato di Rm si addolcì, abbassandosi a terra, voltò leggermente il viso verso la figura svenuta, sgranò gli occhi e i sensi di colpa lo assalirono, agitandolo ancora. Prese le mani di Min e le levò dal viso, alzandosi e avvicinandosi al più giovane. Prese Kook in braccio a modi sposa uscendo da ring e portandolo nello stanzino. Avevano creato una piccola infermeria per ogni evenienza, lottando ci si faceva spesso e volentieri molto male. Posò il corpo su quella brandina un po' invecchiata e si voltò per aprire l'armadietto dei medicinali. Alcool e cotone a volontà. Con estrema cautela cominciò a ripulire l'amico, mentre Yoongi restava fermo sulla soglia a guardare Rm con occhi stanchi e dispiaciuti.

"Ti ha provocato non è vero?" chiese rompendo il silenzio il più vecchio.

"Non doveva" sussurrò Namjoon.

"Cosa ti ha detto per scatenarti così... Non avrà toccato quella..." Yoongi si interruppe quando lo sguardo di Rm fu di fuoco su di lui "Capisco" concluse abbassando lo sguardo.

Namjoon nel frattempo aveva preso il disinfettante e con estrema gentilezza posò il liquido nelle ferite aperte. Il corpo sottostante sussultò tossendo. Un mugolio di dolore e uno sbuffo, gli occhi neri di Jungkook, simi aperti per colpa dei pugni, erano fissi su Rm. Alzò il braccio afferrando gentilmente il bicipite di lui, per lo sforzo ebbe un piccolo gemito di dolore e la faccia si corrucciò. 

"Mi-mi dispia-ace" balbettò di dolore Jungkook "Non-non lo farei ma-mai" concluse stringendo di nuovo il bicipite di Rm.

"Ringrazia Yoongi per avermi fermato... Se lui non fosse arrivato non so cosa avrei potuto fare" la voce fredda e imponente.

"Non lo avresti mai fatto" si intromise Min "Non sei così Nam... Devi imparare a controllare quelle emozioni" si avvicinò ai due "E noi siamo i tuoi migliori amici per qualcosa no?! Parlaci".

"Io... Non lo so davvero" la voce di Rm era soffocante.

Il più giovane, con l'aiuto dei due ragazzi presenti, si mise a sedere su quel lettino, pronto ad ascoltare il suo migliore amico. No ce l'aveva con lui, sapeva di averlo provocato e di aver esagerato, il corpo era dolorante e indolenzito, ma nel giro di pochi giorni sarebbe passato tutto. Jungkook era consapevole che aveva toccato un punto troppo debole dell'amico e quando si incazzava non vi era via di scampo, ed era quello che voleva. Non riuscì però a difendersi, il primo gancio fu troppo diretto e lo stese. Uno sbuffo di dolore da parte del più piccolo, uno sbuffo di frustrazione da parte di Namjoon e uno sbuffo di arrendevolezza da parte di Yoongi.

"Joonie parla... Non giudicheremo" esordì il più giovane.

"Kook ha ragione.. lo sai che ti vogliam bene" continuò Yoongi.

"Sono quì per te... Perchè sei il mio migliore amico" una quarta voce attirò l'attenzione.

"Tae! Sei venuto... Da quanto sei qui?" chiese il più piccolo.

"Da quando la tua stupida boccaccia non ha fatto altro che dire cose insensate" disse, quasi con tono di rimprovero, il riccioluto.

"Hai assistito a tutto?" chiese Yoongi sorpreso da quella affermazione.

"Si ero qui anche prima di loro... Solo non mi andava di disturbarli, poi Kook ha fatto il coglione e in un certo senso capisco lo sfogo di Nam... Se parlasse così della mia ragazza lo ammazzerei di botte." raccontò Taehyung.

Un sorrisino impossessò le labbra dei ragazzi, adoravano l'essere un adulto di Tae, quando in realtà era il più ingenuo di tutti, ma sapevano quanto lui amasse la giustizia e lo sfogo di Rm, per lui, fu giustizia. Namjoon però non aprì bocca, non disse nulla. Non era forse il momento e nemmeno il giorno adatto. I ragazzi si sistemarono, uscendo poi tutti insieme verso l'uscita, i loro silenzi accompagnavano la camminata, Namjoon e Yoongi avevano l'auto.

"Birretta?" chiese Kook.

"Io ci sto" risposero in coro il più grande e Tae.

Rm annuì solo, aprendo la macchina. Sapeva che il terzo grado sarebbe arrivato.

Teach Me ~ K.NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora