Non puoi fuggire dal destino, lui tesse la sua tela e farà sempre ricongiungere due anime che sembravano si fossero perse.
Le riunirà come se fosse un'assurda casualità.Lui agisce nell'ombra senza mostrarsi, si aggira nel buio, non lascia niente al caso e ben presto due cuori avrebbero trovato quello che cercavano senza saperlo.
Jin aveva smesso di illudersi, nella sua vita aveva perso tutto e il licantropo che tanto lo incuriosiva era la risposta alle sue preghiere.
Due mondi opposti, due nature nemiche si stavano bramando inconsciamente.
I loro sguardi si erano incontrati e avevano visto qualcosa, sentito qualcosa che ancora non sapevano.
Chi siamo noi per andare contro a qualcosa di già scritto?.
Due vite possono completarsi?.Jimin aveva approfittato dell'assenza di suo fratello per sgattaiolare via dal villaggio con l'unico obiettivo di rivederlo.
Non sapeva darsi una motivazione per questo desiderio, ma ne sentiva il bisogno.Pensava di non essere stato visto, di essere stato cauto e attento, non immaginava nemmeno che Yoongi lo aveva visto perfettamente, ma aveva fatto finta di niente.
Lui capiva le motivazioni di JK, della sua famiglia gli era rimasta la sorella e il fratello, si sentiva in dovere di proteggere gli ultimi due membri con tutte le sue forze.
Ma la sua protezione ossessiva stava soffocando Jimin, se continuava così lo avrebbe solo allontanato per poter respirare, per poter essere più libero.Yoongi sperava di aver fatto la scelta giusta, di non pentirsene, ci teneva al suo branco ed era molto legato a Jimin per lui era come un fratellino.
Pregava nel suo buon senso, nella sua responsabilità, non voleva vederlo come un cucciolo indifeso, lui aveva bisogno di fiducia, di sentirsi adulto.
Per crescere bisogna sbagliare, si spera sempre che lo sbaglio non porti a qualcosa di irrimediabile.Jimin si tramutò in lupo e corse senza sosta verso la sua meta, la foresta.
Nella solita finestra, del solito castello, qualcuno sembrava aspettare il suo arrivo, sentiva dentro di se che presto lo avrebbe rivisto.
Jin seduto su quella finestra aveva già percepito dei rumori che si stavano avvicinando, stavolta percepì anche il suo odore, come se volesse avvisarlo del suo arrivo.
Portò il viso rivolto verso il basso e li incrociò gli occhi dorati del licantropo che lo stavano già scrutando silenziosamente.
Il colore dei suoi occhi si alternava dall'oro al rosso, lì capì che la volta precedente quell'effetto non era dovuto alla luna piena.
Allora perché erano così intermittenti, il licantropo sembrava che stesse cercando di controllare la colorazione ma era in difficoltà.Scese dalla finestra sperando di non venire attaccato, ma il lupo non ne aveva nessuna intenzione, voleva osservarlo, capire cosa lo spingesse a cercarlo.
Ora erano uno di fronte all'altro, a debita distanza nel silenzio assoluto, non uno imbarazzante o spaventoso, stavano solo capendo cosa gli univa.Jin cercò di leggere la sua mente e fu sorpreso quando non trovò barriere che le lo impedivano, il licantropo voleva comunicare senza ritornare in forma umana.
Gli lesse nella mente ~Chi sei?~.
Rispose a voce "Potrei farti la stessa domanda non credi?". Disse ghignando.
~In te vedo qualcosa di familiare~.
"Io non ti ho mai visto prima del nostro primo incontro ma so cosa vuoi dire". Disse deciso
~Vuoi uccidere me e il mio branco?~.
"Se volevo ucciderti lo avrei già fatto, e sinceramente per quanto sia forte non riuscirei a sopravvivere ad un intero branco non credi?". Disse sinceramente.
~Non mi fido di voi vampiri~.
"Eppure sei venuto tu da me". Disse sfacciatamente.
~Non di mia spontanea volontà. Sento che qualcosa mi spinge da te. Cerco risposte e quando le otterrò vedrò cosa fare con te~.
"Una minaccia velata. Mi piace".
Disse ridendo il vampiro, quel lupo lo stava sfidando, e gli ricordò qualcuno del suo passato.~Ora devo andare, ma ci rivedremo~.
"Non vedo l'ora" Disse Jin in tono ironico.
Il licantropo sparì dalla sua vista ed entrambi sapevano che si sarebbero rivisto molto presto.
STAI LEGGENDO
Reincarnazione (Jinmin)
FantasyJin era seduto sulla finestra del suo enorme castello, con la gamba a penzoloni fuori da essa e lo sguardo fisso nel vuoto, avrebbe voluto saltare giù, schiantarsi nel suolo, spezzarsi, morire. Ma tutto questo per lui non era possibile, poteva conti...