Robbers

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L'amico gli infilò in bocca una sigaretta accesa quasi costringendolo ad aspirarla violentemente.

andavano la sera nella casa abbandonata ad ubricarsi e poi fare l'amore, si addormentavano e la mattina dopo facevano l'amore. tutti i giorni era così. era la loro vita, e loro se la spassavano.

Lei respirava a fatica mentre lo guardava in quelle condizioni. Gli amici in torno gli continuavano a premere vari fazzoletti sul torace mentre il sangue scolava.

un giorno lui era tornato a casa con una bottiglia di vino in una mano e una stoffa bianca in cui doveva tenere qualcosa di molto importante poichè non riusciva a trattenere la sua eccitazione. l'aveva guardava e, ridendo come un bambino, le aveva detto "hai un viso che sembra uscito da una rivista baby", così lei gli sorrise e lo baciò. sapeva di alcol e sigarette, era ubriaco fradicio. Gli disse "che hai lì?", lui scoppiò a ridere come uno stupido insensatamente quando prese la stoffa bianca e tirò fuori una pistola. all'inizio lei si spaventò, dopo lo guardò come per esaminarlo. lui pensava fosse un giocattolo e sibilò "bum bum" con le labbra mentre puntava la pistola prima verso il nulla, dopo verso di lei. si era incazzata da morire, così decise di andare a prendere aria fuori, o forse voleva solo scappare da lui per un po'.  senza aver avuto modo di accorgersene prima, scorse lui a circa dieci metri di distanza che la implorava di fermarsi. lei lo fissava mentre lui le si avvicinava, fino a quando la baciò forte, in quel momento chiuse gli occhi. quando si andarono a sedere lui le disse che aveva un piano : voleva scassinare una banca, per poi scappare dall'altra parte del mondo con lei. 

Mentre gli amici gli passavano una sigaretta dopo l'altra lui la guardò e si accorse che stava per piangere.

lei prima pensava fosse uno scherzo, ma poi pensò che non era così male come idea, accese una sigaretta e la finì infretta, poi gli sfilò la pistola dalle mani e sparò un colpo verso il nulla e sorrise. lui la guardò e le disse "dio, non ti lascerei mai. resta con me baby, resta", poi si addormentò sulle gambe di lei. ormai avevano deciso, sarebbero andati a rubare il mese dopo. 

Non riusciva quasi a respirare per il dolore, la vide che si alzava e gli andava vicino, sempre più vicino, fino a quando sentì la mano di lei sulla sua faccia fredda che lo accarezzava dolcemente.

erano pronti, loro, e altri tre ragazzi che li avrebbero aiutati. a bordo del loro furgoncino azzurro si misero in viaggio verso la banca da loro scelta e lei sfilò dalle mani di lui la pistola. lui si coprì la bocca con un fazzoletto nero e bianco con disegnato un teschio. uno degli amici disse loro "non più di 5 minuti, noi siamo qui fuori", lui si limitò a rispondere "tenete il motore acceso".

entrati dentro lei, con la pistola in mano puntata verso l'alto, guardava lui che urlava "TUTTI A TERRA". le persone intorno avevano ubbidito in fretta e lei disse piano a lui "credo di non farcela" e lui le rispose "se non spari non lo saprai mai". così lei spaccò la cassa e sparò al banchiere mancandolo. il banchiere cominciò ad urlare e tirò fuori la pistola che teneva per difendersi. sempre urlando sparò alla cieca e prese lui sul torace.

L'amico alla guida diceva "Svelto, svelto, siamo quasi arrivati, dategli una benda!".

lui si morse il labbro per trattenere l'urlo, corse con lei per mano fuori, mentre con l'altra mano si teneva la pancia. lei era terrorizzata. salirono sul furgoncino e gli amici lo soccorsero senza il bisogno di chiedere cosa stava succedendo.
Erano arrivati a casa, lei lo aveva trascinato in bagno e gli aveva avvolto una fascia sulla ferita enorme che continuava a sanguinare. Lui le sorrise mascherando il dolore e la baciò. Mentre erano così vicini lui la accarezzò sulla guancia lasciandogli il suo sangue addosso e pensava 'la tua bella faccia è sporca'. Quando si staccarono l'uno dall'altra lei gli prese la testa tra le mani, lo guardò negli occhi e gli disse "Baby, sei così freddo."

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